L’Italia si è presentata in Germania sapendo bene di non essere una delle squadre favorite, ma aveva un obiettivo chiaro: passare almeno la fase a gironi. Seppur a fatica, e grazie a un gol di Zaccagni, arrivato all’ultimo pallone disponibile, dell’ultima gara possibile, gli azzurri hanno ottenuto quello che volevano. Adesso però, a partire dalla prossima gara di sabato contro la Svizzera, servirà qualcosa di più. Il Ct Spalletti è al lavoro e resta fiducioso. Per commentare i risultati di Euro 2024 e soprattutto il gol di Zaccagni e il futuro dell’Italia, mister Andrea Mandorlini, che ha fatto esordire il numero 20 in A, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Euro 2024, Zaccagni regala gli ottavi all’Italia: Mandorlini a Tag24
Il gol di Mattia Zaccagni contro la Croazia all’ultimo istante possibile ha regalato all’Italia di Spalletti la possibilità di passare il turno da seconda in classifica, per quel che riguarda la fase a gironi e di andarsi a giocare adesso gli ottavi di finale. Il prossimo impegno sarà sabato, con fischio di inizio alle ore 18.00, contro la Svizzera e da questo momento in poi non si può più sbagliare. Servirà un cambio di torra, per non farsi trovare impreparati davanti al primo match da dentro o fuori. Il gol all’98’ può servire da sprone per gli Azzurri, che ora devono volare sulle ali dell’entusiasmo. Per commentare i risultati di Euro 2024 e soprattutto il gol di Zaccagni e il futuro dell’Italia, mister Andrea Mandorlini, che ha fatto esordire il numero 20 in A, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Ripartiamo dalla sfida con la Croazia, crede che il gol arrivato all’ultimo minuto può servire da sprone per gli ottavi di finale?
“Sicuramente darà entusiasmo. E’ stato un gol importantissimo, perché siamo riusciti a passare il turno e penso che questa fosse la cosa fondamentale. Adesso abbiamo tempo per migliorare sotto tanti aspetti, ma centrare l’obiettivo di passare la prima fase era davvero determinante”.
Il gol è arrivato grazie a Mattia zaccagni, un giocatore che lei conosce bene e che ha fatto esordire in Serie A. C’è in lei un po’ di orgoglio in più?
“Sono davvero molto contento per Mattia. Avevo letto che la sua convocazione fosse in dubbio e mi dispiaceva davvero. Lui si è fatto trovare pronto e credo che questo sia il principio da cui vuole partire Spalletti. Nel momento più importante ha risposto presente e credo che meglio di così davvero non poteva fare. Sono molto orgoglioso di lui”.
Non la sorprende quindi vederlo vestire la maglia della Nazionale?
“No, non mi sorprende, perché lui è uno che ha fatto davvero molto bene in questi anni. Per arrivare in nazionale c’è comunque molta concorrenza e anche se è stato chiamato soltanto alla fine per la spedizione dei 26 convocati, è riuscito a farsi trovare pronto e questa è l’unica cosa che conta”.
Zaccagni e Chiesa, ma non solo, hanno grande qualità sugli esterni, ma sono sacrificati nell’Italia che gioca a 5. Si aspetta da parte di Spalletti un cambio di modulo per sabato sera contro la Svizzera?
“Spalletti ha giocato tante volte anche in maniera diversa e credo che prepari ogni partita in base anche all’avversario. Penso che la sfida con la Croazia fosse difficile anche dal punto di vista psicologico, perché la spada di Damocle della possibile eliminazione c’era sempre. Si vedeva che l’Italia era preoccupata, per tanti motivi, e che sentisse la pressione. Ora questa preoccupazione è passata. Il modulo è importante, ma è ancor più importante l’interpretazione che i giocatori devono avere, in base a quello che richiede l’allenatore. Conta quello che hanno fatto e quello che devono ancora fare. Spero che si facciano trovare tutti pronti, come ha fatto Mattia”.
In questo momento l’Italia ha un problema offensivo?
“Secondo me no, anche perché ho visto davvero tante partite di questo Europeo e non ho visto squadre strabilianti. Al di là dell’organizzazione offensiva degli avversari, è un torneo in cui si rischia poco perché i risultati sono fondamentali. Credo che i pochi gol dipendano anche dal modo di giocare un po’ di tutte le nazionali. Vedo poche verticalizzazioni, poco coraggio di andare ad attaccare e questi sono problemi che riguardano tutti. Le cose però possono cambiare in fretta e mi auguro che lo facciano velocemente per l’Italia. Vedo una grande organizzazione difensiva, di cui si parla tanto, ma questo comporta a pochi spazi per gli attaccanti”.
L’Italia ha rischiato di essere eliminata già dal girone, ma ha centrato il primo obiettivo. Adesso cosa si aspetta? Sarebbe soddisfatto se la squadra di Spalletti arrivasse dove?
“Vorrei che vincesse! Ovviamente vogliamo vincere tutti, ma al di là dei discorsi, credo che questa squadra debba andare avanti step by step. Quel che è stato è stato e ogni gara ha la sua storia, l’importante era passare il turno. Guardando alle altre partite però, credo che tante squadre non abbiano reso come ci si aspettava. Può ancora succedere di tutto e noi abbiamo dimostrato tante volte nella nostra storia che, pur partendo da abbattuti e sconfitti, siamo riusciti ad arrivare in fondo. Sarei contento se ci riuscissimo di nuovo”.
C’è qualcuna delle squadre avversarie che l’ha stupita maggiormente?
“Mi sembra che non sia un momento facile per nessuno e non ho visto squadre totalmente superiori ad altre. Forse la Spagna è quella che ha dimostrato di più, mentre tutte le altre hanno alternato momenti migliori a partite complicate. Speriamo solo che da questo momento in poi possa essere per noi un Eueopeo positivo”.