Si terrà alle ore 17 di domani, 28 giugno 2024, a Rosciano, il funerale di Thomas Christopher Luciani, il 16enne che lo scorso 23 giugno è stato ucciso a coltellate da due coetanei all’interno del parco Baden Powell di Pescara: per l’occasione il sindaco del comune, Simone Palozzo, ha proclamato il lutto cittadino.

Domani il funerale di Thomas Luciani, il 16enne ucciso da due coetanei a Pescara

La messa sarà celebrata dal parroco don Mario Spadaccini nella chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria di Rosciano, dove Thomas Luciani, per gli amici “Crox”, viveva insieme alla nonna Olga dall’età di tre anni. “La nostra comunità è sconvolta – ha detto il sindaco Simone Palozzo all’Adnkronos – ci prepariamo, con immenso dolore e con grande commozione, a dare l’ultimo saluto a Christopher, che abbiamo visto crescere”. Per l’occasione è stato proclamato il lutto cittadino.

Cosa è emerso dall’autopsia eseguita sul corpo del ragazzo

Già alla veglia di preghiera organizzata per ieri, 26 giugno, avevano partecipato in tanti; si attendono, ora, le esequie. Nel frattempo dall’autopsia eseguita sul corpo del ragazzo dal medico-legale Cristian D’Ovidio è emerso che il 16enne sarebbe morto per le lesioni che hanno interessato entrambi i polmoni. La causa? Uno shock emorragico irreversibile.

I due minorenni arrestati per omicidio, due ragazzi della “Pescara bene” – figli, rispettivamente, di un carabiniere e di un avvocato – lo avrebbero colpito, a turno, per ben 25 volte, con un coltello da sub che avrebbero poi nascosto all’interno di un calzino insanguinato e gettato tra gli scogli. Nel provvedimento con cui ne ha convalidato il fermo, disponendone il trasferimento in degli Istituti Penali per Minori, il gip de L’Aquila ha scritto che volevano “provocare sofferenza e morte”.

Con uno dei due il 16enne era in debito di circa 250 euro per questioni di droga; l’altro lo avrebbe aiutato ad ucciderlo solo perché suo amico. È quanto emerso dalle ricostruzioni di queste ore: subito dopo i fatti i due si sarebbero recati in spiaggia insieme ad altri amici per fumare dell’hashish e “rilassarsi”. Uno di loro, una volta rientrato in casa, avrebbe raccontato tutto al fratello e al papà carabiniere. Poi la corsa degli investigatori e il ritrovamento del corpo martoriato del giovane tra le sterpaglie di un sottopasso ferroviario, fino ai fermi.

Cosa ha detto l’ex fidanzata della vittima ai giornalisti

Thomas sarebbe stato attirato in una trappola in una zona non videosorvegliata del parco e aggredito: i due minorenni gli avrebbero anche rivolto sputi e insulti, spegnendogli una sigaretta sul collo dopo averlo “zittito”. Uno di loro tre anni fa aveva tentato il suicidio gettandosi dal Ponte del Mare, riuscendo miracolosamente a salvarsi.

Da allora, secondo un’amica di famiglia, avrebbe vissuto “da sbandato”, sotto l’effetto di droghe e psicofarmaci. Lo riporta Il Corriere della Sera. È Il Messaggero invece a citare le parole dell’ex fidanzatina della vittima:

Sono uscita di casa solo oggi, per venire a portare dei fiori alla persona che ho amato di più,

avrebbe detto ai giornalisti, aggiungendo di aspettarsi “giustizia” per il ragazzo, che pochi giorni prima dell’omicidio era fuggito dalla comunità per minori dove si trovava in seguito a una condanna per piccoli reati. Non poteva sapere che sarebbe andato incontro a una fine così tragica. “Persone che fanno cose del genere io le classifico come bestie”, ha detto la zia a un inviato della trasmissione Estate in diretta su Rai 1. E ha aggiunto: “Il momento più brutto sarà andare in camera muortaria”.