Proseguono le ricerche di Giacomo Solinas, scomparso in circostanze misteriose l’8 luglio 2023 da Gonnesa, nel Sud della Sardegna. Da quel giorno è passato quasi un anno e i familiari non riescono più a trovare pace, preoccupati per le sorti dell’uomo.

Il 40enne stava attraversando un momento di fragilità e si è allontanato dalla propria abitazione con il suo smartphone, i suoi documenti d’identità, un borsone (trovato poco distante da casa) uno zainetto nero e il secondo non è mai stato ritrovato.

L’ultimo e presunto avvistamento risale a dicembre. Secondo alcuni testimoni il 40enne sarebbe stato visto a Sanluri, sulla S.S. 131 direzione nord della Sardegna, in salute. Solinas è stato anche ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza, ma per tutela della privacy, la sorella Giorgia non ha potuto visionare il materiale audiovisivo reperito dalle forze dell’ordine poiché cancellato 48 ore dopo la registrazione.

Tag24 ha raccolto in esclusiva l’appello dei genitori Marco e Lidia e ricostruito insieme gli ultimi giorni prima della scomparsa del giovane.

Intervista a Marco e Lidia Solinas, genitori di Giacomo Solinas, scomparso l’8 luglio 2023

I genitori Marco e Lidia sono emotivamente scossi, addolorati per la scomparsa dell’amato figlio Giacomo e come tutte le persone che sono costrette ad affrontare una sofferenza del genere, cercano di andare avanti con la speranza di riabbracciarlo quanto prima e di ricevere una qualsivoglia notizia concreta sul suo attuale stato di salute.

Sul caso sono al lavoro l’avvocato Michele Cocchiarolle e il criminologo forense Gianni Spoletti, impegnato nelle ricerche da quasi un anno e disgustato, come emerso sui post pubblicati sui suoi social network, per lo sciacallaggio estremo di alcuni giornalisti su una vicenda altamente delicata: “Dovreste provare un senso di vergogna, sappiate che denunceremo tutto alle autorità competenti”.

Probabilmente, con l’intento di favorire la pratica del clickbait e creare inutili speculazioni, fake news da quattro soldi, è stato inscenato il ritrovamento di Solinas, assolutamente non veritiero. Secondo alcuni articoli, il 40enne era stato avvistato a Monaco di Baviera, ma in realtà, mettendo a confronto le due foto si evince facilmente che si tratta di due persone totalmente diverse tra loro.

D. “Signor Solinas, suo figlio si era già allontanato prima d’ora?”

R. “No, prima dell’8 luglio non era mai scomparso. Ha viaggiato diverse volte per lavoro fuori dall’Italia, anche in Inghilterra, a Londra. Quando è sparito, mio figlio aveva una borsa, un borsone e uno zaino con sé. Di tutto, solo la borsa è stata ritrovata in una campagna nei dintorni del paese, a circa 200-300 metri, forse 500 dalla nostra abitazione. La zona è stata battuta da tutti i corpi della forestale, vigili del fuoco, volontari che si sono prodigati in una maniera allucinante per le ricerche, che purtroppo non hanno dato esito positivo”

D. “Signora Solinas, le ricerche delle forze dell’ordine stanno proseguendo?”

R. “Le indagini sono ancora in corso e sono nelle mani del PM di Cagliari e del nostro criminologo Gianni Spoletti”

D. “Giacomo ha bisogno di farmaci salvavita o utili alla sua salute?”

R. “Mio figlio un mese prima di scomparire stava attraversando un momento di fragilità, come spesso accade a tante persone in questa vita, assolutamente comprensibile. Tutto ciò di cui aveva bisogno per il sostentamento della propria salute lo ha portati via con sé e per noi, è sicuramente un segnale positivo”

Giacomo stava attraversando un periodo di fragilità prima della sparizione

D. “Lo aveva visto preoccupato nei tempi antecedenti alla scomparsa?”

R. “Sì, era preoccupato perché si è inserito nella nostra società e noi siamo arredatori. Avevamo un negozio di mobili, ma come è scomparso Giacomo abbiamo preso la decisione di chiuderlo. Abbiamo avuto dei problemi causati dalla pandemia Covid-19, anche per via della guerra e c’è stato un crollo totale. La situazione si è aggravata è riuscito più ad affrontarla. Si è sentito perso e non all’altezza di portare avanti questo progetto, disoccupato, provato”

