Secondo un recente studio il paese europeo con il più alto consumo di alcol pro capite è la Repubblica Ceca. Ma anche altri non sono da meno.

I dati emersi da questo studio sono preoccupanti e mettono in luce la necessità di implementare politiche di sensibilizzazione e di contrasto all’abuso di alcol, soprattutto nei paesi dove il consumo risulta più elevato.

Approfondiamo i risultati dello studio e le possibili strategie per contrastare il problema dell’alcolismo in Europa.

Qual è il paese europeo dove si beve più alcol?

Secondo uno studio recente pubblicato sulla rivista scientifica Addiction, la Repubblica Ceca è il paese con il più alto consumo di alcol in Europa, con una media di litri di alcol puro per persona all’anno. Altri paesi con alti livelli di consumo di alcol includono Germania, Lituania e Austria.

Lo studio ha analizzato i modelli di consumo di alcol in Europa dal 2000 al 2019, identificando sei modelli di consumo nel 2019. Paesi come Estonia, Lettonia, Lituania, Ucraina, Bulgaria e Cipro, che hanno un alto consumo di alcolici o una prevalenza di binge drinking, hanno mostrato una media elevata di decessi e danni alla salute legati all’alcol.

Questi dati sottolineano l’importanza di politiche di prevenzione e sensibilizzazione sui rischi del consumo eccessivo di alcol.

In Europa alcuni paesi bevono più birra, altri più vino e altri liquori

L’alcol provoca molti danni nei paesi dell’Est Europa dove si consumano spesso superalcolici. Questo fenomeno è meno evidente nei paesi dell’Europa meridionale e occidentale, dove si consuma principalmente vino.

Il coautore dello studio, Jürgen Rehm, che conduce ricerche a Toronto, in Canada, e all’ospedale universitario di Amburgo-Eppendorf, avverte che l’idea che il vino sia buono e i superalcolici siano cattivi, è sbagliata.

Dieci grammi di alcol sono sempre dieci grammi di alcol, indipendentemente dal fatto che siano consumati come superalcolici, vino o birra“, afferma Rehm. La ragione principale delle grandi differenze nei danni causati dall’alcol è la diversa aspettativa di vita nei paesi europei. “I danni causati dall’alcol dipendono dalla mortalità generale. Questo significa che un litro di alcol puro può causare danni diversi a seconda delle situazioni in cui viene consumato.

Sei diversi tipi di abitudini sul consumo di alcol in Europa

Il gruppo di ricerca ha identificato sei diverse abitudini di consumo di alcol in Europa. La quantità totale di alcol puro consumato non variava molto tra i gruppi, oscillando tra 9,2 litri all’anno nei paesi dell’Europa meridionale, come Francia, Italia e Grecia, che bevono principalmente vino, e 12,0 litri all’anno nei paesi dell’Europa orientale, come Estonia, Lettonia e Lituania, dove si consumano sia superalcolici che altre bevande alcoliche.

Secondo lo studio, la Germania è uno dei paesi dell’Europa centrale e occidentale dove si beve molta birra e relativamente pochi superalcolici. In altri paesi, come Croazia, Repubblica Ceca e Polonia, si beve molta birra, ma anche superalcolici, e il consumo di alcol è frequente.

Nei paesi della quinta categoria, come Ucraina e Bulgaria, c’è un consumo significativo di superalcolici insieme a un alto consumo di bevande analcoliche. Infine, c’è un gruppo di paesi, tra cui Finlandia, Islanda e Irlanda, dove molte persone bevono alcol frequentemente e spesso fino all’ebbrezza.

Cosa dovrebbero fare i governi per diminuire la piaga dell’alcol

Poiché le abitudini nel bere sono strettamente legate alla salute e alla mortalità, gli autori dello studio concludono che è necessario trovare modi per cambiare questi comportamenti.

Le politiche sull’alcol per promuovere questo cambiamento esistono già e dovrebbero essere adottate da tutti i paesi europei.

Secondo l’OMS, l’aumento dei prezzi delle bevande alcoliche è il metodo più efficace per diminuirne il consumo e i suoi effetti negativi.

Oltre a questo, l’OMS raccomanda altre 4 strategie:

1. Limitare o vietare la pubblicità di alcolici: soprattutto per proteggere i giovani dall’iniziare a bere o dall’aumentare i loro consumi.

2. Controllare la distribuzione dell’alcol: limitando gli orari e i giorni di vendita, la densità dei punti vendita e l’accessibilità fisica alle bevande alcoliche.

3. Misure aggiuntive:

  • Adeguare i prezzi degli alcolici all’inflazione.
  • Stabilire prezzi minimi per le bevande alcoliche.
  • Stabilire un’età minima per l’acquisto e il consumo di alcolici.
  • Limitare o vietare la promozione di alcolici ai giovani.
  • Fornire servizi per la prevenzione e il trattamento dei disturbi alcol-correlati.

L’implementazione di queste strategie, insieme ad altre azioni mirate, potrebbe contribuire a ridurre significativamente il consumo di alcol in Europa e le sue conseguenze negative sulla salute pubblica.