Svizzera-Italia è alle porte, tra sogni, speranze e voglia di far bene da parte degli Azzurri, al netto di quel bel gioco ancora assente, anche se a tal proposito Eraldo Pecci ha un’idea chiara: “Quello potrà arrivare, ma in questo momento a me interessa vincere”.
L’ex centrocampista della Nazionale non ci gira intorno: per il bel gioco c’è tempo, ora serve tirare dritto per cercare di fare quanto più bene possibile. Partendo da quella Svizzera convinta di essere la squadra da temere, anche se “anche loro dovranno temere noi” sottolinea Pecci. Non c’è una squadra dominante, si parte alla pari, tutto può succedere. Con la speranza di assistere a qualcosa di bello, ovvero il passaggio del turno. “Questo deve essere l’obiettivo principale”, afferma con sicurezza Eraldo Pecci in esclusiva a Tag24.
Svizzera-Italia e quella voglia di far bene, le parole di Eraldo Pecci a Tag24
Dopo il pareggio ottenuto in extremis contro la Croazia grazie al gol di Zaccagni, ora si vuole cominciare a sognare un passo alla volta. Primo ostacolo la Svizzera, con Eraldo Pecci che ha analizzato il match di sabato valevole per gli ottavi di Euro 2024.
D: Arriva la Svizzera, come la vede?
R: È l’outsider più pericolosa, e noi non abbiamo certezze. Ma quando passi il primo turno può succedere di tutto.
D: È d’accordo con Yakin quando dice che è l’Italia a doversi preoccupare di più?
R: Certo, in una partita a eliminazione diretta tutti si devono preoccupare, anche la Svizzera deve preoccuparsi di noi. E’ una partita alla pari: noi dopo la vittoria dell’Europeo di Mancini non abbiamo costruito niente, non abbiamo certezze, eccetto Donnarumma, oltre a questo aspettiamo la giocata individuale di qualcuno, ma per il resto poco. Non siamo la Spagna, la Francia o il Portogallo, ma in un torneo così breve sorprese in positivo possono arrivare.
D: Tornando ai gironi, si aspettava questa difficoltà da parte degli Azzurri e di Spalletti?
R: L’Italia è stata molto in difficoltà dal punto di vista del gioco, su questo non c’è dubbio, mi aspettavo qualcosa di più. Questo non è avvenuto, ma a scusante di questo ho visto anche molte altre squadre balbettare, come ad esempio l’Inghilterra che doveva essere una macchina da guerra e invece è molto in difficoltà: ci sono molte squadre che stanno rendendo molto meno rispetto a quelli che erano i pronostici.
Nel segno del pragmatismo
Sì, molti si aspettavano un’Italia bella con Spalletti in panchina, ma questo non si è ancora palesato. Ma c’è tempo: per Eraldo Pecci adesso bisogna solamente puntare l’obiettivo, ovvero il passaggio del turno.
D: Il fatto di aver cambiato sempre modulo può aver mandato in confusione la squadra?
R: Quando ci sono queste competizioni facciamo sempre dei grandi discorsi, ma la verità è che in un torneo dove devi fare 7-8 partite vince una brava che a volte può non essere la più brava. Le valutazioni psicologiche e simili a me fanno ridere, il punto è che ad oggi abbiamo Donnarumma come top, per il resto bisogna ancora aspettare. Speriamo che qualcuno possa emergere da questo punto di vista.
D: Il pareggio in extremis contro la Croazia potrebbe fare da volano per un’Italia con un po’ più di gioco?
R: Passare il turno così da sempre molta soddisfazione, ma per il bel gioco sembra che debba diventare una moda: io non voglio giocare bene, voglio vincere. Guardate Xabi Alonso con il Bayer Leverkusen: l’Atalanta l’ha pressato alto, e i tedeschi non riuscivano più a giocare; lo spagnolo in tal senso non aveva un piano B. Con un piano solo non vinci niente.