Sono giorni di protesta quelli che separano la Francia dalle elezioni legislative anticipate del 30 giugno e del 7 luglio 2024, nelle piazze erano presenti soprattutto studenti di cui la maggior parte voterà per il Nuovo Fronte Popolare. Zinedine Amiane, militante del sindacato della sinistra studentesca Union Etudiante, ha parlato a Tag24 dei timori dei giovani per la possibile vittoria di Rassemblement National e degli obiettivi che si sono posti per questi giorni prima dell’appuntamento alle urne.
I sondaggi per ora danno per favorita l’estrema destra di Le Pen e del giovanissimo presidente di RN Jordan Bardella. Seconda la coalizione di centrosinistra – con la quale collabora anche Union Etudiante – e terza quella del presidente della Repubblica Macron.
Le proteste prima delle elezioni in Francia del 30 giugno e 7 luglio 2024
“Il centrismo è stata una grande illusione in questo Paese” è lapidario Amiane mentre parla al telefono del destino della Francia e degli ultimi sette anni di presidenza di Macron. Un commento che lascia presagire cosa gli studenti francesi pensino del proprio capo di Stato e che riflette il parere espresso in sondaggi pubblicati prima delle elezioni europee.
Zero fiducia anche nei confronti di Bardella, ovviamente. Il presidente di Rassemblement National non è considerato dagli studenti francesi come un politico interessato alle questioni giovanili: “Nel suo programma non c’è nulla che riguardi salario minimo o crisi climatica, questi sono temi a noi molto cari…” dice Amiane.
Tanti gli obiettivi di Union Etudiante, presente a tutte le manifestazioni organizzate dallo scorso 10 giugno. Il primo è quello di fermare l’avanzata di RN, vengono poi le questioni legate alla dignità degli studenti medi ed universitari francesi. “Noi studenti siamo emarginati dalla politica francese” spiega il giovane militante franco-tunisino a Tag24.
Come state vivendo questi giorni di protesta?
“Sto vivendo questi giorni di protesta sia con disperazione che con speranza perché è molto incoraggiante vedere tutte quelle persone che non erano impegnate nella politica capire l’importanza di ciò che sta accadendo e decidere di prendervi parte cercando di contrastare fascismo e postfascismo. Quindi è incoraggiante. Ma mi provoca molta disperazione perché RN può davvero conquistare il potere e salire al governo”.
“Questo è molto spaventoso. Pensavamo che non sarebbe mai successo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’estrema destra era al 3% o al 4%. E da allora non ha fatto altro che aumentare i propri consensi. Nel 2002, Jean-Marie Le Pen era al secondo turno delle elezioni presidenziali. Da allora la situazione è peggiorata. Ed è spaventoso perché abbiamo nel frattempo il problema della crisi climatica che dovrebbe essere la priorità di ognuno di noi. Personalmente spero vinca il Nuovo Fronte Popolare”.
Gli errori di Macron
Il tuo pensiero sulla presidenza Macron: quali errori hanno portato RN a ottenere un buon risultato?
“Penso che questa sia la fase finale di un momento politico per il nostro Paese: la tripartizione del panorama politico francese è un mito, un’illusione. Macron non è il centro di niente, è sempre stato di destra. E l’ala sinistra del panorama politico francese ha sempre detto che non esiste un centro“.
“Macron è riuscito a convincere il centrosinistra e il centrodestra che era la persona più adatta per governare. Ma in realtà tutto ciò che ha fatto in questi sette anni di presidenza è stato nutrire l’estrema destra, perché questa fase della politica in Francia è di chiarificazione. Stiamo vedendo ciò che prima era nascosto. Sembra che ora non ci sia più un centro. Quello ‘macroniano’ è completamente bloccato e non può fare molto, tranne ciò che ha sempre fatto da quando è al potere, cioè confezionare assist all’estrema destra”.
“Quando Macron ha cercato di prendere elettori dell’estrema destra comportandosi come loro avrebbero voluto ha fatto un danno al Paese e a sé stesso. Questo è il grande errore della presidenza Macron, con la sua legge sull’immigrazione, con le sue leggi sulla sicurezza. Ha dato un assist all’estrema destra dicendo che hanno ragione su molte questioni e dovremmo ascoltarli”.
Il fronte popolare
Hai fiducia nel Nuovo Fronte Popolare?
