Anni che avanzano e l’indole della 9: pro e contro del possibile arrivo al Milan di Lukaku – Il calciomercato sta lentamente entrando nel vivo e il Milan è ancora alla ricerca del nuovo numero 9 per la prossima stagione. Salutato Olivier Giroud, infatti, Geoffrey Moncada e Giorgio Furlani stanno vagliando vari nomi sul mercato. Il sogno è Joshua Zirkzee – su cui però è piombato il Manchester United – ma resiste anche il profilo di Romelu Lukaku. L’ex Inter ha sfidato più volte il Milan, mettendo a segno 9 gol nelle 12 partite giocate, e ora proprio i rossoneri potrebbero fare sul serio per portare il belga in quel di Milanello. I contatti con il Chelsea proseguono e per lui potrebbe prendere presto forma una nuova parentesi italiana. E sullo sfondo rimane sempre il Napoli: non è un segreto che il classe 1993 sia gradito al nuovo allenatore Antonio Conte.
Lukaku al Milan: pro e contro dell’operazione
Terminato il prestito annuale alla Roma, Romelu Lukaku ha fatto ritorno al Chelsea. Il belga, comunque non resterà ai Blues ma cerca una nuova destinazione. Il Napoli ha già avviato i contatti, così come il Milan. Il classe 1993 ha sempre fatto bene in Italia, come dimostrano anche i 21 gol nell’ultimo anno in giallorosso. I rossoneri sono tornati con decisione sul belga visto l’inserimento del Manchester United nella corsa a Joshua Zirkzee. Ma al Milan converrebbe puntare su Romelu Lukalu? Da un punto di vista economico, ci sarebbero dei pro rispetto all’affare Zirkzee. Per assicurarsi l’attaccante del Bologna, infatti, sarebbero necessari 40 milioni di euro per la clausola rescissoria e circa 15 di commissioni per soddisfare le richieste dell’agente. In più, da aggiungere c’è un ingaggio annuo che si aggirerebbe su per giù attorno ai 5 milioni di euro.
Al contrario, il Chelsea per lasciare partire l’attaccante belga chiede una cifra importante – di 38 milioni di sterline – ma potrebbe anche cederlo al Milan in prestito (magari oneroso come accaduto un anno fa con la Roma). Lukaku guadagnerebbe più dell’olandese. 7,5 milioni di euro è lo stipendio che il belga ha percepito alla Roma. Se dovesse arrivare in prestito, però, il Milan risparmierebbe una cifra significativa sull’acquisto del cartellino. Il Chelsea potrebbe optare per questa soluzione per risparmiare sull’ingaggio, visto l’oneroso contratto per altre due stagioni (fino al 30 giugno 2026).
I numeri da “usato sicuro” in Italia
31 anni compiuti e una lunga carriera tra Belgio, Inghilterra e Italia. Lukaku ha collezionato nel campionato di Serie A 129 presenze. Tra Roma e Inter ha messo a segno 70 gol e fornito 21 assist ai compagni. Numeri che cercano l’impatto del belga nel campionato italiano. Il classe 1993, inoltre, è stato decisivo nella vittoria dello scudetto nerazzurro con Antonio Conte in panchina. Qualora dovesse tornare nuovamente a vestire la maglia di un’italiana, Lukaku potrebbe ripercorrere la strada percorsa da Giroud: arrivato al Milan ormai trentenne, il francese regalò non poche gioie alla sua ex squadra, nonostante l’età avanzata. Questo aspetto però potrebbe essere un’arma a doppio taglio per il Milan, considerando che gli altri profili osservati dal club rossonero sono decisamente più giovani e maggiormente proiettati verso il futuro.
Età e altri fattori
L’età può essere un fattore determinante, anche se non è insolito vedere (anche nel nostro campionato) giocatori di 30 e più anni incidere in maniera particolare nel calcio italiano. In più, il Milan ha nel mirino anche altri profili più giovani e più slanciati verso il futuro. Motivo per cui la scelta di ricadere su Lukaku potrebbe essere ripagata sul campo solo per un determinato periodo prestabilito dall’eventuale prestito. Giocatori come Zirkzee o lo sloveno Sesko (a cui i rossoneri sono fortemente interessati), rispettivamente di 23 e 21 anni, sono ovviamente profili più futuribili, e che offrirebbero nel caso ai rossoneri garanzia e gol anche per le stagioni a venire. Il futuro dell’attacco del Milan resta tutt’ora un’incognita, così come lo è capire chi prenderà il ruolo di “nuovo Giroud”.
