Il termine è scaduto, entro ieri 25 giugno 2024 si sarebbe dovuto formare il governo della comunidad autonoma della Catalogna – in Spagna. Le elezioni dello scorso 12 maggio hanno consegnato un quadro molto chiaro della situazione: i socialisti di Illa sono il primo partito con il 28% dei consensi, segue l’indipendentista Junts di Puigdemont al 21% e infine Aragonés di Erc (Sinistra Catalana) al 13,6%.

Dopo un mese e dieci giorni non c’è ancora segno di un accordo fra le forze politiche per formare il governo. Oggi arriva l’ultimatum del presidente dell’Assemblea locale Josep Rull che ha detto che entro due mesi bisognerà formare l’esecutivo o si tornerà alle urne.

Spagna, il presidente dell’Assemblea locale Rull: “Governo in due mesi o si torna al voto”

Nessun partito si è assicurato la maggioranza assoluta nel Parlamento catalano (135 seggi) alle elezioni regionali. L’Assemblea aveva tempo fino al 25 giugno per votare un nuovo governo, ma Illa e Puigdemont non si sono presentati al voto di investitura perché non avevano sostegno da parte degli altri partiti. Negoziati molto lunghi quelli in corso nel Parlamento della comunidad autonoma che rischiano di riportare al voto 7 milioni di persone.

L’ultimatum e le possibili alleanze

Troppo tempo per decidere. Il presidente del parlamento Rull ha fissato un termine di due mesi per trovare l’accordo o a ottobre si tornerà alle urne. Per ottenere il sostegno della maggioranza assoluta – ovvero 68 deputati – del parlamento catalano Illa dovrà ottenere l’appoggio del partito separatista di sinistra Erc, che ha ottenuto 20 seggi. Unico ostacolo sono le richieste di finanziamenti regionali chiesti dal partito separatista a Madrid.