Proseguiamo il nostro approfondimento sull’uso dell’informatica in medicina, con il Professor Luca La Colla. (Qui la prima parte dell’intervista)
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e specializzato in Anestesia e Rianimazione prima presso l’Università degli Studi di Parma, poi alla Duke University. Ha poi completato una fellowship in Anestesia Loco-Regionale a UPMC (University of Pittsburgh Medical Center), seguita da una fellowship in Anestesia Cardio-Toracica presso lo stesso istituto. Ha completato un Master’s of Science in Health Informatics presso la University of Pittsburgh.É attualmente Professore Associato presso la University of Pittsburgh e Direttore dell’AIPPS (Acute Interventional Perioperative Pain Service).
L’uso dell’informatica in Medicina (seconda parte)
D) Esiste qualche problema dal punto di vista etico nell’uso dell’informatica nella sanità? Esistono problemi di privacy nel trattamento dei dati sensibili?
R) Ovviamente la risposta è affermativa. Ci sono significative implicazioni etiche nell’uso dell’informatica in sanità, in particolare riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati dei pazienti. Proteggere i dati dei pazienti da violazioni e accessi non autorizzati è fondamentale. Si stima (dati provenienti dagli Stati Uniti) che il costo medio di un episodio di violazione di dati personali in un contesto “generale” sia di circa 4.5 milioni di dollari mentre il costo medio di un episodio di violazione avvenuto in un contesto sanitario sia più del doppio: circa 11 milioni di dollari, con un costo aumentato del 50% dal 2020. Se si considera che gli episodi riportati sono stati nello stesso anno più di 700 si capisce la portata economica (miliardi di dollari) del problema di privacy e sicurezza dei dati clinici dei pazienti.
D) Cosa si può fare per limitare queste problematiche?
R) Le organizzazioni sanitarie devono implementare robuste misure di sicurezza come la crittografia, i controlli di accesso e audit eseguiti a intervalli regolari per essere in grado di salvaguardare le informazioni dei loro pazienti. Dal punto di vista etico, esistono anche preoccupazioni riguardo all’accuratezza dei dati. Inoltre, esistono preoccupazioni riguardo al fatto che i benefici dell’informatica non possano non essere fruibili allo stesso modo da tutti i pazienti e possano quindi andare ad esacerbare differenze già esistenti tra diverse classi di pazienti. Queste considerazioni etiche si estendono all’uso dell’intelligenza artificiale, dove la trasparenza e la responsabilità nello sviluppo e nell’implementazione degli algoritmi sono cruciali. Affrontare queste sfide etiche è vitale per l’uso responsabile dell’informatica sanitaria.
D) Che cos’è la telemedicina e come è evoluta con i progressi dell’informatica sanitaria?
R) Il Ministero della Salute definisce la telemedicina come “insieme di prestazioni sanitarie in cui, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative, il medico e il paziente non si trovano nello stesso luogo”. La telemedicina rappresenta quindi l’erogazione di servizi sanitari a distanza utilizzando la tecnologia delle telecomunicazioni. Essa comprende consulenze, diagnosi e trattamenti forniti tramite videoconferenze, telefonate e comunicazioni online. I progressi dell’informatica sanitaria hanno significativamente migliorato la telemedicina integrando strumenti di videoconferenza di alta qualità, dispositivi di monitoraggio a distanza e piattaforme di condivisione sicura dei dati. L’integrazione degli EHR con le piattaforme di telemedicina consente ai medici di accedere e aggiornare le cartelle cliniche dei pazienti durante le visite virtuali. La telemedicina ha ampliato l’accesso alle cure, in particolare per le persone nelle aree rurali o meno servite, ed è diventata essenziale durante la pandemia di COVID-19. L’evoluzione della telemedicina ha incluso anche lo sviluppo di applicazioni mobili per la salute, che consentono ai pazienti di monitorare la loro salute e comunicare con i professionisti sanitari dai loro telefoni cellulari. Questi progressi hanno reso oggi la telemedicina un’alternativa praticabile ed efficace alle visite di persona per molti servizi sanitari.
D) Come può l’informatica in sanità supportare la medicina basata sulle evidenze e il processo clinico decisionale?
R) L’informatica supporta la medicina basata sulle evidenze, che racchiude diagnosi, cure e trattamenti ottimali, fornendo agli operatori sanitari accesso alle ultime ricerche, linee guida cliniche e migliori pratiche attraverso biblioteche digitali e banche dati. I CDSS (Clinical Decision Support System), o sistema di supporto per le decisioni cliniche, integrano queste risorse nei flussi di lavoro clinici, offrendo raccomandazioni, avvisi e promemoria in tempo reale basati su dati specifici del paziente e sulle migliori evidenze disponibili. Facilitando l’uso di protocolli e linee guida standardizzati, l’informatica assicura coerenza e qualità nelle decisioni cliniche. Inoltre, l’informatica migliora la capacità di condurre e diffondere i risultati della ricerca, supportando il miglioramento continuo delle pratiche cliniche. In generale, l’informatica colma il divario tra ricerca e pratica, promuovendo l’applicazione delle migliori evidenze disponibili nell’assistenza ai pazienti.
