È morto Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese che nella notte tra il 21 e il 22 giugno è stato aggredito mentre cercava di sedare una rissa a Udine: l’uomo, di 56, era ricoverato da quattro giorni in terapia intensiva. Il giovane che gli avrebbe sferrato il colpo mortale, un 20enne di nome Samuele Battistella, è accusato, ora, di omicidio preterintenzionale.

Morto dopo quattro giorni di agonia Shimpei Tominaga, l’imprenditore giapponese picchiato a Udine

In tre, in totale, sono finiti in manette per l’aggressione al 56enne: si tratta, oltre a Battistella, di due suoi coetanei, Daniele Wedam e Abdallah Djoumaa. Lo riporta Il Tirreno, secondo cui tutti e tre si troverebbero, al momento, in carcere a Udine.

I fatti risalgono alla notte tra il 21 e il 22 giugno. Shimpei Tominaga era intervenuto, insieme a due suoi amici, in difesa di un ragazzo che i tre avevano picchiato in strada quando, all’improvviso, era stato colpito da un violento pugno al volto, cadendo sull’asfalto e riportando fratture multiple al cranio.

Immediatamente soccorso, era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva del più vicino ospedale, dove si è spento, alla fine, dopo quattro giorni di agonia. Lascia la moglie e il figlio 13enne. “La sua perdita è una grave e dolorosa ferita per Udine”, le parole del sindaco Alberto Felice De Toni, riportate dall’agenzia Agi.

In tanti, nelle scorse ore, gli avevano dedicato, sui social, messaggi di vicinanza e solidarietà, dicendosi sconvolti per l’accaduto. “È soprattutto per il suo ultimo, coraggioso gesto che desidero ricordarlo oggi, cioè per aver dimostrato un eccezionale senso di responsabilità civica e altruismo, pagando con la propria vita”, ha detto ancora il primo cittadino di Udine.

La ricostruzione dell’aggressione mortale

Ai due giovani ucraini che avevano avuto un diverbio con Battistella e i suoi amici, residenti da anni nel Pescarese, sarebbe stato vietato dai giudici di dimorare in Friuli Venezia Giulia. È per difendere uno di loro che Shimpei, qualche giorno fa, era stato picchiato: uno dei due ragazzi, rimasto ferito, aveva cercato di rifiugarsi in un ristorante del centro città; quando i tre lo avevano raggiunto, Shimpei si era messo in mezzo, venendo colpito.

Stando a quanto riporta sempre Il Tirreno, i tre incarcerati farebbero parte di una vera e propria “banda deliquenziale”. Abdallah Djouamaa, in particolare, sarebbe stato ritenuto responsabile, in concorso con Battistella, dell’aggressione del titolare di un bar di Conegliano, avvenuta alla fine del 2022. All’epoca i due avevano 18 e 20 anni: avrebbero seguito la vittima e l’avrebbero presa a pugni in un parco per rubargli l’incasso della giornata, circa 2 mila euro.

È ancora in corso – con la prossima udienza fissata per il 2 luglio – il processo con rito abbreviato che li vede imputati per lesioni e rapina.

Chi era Shimpei Tominaga

Shimpei Tominaga, di 56, operava nel mondo dell’importo export di mobili con il Giappone e si trovava in Italia, ormai, da tanti anni. “Era un uomo buono, sempre sorridente e gioviale“, ha scritto un suo amico e concittadino su Facebook. Un’altra utente ha aggiunto:

Le condoglianze non bastano. Il lutto cittadino non basta. Shimpei Tominaga è morto per cercare di salvare una persona già ferita dai suoi aggressori, un uomo che neanche conosceva. Non si è girato dall’altra parte, non ha fatto finta di niente, non ha tirato fuori il cellulare per filmare la rissa per poi postarla sui social come va di moda adesso […]. Udine gli deve più del cordoglio: gli deve la medaglia d’oro al valore civile.