La scadenza per il pagamento delle tasse si avvicina: entro il 1° luglio, i contribuenti devono versare il saldo e i primi acconti IRPEF. Tuttavia, chi non riesce a rispettare questa data può usufruire di un ulteriore mese con una sanzione ridotta applicando una maggiorazione dello 0,4%. Per il 2024, il calendario delle scadenze è diverso per le partite IVA soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA) a causa dell’introduzione del concordato preventivo biennale. Vediamo in dettaglio tutte le novità.

Date di pagamento per partite IVA ordinarie

Per i contribuenti ordinari, le date fondamentali sono:

  • 1° luglio 2024: scadenza per il versamento del saldo e del primo acconto IRPEF.
  • 31 luglio 2024: possibilità di pagare con una maggiorazione dello 0,4%.

Acconti IRPEF ISA e forfettari: le scadenze

I contribuenti ISA e quelli in regime forfettario hanno scadenze diverse a causa del debutto del concordato preventivo biennale. Le date per il pagamento sono:

  • 31 luglio 2024: termine per il pagamento senza maggiorazione dello 0,4%.
  • 30 agosto 2024: termine con maggiorazione dello 0,4%.

Pagamento IRPEF regime forfettario e minimi: dettagli

Per i contribuenti in regime forfettario e dei minimi, l’imposta sostitutiva deve essere versata nella misura del 5% per i primi cinque anni e del 15% per gli anni successivi, con un limite massimo di ricavi o compensi di 85.000 euro. È fondamentale rispettare le seguenti regole:

  • Saldo 2023 e primo acconto 2024: pagamento entro il 31 luglio 2024.
  • Proroga fino al 30 agosto 2024: con una maggiorazione dello 0,4%.

Calcolo e versamento

L’imposta deve essere calcolata e versata tramite il modello F24. Per importi inferiori a 51,65 euro l’acconto non è dovuto, mentre per importi tra 51,65 e 257,52 euro l’acconto deve essere pagato in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2024. Per importi superiori a 257,52 euro, il versamento deve essere effettuato in due rate: la prima entro il 31 luglio e la seconda entro il 30 novembre 2024.

Acconti IRPEF forfettari e ISA: proroghe e novità legislative

L’introduzione del concordato preventivo biennale ha portato a un rinvio delle scadenze per i contribuenti ISA e forfettari, coordinando le tempistiche di adesione al nuovo strumento introdotto dalla riforma fiscale. Il software per la proposta di concordato degli ISA è stato rilasciato il 15 giugno, mentre quello per i forfettari sarà disponibile dal 15 luglio.

Il decreto legislativo correttivo approvato dal Governo il 20 giugno 2024 ha quindi chiarito che ci sono ulteriori 30 giorni di tempo per pagare con la maggiorazione ridotta dello 0,4%. Questo permette ai contribuenti di effettuare i versamenti entro il 30 agosto 2024.

Versamenti coinvolti nella proroga

La proroga riguarda vari tipi di versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, IRAP e IVA, tra cui:

  • Saldo 2023 e primo acconto 2024 di IRPEF, IRES e IRAP.
  • Addizionali IRPEF.
  • Imposte sostitutive per contribuenti forfettari e minimi, cedolare secca sulle locazioni, e flat tax incrementale.
  • Imposte patrimoniali per persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali con immobili e attività finanziarie all’estero (IVIE e/o IVAFE).
  • Saldo IVA 2023 e IVA dovuta sui maggiori ricavi o compensi dichiarati per migliorare il profilo di affidabilità in base agli ISA.

Contributi INPS

Il termine del 31 luglio 2024 si applica anche al versamento del saldo 2023 e del primo acconto 2024 dei contributi dovuti da artigiani, commercianti e professionisti iscritti alle relative Gestioni dell’INPS.

Possibilità di rateizzazione

I contribuenti possono scegliere di rateizzare il saldo e il primo acconto in rate mensili, da versare entro il 16 del mese successivo, con una maggiorazione degli interessi. La rateizzazione deve concludersi entro dicembre 2024.

Dettagli Specifici per regime dei minimi e forfettario

  • Regime dei minimi: sebbene abrogato dalla Legge di Bilancio 2016, resta in vigore fino al 35° anno di età del contribuente. Gli importi devono essere versati entro il 31 luglio 2024, con eventuali rate successive.
  • Regime forfettario: i titolari di partita IVA in regime forfettario devono applicare le regole di calcolo e versamento dell’imposta sostitutiva del 15% previste ai fini IRPEF. Chi è passato al regime ordinario deve usare il codice tributo 1790 e indicare l’importo nel quadro RN del modello Redditi 2024.