D. “Le aveva parlato di nuove amicizie, relazioni sentimentali? Se non erro era impegnato con una coetanea”

R. “Si era lasciato con una ragazza, ma non ho avuto modo di conoscerla. Non era impegnato, aveva degli amici ma li stava trascurando per questa fragilità, è una persona molto sensibile e non lo faceva trasparire”

D. “Giacomo ha portato con sé il suo smartphone, giusto? Nessuna novità a riguardo?”

R. “Sì, lo ha portato con sé. È uscito di casa intorno alle 9:26 del mattino, ha spento definitivamente il cellulare ed è diventato irraggiungibile alle 10:06. L’unica novità era purtroppo una fake news, in cui un giornalista diceva che Giacomo era stato ritrovato in Germania, a Monaco di Baviera, ma non era assolutamente mio figlio, ma un’altra persona. Un vero e proprio sciacallaggio mediatico. Nel titolo dell’articolo, per cui mia figlia si è molto arrabbiata c’era scritto: “Ritrovato Giacomo Solinas a Monaco di Baviera” ed è una falsità”

La speranza di entrambi i genitori è che Giacomo sia ancora vivo

D. “Dove potrebbe trovarsi al momento Giacomo?”

R. “Con il passare del tempo abbiamo ipotizzato che mio figlio possa essere ancora vivo. La segnalazione di scomparsa è stata fatta immediatamente, quindi non ha avuto il tempo materiale di prendere un aereo per l’estero, però potrebbe essere andato nel Nord Sardegna, aver raggiunto con la sua carta d’identità salendo su un gommone e poi dalla Corsica può essere andato ovunque…”

D. “Lei ritiene che il motivo dell’allontanamento sia stato questo down emotivo degli ultimi tempi?”

R. “Voleva dimostrare a sé stesso di essere autonomo. Aveva preannunciato la voglia di essere solo per un po’ di tempo e cavarsela da solo, dato che aveva 39 anni e si sentiva senza futuro. Ma noi per lui ci siamo sempre stati e ci saremo sempre”

D. “Come state al momento? Mi diceva che state affrontando entrambi diverse problematiche di salute. Cosa vorrebbe dire a Giacomo qualora leggesse questa intervista?”

R. “Vogliamo dire a Giacomo che siamo entrambi sotto terapia, è una situazione insostenibile e che non riusciamo ad affrontare. Siamo un po’ “anestetizzati”, io sono speranzosa che si trovi da qualche parte, però il tempo scorre e più vado avanti e più il malessere aumenta, emerge. Mentre negli ultimi mesi riuscivo a dire a me stessa: “Devi solo aspettare, vedrai che arriva”. Adesso questa speranza sta iniziando a crollare un attimo. Sto vivendo una crisi di sconforto e sfrutto le poche energie che ho per restare positiva, stabile per affrontare la giornata. La notte ad esempio è terribile, mi manca e dormo nel suo letto. Vorrei che mio figlio sapesse questo”

Le modalità con cui Giacomo Solinas può rasserenare i genitori sul suo stato di salute

D. “Qualora suo figlio si facesse sentire, qual è la modalità giusta per rasserenarvi? Se vi avvisasse solo sul suo stato di salute, lo lascereste andare? Qualora sia la sua volontà?”

R. “Vorrei ricevere una sua foto insieme ad un giornale che attesti il giorno dello scatto. Non voglio ricevere lettere anonime, finte segnalazioni e mi creda, ci sono persone che giocano con eventi così drammatici e che ci dica che sta bene, qualunque sia la sua volontà, anche di vivere una vita senza di noi. Ma che ci avverta quanto prima e ponga fine a questo dolore…”

D. “Cosa ha scoperto il criminologo Spoletti sulla scomparsa di Giacomo?”

R. “Basandomi su ciò che posso dirle, nelle registrazioni delle telecamere nel percorso di Giacomo da casa verso la campagna, ha notato una mano, un saluto, come a dire: “Sono arrivato, come se avesse appuntamento con qualcuno”. Questo per me è un dettaglio altamente importante”.