“Tu dimmi quando, quando quando?” cantava il celebre Pino Daniele nel 1991 nell’omonimo brano dall’album “Sotto o’ sole”.
Ed è quello che si chiede Enzo Ciniglio, portavoce dei comitati pendolari in queste torride giornate di fine giugno: “Quando le nostre richieste riguardo la chiusura delle linee della Circumvesuviana verranno finalmente ascoltate?”. Perché, viste le attuali evoluzioni del caso, l’intensa lotta pacifica del movimento è diventata una vera e propria battaglia contro i mulini a vento.
Tralasciando i disagi comuni affrontati dai pendolari come microcriminalità e scarsa pulizia dei mezzi, adesso si aggiungono anche la soppressione della Napoli – Nola – Baiano per eseguire una serie di lavori dalla durata minima di tre mesi, un’eternità, considerando che Dio ha creato il mondo in soli sette giorni.
In un comunicato stampa a cura di EAV, la società ha dichiarato che come RFI (Rete Ferroviaria Italiana) chiuderà circa 60 linee d’estate, tra cui la Napoli – Torre Annunziata, così avverrà per alcune tratte della Vesuviana. A questo punto ci si chiede: sono state valutate per loro soluzioni alternative? Come ad esempio, provvedere alle modifiche opportune magari, durante la notte, quando le stazioni sono chiuse al pubblico?
Alla fine della nota pubblica, l’ente conclude: “Quando i lavori si devono fare, purtroppo a volte si chiude una linea per non mettere a rischio la sicurezza dei viaggiatori. Della quale risponde EAV e non Ciniglio” trasformando indirettamente l’uomo in un “simbolo sovversivo”, un moderno Don Chisciotte, semplicemente per aver fatto rivalere i suoi diritti e quelli dei cittadini napoletani.
Ma la battaglia non si ferma e domenica 30 giugno al comitato civico E(A)VITIAMOLO di Sperone, ci sarà un incontro a Baiano in piazza F. Napolitano, per dire NO alla chiusura dal 1 Luglio al 10 settembre della linea della Circumvesuviana.
Tag24 ha intervistato in esclusiva Enzo Ciniglio su questa amara vicenda.
Disagi Circumvesuviana, intervista ad Enzo Ciniglio (comitato pendolari)
Nella precedente intervista a Tag24, Ciniglio e gli utenti del gruppo Facebook “No al taglio dei treni della Circumvesuviana” avevano lamentato la scelta dell’EAV – a loro detta – sconsiderata di sopprimere la linea senza valutare i disagi dei viaggiatori.
D. “Signor Ciniglio, la chiusura delle quattro linee della Circumvesuviana è ufficiale, nonostante la vostra battaglia. Come si sente?”
R. “Ci siamo sentiti presi per i fondelli e non solo, abbiamo ricevuto anche una risposta poco rispettosa ed arrogante. Noi non abbiamo chiesto altro che il servizio fosse garantito e il messaggio a noi pervenuto è che: “Anche Trenitalia chiude alcune linee” ed io mi chiedo: ‘Sì, ma che centra l’altra società?’ Che risposta è secondo lei? e hanno aggiunto “Non capiamo perché si arrabbiano solo i clienti della Circumvesuviana…”.
D. “Praticamente le vostre richieste sono rimaste inascoltate… Quante linee sono state chiuse alla fine?”
R. “Due linee. Ma il fatto grave è che non ci sono dei veri servizi sostitutivi. Oltre la chiusura, la normativa prevede che devono esserci delle sostituzioni che non ci sono state. Ci sono alcuni bus alternativi ma non garantiscono la mobilità dei comuni all’interno della tratta. Se volessi andare a Baiano non ho alcun bus sostitutivo che mi porti. Le corse sono spezzate, ad esempio dei pullman da Baiano, prendono l’autostrada e se ne vanno. Prendono quattro paesi, non tutti. Poi ci sono altri bus che da Nola partono, prendono 3-4 città e vanno a Napoli. Se uno di Nola volesse andare a Volla non può andare. In effetti non viene rispettato il tracciato della linea. La mobilità all’interno della tratta non c’è. C’è una mobilità verso Napoli, ma all’interno della tratta non c’è. Alcune realtà hanno mezzi che partono verso Napoli ma non il contrario. Il collocamento tra i comuni non c’è. Uno di Cimitile ad esempio, non può andare a Pomigliano”
Molteplici disagi per i pendolari della Circumvesuviana
D. “Un bel disagio per chi magari non ha l’automobile e deve lavorare in un posto che non è Napoli…”
R. “Io sono di Casalnuovo per dirle e ho dei comuni limitrofi dove non posso andare. Da una parte Volla e dall’altra parte Pomigliano. Ed io non posso andare a nessuna delle due parti. Si rende conto? Per come mi è stato negato il servizio non posso andare da nessuna parte, tutti quei comuni che scendono verso Baiano non esistono. E siamo una realtà di 60.000 abitanti… Chi lavora in un paese vicino come deve fare? Non hanno proprio preso in considerazione l’idea. Ci sono tante persone si muovono da Nola per andare a Casalnuovo, che è una bella realtà imprenditoriale e sono costretti a venire con auto private. O cittadini, magari anziani, che hanno bisogno di andare nei poliambulatori come devono fare? Non c’è comunicazione purtroppo…”
D. “Dopo il danno pure la beffa, dunque?”
R. “Sì, in effetti la nostra rabbia per la chiusura è che non vengono rispettati i diritti della mobilità. Quello che viene presentato come il grande e corposo piano di bus sostitutivi è una vera e propria presa in giro. Anche i comuni dell’area di Nola, ad esempio Sperone, in provincia di Avellino, che sono praticamente attaccati non possono andare a Cicciano e nessun’altra parte”
Una manifestazione domenica 30 giugno per dire NO alla chiusura della Circumvesuviana
D. “Ci sarà una manifestazione pacifica per rispondere a questa situazione?”
R: “Noi domenica mattina faremo un incontro a Baiano. Anche perché questa ferrovia è la tratta più ardita della Circumvesuviana, perché la prima ferrovia privata è proprio la Baiano – Nola – Napoli. Non si è mai fermata, se non nel conflitto della Seconda Guerra Mondiale, quando fu bombardata e si fermò meno di un mese. Nel 2024 con tutti i progressi tecnologici, la fermano tre mesi per lavori che potevano fare pure la notte. Non hanno voluto farli per motivi loro, come diceva Andreotti: “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina” è una scelta presa perché loro vanno a prendere dei treni e un po’ di personale da spostare sulla linea di Sorrento, punto.
D. “Mi diceva che anche la linea di Sorrento subirà dei cambiamenti?”
R. “Anche perché loro meno di un anno fa, hanno presentato gli stessi lavori che faranno sulla nostra linea destinati a Sorrento e li hanno presentati in pompa magna dicendo. “Faremo questi lavori senza chiudere la linea“. Per Sorrento non si chiude la linea e per Baiano sì?“
D. “È una lotta di classe?”
R. “Qua siamo sulla discriminazione più totale, altre che coesioni, si riempiono solo la bocca di parole sull’unione del territorio. Si tratta di una ‘discriminazione territoriale’ se la possono girare come vogliono loro ma quella è. Non centrano i lavori, la messa in sicurezza e tutto il resto. Su queste linee non ci saranno chiusure… Sulla Sorrento i lavori di notte, sulla Sarno e Poggiomarino le manutenzioni a weekend alternati. Poi è stata riaperta fortunatamente e due giorni di chiusura il fine settimana vanno bene… Ma tre mesi di chiusura l’intera tratta è uno sfregio…”