Nella dichiarazione dei redditi 2024, non vanno inseriti solo i redditi da lavoro e da pensione, ma anche quelli assimilati a quelli da lavoro dipendente, come le indennità di disoccupazione. Pertanto, è necessario includere correttamente anche la NASPI e la disoccupazione agricola, poiché contribuiscono alla formazione del reddito imponibile. In particolare, se l’importo della NASPI supera gli 8.500 euro annui, l’INPS applica direttamente la tassazione con relative trattenute.

Come indicare la NASPI e la disoccupazione agricola nella dichiarazione dei redditi 2024

L’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti su come indicare questi redditi nella dichiarazione, sia nel modello 730 che nel modello Redditi PF, utilizzato principalmente dai titolari di partita IVA. Per i contribuenti che nel 2023 hanno percepito sia redditi di lavoro dipendente sia indennità di disoccupazione agricola o NASPI, è necessario indicare nella dichiarazione dei redditi:

  • I giorni rilevati nella Certificazione Unica (CU) dell’ente che ha erogato l’indennità.
  • I giorni che risultano indicati nella Certificazione Unica rilasciata dal datore di lavoro.
  • Il numero massimo di giornate lavorative indicabili è 365.

Suddivisione in semestri

Nei modelli dichiarativi, i giorni di lavoro dipendente o di pensione devono essere suddivisi in semestri. Pertanto, nella dichiarazione bisogna riportare il totale dei giorni di lavoro o di pensione, specificando quelli relativi al primo e al secondo semestre.

Come indicare NASPI e disoccupazione agricola nella dichiarazione dei redditi 2024: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate, tramite circolare n. 137/1997, ha chiarito le modalità di calcolo dei giorni di spettanza delle detrazioni per l’indennità di disoccupazione speciale in agricoltura. Questi criteri sono applicabili anche per il calcolo dei giorni che danno diritto al trattamento integrativo e all’ulteriore detrazione in caso di indennità o somme erogate dall’INPS o da altri enti, suddivisi in due semestri senza superare il limite massimo di 365 giorni.

Per risolvere eventuali dubbi, la somma dei giorni indicati nei due semestri deve coincidere con quanto riportato nel punto 6 della CU dell’INPS. In questo modo è possibile recuperare tutte le detrazioni spettanti.

Obbligo dichiarazione NASPI nel 730/2024

Non sempre è obbligatorio indicare la NASPI nel 730. Se il contribuente, nell’anno precedente, ha avuto come unico reddito la NASPI e possiede una sola CU rilasciata dall’INPS, non è necessario presentare il 730, a meno che non ci siano altri redditi da dichiarare. Tuttavia, se nel corso del 2023 sono stati percepiti diversi redditi, allora la NASPI deve essere indicata come reddito da lavoro dipendente o assimilato nel 730.

Cosa succede se si hanno più certificazioni

Riepilogando, se il contribuente ha lavorato per parte dell’anno e ha percepito altri redditi, la presentazione del 730 diventa obbligatoria. In questi casi, insieme agli altri redditi, deve essere dichiarata anche la NASPI. Se la dichiarazione viene presentata senza sostituto d’imposta, il contribuente dovrà effettuare il versamento dell’eventuale debito tramite F24 o attendere l’eventuale rimborso dall’Agenzia delle Entrate entro la fine dell’anno.

Perché inserire la NASPI nella dichiarazione dei redditi è importante

Presentando il 730/2024, il contribuente dichiara al Fisco tutti i redditi percepiti nell’anno precedente, permettendo il corretto conguaglio dell’IRPEF dovuta, specialmente in presenza di più CU o diverse tipologie di reddito. In questi casi, ogni sostituto d’imposta potrebbe aver applicato la tassazione solo sui redditi noti, portando a una tassazione maggiore quando i redditi sono cumulati.

Come inserire la NASPI nel 730 o nel Redditi PF: la procedura

Il contribuente che ha percepito l’indennità di disoccupazione NASPI deve compilare uno specifico rigo del quadro C del modello 730 o del quadro RC del modello Redditi PF. È necessario indicare l’importo dell’indennità percepito nel periodo di imposta e il numero di giornate in cui l’indennità è stata percepita. Queste informazioni sono presenti nella Certificazione Unica rilasciata dall’INPS.