Dopo l’ira funesta, la calma zen. Il presidente della Fidal Stefano Mei imbocca la strada della pace dopo la rinuncia di Marcell Jacobs nel partecipare ai campionati italiani di La Spezia che si svolgeranno sabato 29 e domenica 30 giugno. Niente rabbia, solo delusione per il numero uno della Fidal, tanto da non volerne parlare più: “Mi è dispiaciuto più che altro perchè avevo annunciato la sua presenza, ma basta polemiche, testa a Parigi”.
Anche perchè Stefano Mei è stato sempre questo: un uomo sincero, che dice ciò che pensa, ma non mancando mai di rispetto a nessuno: “Da buon atleta sono un impulsivo, ma una volta dato il mio pensiero per me è finita lì. Diciamo che abbiamo peccato a livello di comunicazione“.
Ma il messaggio univoco è uno: l’atletica italiana viaggia a vele spiegate. Lo si è visto a Roma durante gli Europei (“un gran successo” per il presidente Mei), lo si vuole vedere anche alle prossime Olimpiadi. E durante il suo intervento a “Tutto Sport” su Radio Cusano Campus, Stefano Mei non si nasconde: “Siamo tra i favoriti a Parigi, possiamo fare meglio di Tokyo“.
Marcell Jacobs rinuncia ai campionati italiani, le parole del presidente Fidal Stefano Mei
La rinuncia di Marcell Jacobs ai campionati italiani ha inizialmente fatto storcere il naso al presidente Fidal Stefano Mei, che dopo essersi sfogato ha scelto la via della pace.
D: Presidente, niente Jacobs a La Spezia.
R: Dispiace più che altro, perchè avevo già annunciato la sua presenza. Chiaramente Marcell Jacobs fa audience, e mi è dispiaciuto anche per quello. Ci sono rimasto male, ma non arrabbiato, per me è finita lì, non ne voglio più parlare, quello che dovevo dire l’ho detto.
D: Ha avuto modo di poter parlare con il vicepresidente Sergio Vicario (anche comandante di Jacobs alle Fiamme Oro)?
R: No, adesso la priorità ora sono le Olimpiadi, al netto della situazione spiacevole. Ho fatto l’atleta, so che non ci devono essere tensioni, è un momento particolare per tutti: lasciamo le cose così senza ulteriori polemiche.
D: Jacobs ha preferito le Olimpiadi piuttosto che quest’ultimo appuntamento?
R: Lo capirei, è chiaro che le Olimpiadi hanno un loro fascino. Da un certo punto di vista possiamo dire che non c’è storia. Mettiamola così: abbiamo peccato in comunicazione, così la stronchiamo qui.
D: Ci ha messo una pietra sopra.
R: Ma sì. Io sono impulsivo così come ogni atleta, ma sono anche il presidente, quindi una volta esternato il mio pensiero finisce lì. Marcel è una risorsa dell’atletica italiana, ognuno ha il suo modo di intendere le cose, ora la priorità è far bene alle Olimpiadi.
Da La Spezia a Parigi
Ora testa ai campionati a La Spezia, poi alle Olimpiadi di Parigi. E il presidente Stefnao Mei alza l’asticella.
D: Spazio ai campionati italiani a La Spezia: spettacolo garantito.
R: Appunto, parliamo tanto di chi non ci sarà che ci scordiamo che ci saranno comunque grandi protagonisti. Penso a Fabbri, Lorenzo Simonelli, Nadia Battocletti: nessuno si lamenterà per lo spettacolo. Nel segno di un atletica leggera cresciuta ancora di più in quest’ultimo anno.
D: Ma gli Europei di Roma, come li giudica?
R: Sono stati uno straordinario successo, anche di media televisivo, visto che anche lì siamo andati bene. Tutto nonostante le elezioni europee che incombevano, ma almeno questa volta non è stata colpa mia (ride).
D: Siamo diventati il centro di gravità permanente dell’Atletica, così da essere tra i favoriti per le Olimpiadi?
R: Assolutamente sì: noi andiamo a Parigi con la possibilità concreta di fare meglio che a Tokyo. Magari non per vincere sei medaglie d’oro, ma quanto meno fare un risultato complessivo di squadra migliore, con tanti finalisti. Questi ragazzi mi fanno essere ottimista.