“Sì, ho fiducia nel Nuovo Fronte Popolare, anche se, come il primo Fronte popolare del 1936 deve essere qualcosa che viene dal basso. Ed è per questo che noi, come sindacato studentesco, vi prendiamo parte. Abbiamo fiducia. Finché vi parteciperanno i giovani e i cittadini possiamo vincere”.
“Questa fase politica è in realtà molto preoccupante perché il Nuovo Fronte Popolare sembra diventato un nemico pubblico, come un tempo lo era il Rassemblement National. Possiamo vedere che i centristi del partito di Macron in realtà stanno prendendo di mira la coalizione del centrosinistra molto più di quanto non stiano prendendo di mira l’estrema destra”.
“Ho fiducia in questo tipo di rinascita della sinistra ma non sono sicuro che ci porterà alla vittoria perché i centristi – che alla fine saranno l’ago della bilancia – possono decidere tutto. L’esito dipende molto anche da Macron.”
D: Cosa suggeriscono i sondaggi?
R: “I sondaggi suggeriscono che al centro c’è più simpatia per RN che per NFP“.
L’idea su Bardella
Cosa pensi di RN e Bardella come futuro premier. Per i giovani cosa rappresenta questo politico 29enne?
“Sia Bardella che il RN sono una piaga per i giovani. Oggi vediamo che il 50% dei giovani vuole votare per il Nuovo Fronte Popolare. Non ci sono giovani francesi che darebbero il voto all’estrema destra. E ti dirò di più: Bardella avrà anche la faccia di un 28enne ma le sue idee sono le più reazionarie che si possano trovare. Noi odiamo quelle idee e le combattiamo. Quindi non penso che la su età anagrafica convinca qualcuno. Ci sarà anche gente che si è lasciata abbindolare, ma non è affatto la maggioranza”.
“Non c’è niente nel suo programma che tenga effettivamente conto di ciò che preoccupa i giovani, ovvero la crisi climatica, la crisi sociale e così via”.
Cosa chiedono gli studenti francesi?
Quali rivendicazioni hai portato in piazza?
“Le richieste che abbiamo sono molto semplici. Innanzitutto bisogna battere l’estrema destra. Questa è la prima cosa che chiediamo in questo momento politico. Ci sono molte altre cose in gioco ma quella fondamentale è tenere l’estrema destra lontana dal potere. Io ho la doppia nazionalità, sono francese ed algerino e conosco bene le difficoltà degli studenti nelle mie stesse condizioni.”
“Vogliamo misure sociali per gli studenti francesi che vivono sotto la soglia della povertà, tra tutte un reddito studentesco. Esiste una parte della popolazione studentesca in Francia che non riesce a vivere una vita dignitosa, alcuni saltano pasti per risparmiare…
“Vogliamo solo garantire la libertà accademica, la libertà di parola, essere ancora in grado di difendere tutti i valori che difendiamo. E solo il Nuovo Fronte Popolare può darci un aiuto a preservare l’istruzione pubblica”.
In Francia gli studenti come vengono considerati dalla politica?
“In un modo molto strano, nel senso che solo la sinistra si prende cura di ciò che sta a cuore ai giovani francesi. Ho parlato della crisi climatica, della crisi sociale, del voler avere una vita dignitosa, uno stipendio dignitoso, una casa dignitosa. Queste sono le cose che chiediamo”.
“Macron aveva almeno sette anni per farlo e non l’ha fatto. Non c’è da meravigliarsi se ha perso popolarità fra i giovani. Rassemblement National dal canto suo si preoccupa dei giovani solo quando hanno innanzitutto la nazionalità francese e quando non sono troppo poveri“.
“Nel corso di questa campagna sono state abbandonate tutte le questioni sociali. A loro (RN) interessa solo parlare di come fermare l’immigrazione”.
D: Quindi la popolazione giovanile francese è emarginata dai grandi partiti?
R: “Dato che la sinistra è emarginata nel panorama politico odierno ciò significa che anche i giovani sono emarginati. La gente non ci ascolta e di conseguenza i giovani non s’interessano alla politica. Al contrario, i pensionati e gli ultrasessantenni votano in massa. Per certi versi credo che lo scontro generazionale abbia il suo ruolo…”
“Qualche giorno fa Bardella ha detto di voler ripristinare ‘l’autorità‘ nelle scuole. Non è questo che vogliamo, noi chiediamo una scuola funzionante con i professori in ogni classe. Questo per dire che c’è un abisso tra le nostre richieste e la classe politica francese”.