D) Qual’è l’impatto dell’informatica sui costi e l’efficienza della sanità stessa?
R) Come è facile prevedere, l’informatica sanitaria ha un impatto significativo sulla riduzione dei costi della sanità e sul miglioramento dell’efficienza della stessa. Digitalizzando le cartelle cliniche dei pazienti e automatizzando i compiti amministrativi, l’informatica riduce la necessità di processi basati su carta e minimizza i costi amministrativi. La cartella clinica elettronica (EHR) e altri strumenti informatici semplificano i flussi di lavoro e riducono la duplicazione di test e procedure diagnostiche garantendo che le informazioni sui pazienti siano facilmente accessibili e condivise tra i vari professionisti. I sistemi di supporto decisionale e l’analisi predittiva, aiutano a prevenire costosi errori medici e migliorano l’allocazione delle risorse. Inoltre, la telemedicina e il monitoraggio a distanza riducono la necessità di visite in persona, potenzialmente abbassando i costi di trasporto e delle strutture stesse. In generale, l’informatica sanitaria migliora l’efficienza operativa e il costo di erogazione delle cure sanitarie.
D) Quali sono le sfide da affrontare dagli operatori sanitari nell’adottare nuove tecnologie informatiche e le potenziali limitazioni dell’informatica sanitaria?
R) Nonostante tutti i vantaggi descritti in precedenza, l’introduzione (e l’utilizzo) dell’informatica in campo sanitario non è scevra da costi in termini “umani”, tecnici ed economici. I professionisti e le strutture sanitarie si trovano ad affrontare diverse sfide come la resistenza al cambiamento tra il personale, la necessità di una formazione estensiva e gli alti costi di implementazione. Dal punto di vista tecnico, garantire la capacità dei diversi sistemi e software di comunicare tra loro (interoperabilità, per dirla in gergo tecnico) può essere difficile e la sua mancata (o incompleta) attuazione può portare a dati frammentati e problemi di comunicazione. I crescenti rischi riguardanti la sicurezza dei dati e la privacy dei pazienti impongono l’adizione di misure robuste per prevenire violazioni e accessi non autorizzati. Il rapido ritmo dell’innovazione tecnologica e la necessità di aggiornamenti continui, nonché di personale tecnico disponibile 24 ore al giorno per garantire il corretto funzionamento dei sistemi richiede lo stanziamento di risorse e investimenti continui. Le potenziali limitazioni dell’informatica sanitaria includono il rischio di depersonalizzare l’assistenza ai pazienti, il sovraccarico di lavoro legato ad una eccessiva e pressante necessità di documentare tutto nei minimi dettagli e ovviamente la totale dipendenza dai sistemi informatici (che potrebbero a volte non funzionale correttamente). Affrontare tutte queste sfide richiede una pianificazione attenta, il pieno coinvolgimento delle parti interessate e un supporto continuo per garantire l’adozione in maniera sistematica, l’integrazione di successo e l’utilizzo efficace delle tecnologie informatiche.
D) Quali tendenze future sono previste nel campo dell’informatica sanitaria?
R) Le tendenze future nell’informatica sanitaria includono:
- L’uso crescente dell’intelligenza artificiale e del machine learning per migliorare l’analisi predittiva, l’accuratezza diagnostica e i piani di trattamento personalizzati.
- L’espansione della telemedicina e del monitoraggio a distanza dovrebbe continuare a crescere, trainata dai progressi nelle tecnologie dei dispositivi “indossabili” e dal miglioramento della connettività internet.
- La tecnologia blockchain (sistema di sicurezza altamente affidabile, consistente e trasparente) potrebbe essere adottata per migliorare la sicurezza dei dati, la gestione del consenso dei pazienti e l’interoperabilità tra i sistemi sanitari.
- L’integrazione dei dati sui cosiddetti “determinanti sociali della salute” (social determinants of health in inglese) rappresentati dai fattori socio-economici e ambientali che secondo molti studi influenzano la salute degli individui e gli outcome sanitari fino al 40-50%) fornirà una comprensione più completa della salute dei pazienti e supporterà approcci di cura più olistici e individualizzati.
- Inoltre, la realtà aumentata e la realtà virtuale possono essere utilizzate nella formazione medica e nella riabilitazione dei pazienti.
Queste tendenze continueranno a trasformare l’erogazione dei servizi di assistenza sanitaria, rendendoli più efficienti, personalizzati e incentrati sul paziente. Condizione necessaria per la tanto decantata “patient-centered care”, un sistema sanitario che pone il paziente al centro del processo di cura.