Il cane è un animale socievole e giocherellone, che ama andare a spasso insieme al suo padrone. Non sempre però i suoi comportamenti sono in linea con le regole di convivenza, soprattutto nei luoghi pubblici. La sua innata vitalità può essere contenuta da un’opportuna educazione, che va impartita sin da piccolo. E comunque, il primo che deve dimostrarsi educato e rispettoso degli altri è il suo padrone, responsabile davanti alla legge della condotta del suo animale.

Cosa non deve fare il cane nei luoghi pubblici?

La vitalità del cane ha bisogno di esprimersi attraverso il movimento e il gioco, che si può realizzare negli spazi aperti, come parchi o spiagge. Il suo comportamento, però, non deve essere di disturbo alle altre persone e agli altri animali.

Conoscere la personalità e le abitudini del proprio amico a quattro zampe è indispensabile per prevenire situazioni spiacevoli quando andiamo a spasso con lui nei luoghi pubblici. Se il vostro cane è molto vivace, dovrete evitare che si metta a inseguire qualunque cosa si muova, che siano jogger o suoi simili.

Per evitare che non stia al vostro passo o che sfugga al vostro controllo, è bene portarlo al guinzaglio e lasciarlo libero solo dopo essere certi che risponda al vostro comando di tornare indietro. Un addestramento in tal senso è sempre opportuno, sia che siate voi a istruire il vostro pelosetto sia che vi affidiate a un addestratore professionale.

Sia all’aperto che al chiuso, il cane non dovrebbe poi abbaiare di continuo per non creare un disagio a chi gli sta intorno. Se il vostro animale ha questa spiacevole abitudine, è bene intervenire per comprendere le cause e cercare delle strategie opportune per insegnargli a contenere l’abbaio.

Cane nei luoghi pubblici: obblighi di legge

In tutti i casi, è bene ricordare che portare sempre con sé guinzaglio e museruola è un obbligo di legge, poiché ci sono situazioni in cui è obbligatorio farli indossare al proprio cane o richiesti dalle autorità competenti.

La legge italiana infatti impone di utilizzare sempre il guinzaglio nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale, mentre se il cane passeggia senza guinzaglio, la museruola è obbligatoria. Questi obblighi non si applicano alle aree per cani individuate dai comuni.

Sui mezzi di trasporto, guinzaglio e museruola sono sempre obbligatorie. Lo stesso obbligo vale anche per ristoranti e supermercati. Le deiezioni vanno sempre raccolte e smaltite in modo opportuno.

Cane in spiaggia, al ristorante e al supermercato

In spiaggia, il cane non deve correre tra i bagnanti stesi al sole, in quanto potrebbe alzare sabbia o portarla con le sue zampe sugli asciugamani incustoditi. Durante la giornata passata in riva al mare, è meglio tenerlo sotto l’ombrellone, al riparo dal sole, tranne i momenti in cui vi segue tra le onde, sempre tenuto a distanza ravvicinata.

Prediligete le prime ore del mattino o il crepuscolo per portarlo con voi a fare lunghe passeggiate sul bagnasciuga, quando la spiaggia è meno affollata e può così correre a perdifiato senza creare troppi disagi. Il cane può accedere alle spiagge libere, sempre che le autorità locali non abbiamo emesso un divieto per zone specifiche, mentre sarà ammesso solo negli stabilimenti che lo consentono.

Nei ristoranti dove la sua presenza è ammessa, su decisione del singolo esercente, il cane non deve razzolare tra i tavoli, annusando piatti e persone, ma è bene che resti vicino al vostro tavolo, magari invogliato da un bocconcino da sgranocchiare, sempre che non sbricioli dappertutto. Tenetelo d’occhio: l’ingresso in cucina è assolutamente vietato. Inoltre, come anticipato, deve essere tenuto al guinzaglio e indossare la museruola.

Stessa regola vale nei supermercati. In molti esercizi commerciali, esistono carrelli che prevedono uno spazio per il trasporto dei cani di taglia piccola e media, sicuramente da utilizzare per evitare che l’animale al seguito sia di intralcio alla circolazione nel negozio o possa sfuggire al nostro controllo.

Foto di Diogo Miranda