Sugli incentivi della Transizione 5.0, della quale si attende il decreto operativo per la presentazione delle domanda delle imprese, entra in azione Banco Bpm con un plafond di 2 miliardi di euro per sostenere la richiesta delle imprese.
La misura, della quale qualche giorno fa abbiamo dato notizia dell’ultimazione della bozza del decreto operativo del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), mette a disposizione delle aziende 6,3 miliardi di euro di contributi per rinnovare i propri macchinari, impianti e attrezzature con un incentivo fino al 45% di fondo perduto.
Tuttavia, rispetto al Bonus 4.0, le imprese dovranno centrare anche obiettivi di sostenibilità energetica e di riduzione dell’impatto ambientale. In questo percorso, Banco Bpm mette a disposizione la propria esperienza nel sostegno alle imprese che coglieranno le opportunità della Transizione 5.0 istituita con il decreto legge numero 19 del 2024.
Incentivi Transizione 5.0, da Banco Bpm 2 miliardi per sostenere la domanda: di cosa si tratta?
Le imprese interessate agli incentivi della Transizione 5.0 potranno contare sul sostegno finanziario di Banco Bpm che mette a disposizione un plafond di 2 miliardi di euro rispetto ai 6,3 miliardi di euro di incentivi del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Le aziende interessate al rinnovamento dei propri impianti, macchinari e attrezzature potranno contare su soluzioni di finanziamento a medio e lungo termine assicurate da Banco Bpm. Sui progetti di investimento compresi nella finestra temporale dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025, le aziende potranno ottenere la copertura utile per l’acquisto dei beni strumentali materiali e immateriali – nuovi di fabbrica – oggetto del credito d’imposta riconosciuto dal Mimit per il tramite del Gestore dei servizi energetici (Gse).
Tra i costi agevolabili con la Transizione 5.0, le imprese potranno far riferimento anche all’acquisto dei beni per l’autoproduzione delle energie rinnovabili destinate all’autoconsumo. Non si prevedono incentivi per le energie biomasse e, in generale, per le fonti che utilizzino fossili per la produzione.
Come accedere al credito d’imposta sugli incentivi Transizione 5.0 e sostegno Banco Bpm
Dalle ultime novità della bozza del decreto operativo del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) sulle condizioni per accedere al nuovo credito d’imposta della Transizione 5.0, emerge che le imprese dovranno tener conto di tutte le indicazioni relative alla documentazione da presentare al Gestore dei servizi energetici (Gse), nonché delle certificazioni tecniche da trasmettere per far partire il ciclo di incentivi legati agli investimenti.
A tal proposito, si ricorda che più alta è la percentuale di risparmio ottenuta grazie all’utilizzo di fonti alternative rinnovabili, maggiore è il credito d’imposta spettante per gli investimenti effettuati. Tale risultato deve essere certificato da tutta una serie di adempimenti, di documenti da inoltrare, da certificazioni che riguardano sia il progetto oggetto di agevolazione che lo stesso risparmio energetico.
Certificati e documenti da presentare per il bonus alle imprese
Infine, si ricorda che il decreto operativo del Mimit circa i passaggi da effettuare per ottenere il credito d’imposta sugli investimenti della Transizione 5.0, confermerà la necessità di presentare una prima comunicazione di richiesta degli incentivi al Gse, con risposta di presa in carico da parte di quest’ultimo entro cinque giorni. La risposta serve anche a confermare la disponibilità delle risorse e la “prenotazione” del bonus a favore dell’impresa richiedente.
La procedura, tuttavia, richiede un successivo invio di certificazione tecnica al Gse per attestare l’effettivo efficientamento energetico. A tal proposito, servirà la perizia asseverata e una certificazione contabile al Gestore per i servizi energetici che dovrà rispondere, nei 10 giorni successivi, con l’ufficializzazione del credito d’imposta spettante all’azienda richiedente.