La scadenza per pagare il primo acconto Imu era fissata per il 17 giugno, ma è ancora possibile regolarizzare l’imposta pagando le sanzioni. Ecco come fare.

Nonostante i contribuenti abbiano dovuto versare il primo acconto Imu entro il 17 giugno 2024, possono mettersi in regolare e versare quanto dovuto pagando le dovute sanzioni ed interessi. Entro due anni, i contribuenti possono avvalersi di “scontistiche” ricorrendo all’istituto del ravvedimento operoso. Tuttavia, bisogna prestare massima attenzione in quanto maggiori sono i giorni di ritardo, più elevata è la percentuale di interessi che trova applicazione. Ecco cosa occorre sapere per regolarizzare la propria posizione e come versare il primo acconto Imu. 

Pagamento Imu in ritardo: ecco come regolarizzare l’imposta pagando le sanzioni

Il 17 giugno 2024 era fissata la scadenza per versare il primo acconto IMU, ma è possibile che molti contribuenti italiani si siano dimenticati di adempiere il versamento dell’imposta dovuta. Niente panico! I contribuenti che non hanno ancora provveduto a pagare l’Imu possono mettersi in regola ricorrendo al ravvedimento operoso. Il versamento dell’acconto Imu interessava una platea di 25 milioni di contribuenti per un gettito globale pari a 11 miliardi di euro da versare al Fisco italiano.

A pagare l’acconto Imu sono i proprietari di seconde case, i titolari di un diritto reale, usufruttuari, concessionari di aree demaniali, locatari degli immobili e genitori assegnatari dell’immobile familiare a seguito di un provvedimento emesso dai giudici. Sono tenuti a versare l’Imu anche i proprietari di terreni agricoli, di fabbricati e di prime case di lusso.

Pagamento Imu in ritardo: sanzioni e ravvedimento operoso

Tutti i contribuenti che hanno dimenticato di versare il primo acconto Imu entro il 17 giugno devono versare l’imposta dovuta, le sanzioni e gli interessi. Maggiore è il numero di giornate di ritardo, più elevata è la percentuale delle sanzioni irrogate dal Fisco. La sanzione applicata è pari fino al 30 percento dell’imposta da versare e l’ammontare di interessi è calcolato per ciascun giorno di ritardo nel versamento. Un istituto che consente ai contribuenti di correggere irregolarità, omissioni e ritardi è rappresentato dal ravvedimento operoso, il quale consente di pagare le sanzioni in forma ridotta entro 24 mesi.

La sanzione può essere ridotta a seconda della tempestività con cui il contribuente provvede a pagare. Il peso della pena pecuniaria varia a seconda del giorno in cui viene versata l’imposta. Grazie al ravvedimento operoso i contribuenti possono beneficiare di una sorta di “premio” nel caso in cui sanino la propria posizione prima possibile.

Il ravvedimento “super breve” scatta nel caso in cui il pagamento dell’Imu sia effettuato entro due settimane dalla scadenza prevista, ovvero entro il primo luglio 2024. In tale caso viene irrogata una sanzione pari allo 0,1 percento, ovvero pari a 1/10 della sanzione ordinaria. Nel caso in cui il versamento del primo acconto Imu avvenga tra il quindicesimo ed il trentesimo giorno dalla scadenza prevista è possibile ricorrere al ravvedimento “breve”. In questo caso la sanzione irrogata è pari all’1,5 percento dell’imposta da versare. Nel caso in cui il versamento avvenga tra il 31esimo giorno ed il 90esimo giorno di ritardo, è possibile ricorrere al ravvedimento “medio”.

La sanzione irrogata è pari all’1,67 percento dell’ammontare totale. Nel caso di pagamento dell’Imu avvenga oltre il novantesimo giorno e fino ad un anno di ritardo, è possibile ricorrere al ravvedimento “lungo”. La sanzione irrogata è pari a 3,75 punti percentuali. Altra tipologia di ravvedimento è quello “lunghissimo”: la sanzione irrogata è pari a 4,29 punti percentuali del totale da pagare. L’ultima possibilità del ravvedimento è l’”ultrabiennale”, che viene applicato una volta sorpassati i due anni dalla scadenza. La sanzione irrogata è pari a 5 punti percentuali dell’imposta dovuta.

Come versare IMU in ritardo?

Per provvedere al pagamento dell’Imu in ritardo è necessario utilizzare il modello F24 o il bollettino postale.