Il giornalista e fondatore di Wikileaks, Julian Assange, è stato liberato dal tribunale statunitense di Saipan dopo essersi dichiarato ‘colpevole’ per un unico capo d’accusa. Il patteggiamento ha messo fine a 14 anni di traversie legali. Quella di oggi, 26 giugno 2024, è stata definita dal suo avvocato Jen Robinson una “giornata storica”.

Liberato Julian Assange: l’udienza a Saipan

Julian Assange “può lasciare quest’aula da uomo libero”, ha dichiarato il giudice Ramona Manglona al termine di una breve udienza nell’aula del tribunale federale di Saipan, nelle Isole Marianne.

Infatti, in base all’accordo di patteggiamento Assange- accusato di aver divulgato nel 2010 più di 30mila documenti riservati dell’esercito statunitense- si è dichiarato colpevole per essere entrato in possesso, e di aver poi diffuso, informazioni riservate sulla difesa nazionale.

Ha già scontato la pena prevista nel Regno Unito, dove ha trascorso cinque anni in carcere.

Il fondatore di Wikileaks, subito dopo la pronuncia, ha abbracciato i suoi avvocati e firmato un libro su richiesta di un suo sostenitore, mentre molti altri lo stavano aspettando all’uscita.

Julian sta uscendo dal tribunale di Saipan da uomo libero, non riesco a smettere di piangere

ha scritto sua moglie Stella su X.

L’avvocato di Assange: “Si conclude un caso riconosciuto come minaccia al primo emendamento”

Prima della pronuncia del Tribunale, il premier australiano Anthony Albanese aveva definito il patteggiamento come “uno sviluppo positivo”.

Anche gli avvocati difensori del fondatore di Wikileaks hanno accolto con soddisfazione la liberazione del loro assistito. Secondo l’avvocato Jen Robinson

oggi si conclude anche un caso che è stato riconosciuto come la più grande minaccia al primo emendamento della Costituzione americana del 21esimo secolo.

Julian Assange è stato accompagnato in tribunale da Kevin Rudd, ex primo ministro australiano e attuale ambasciatore a Washington. All’uscita non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

La priorità ora è che Julian recuperi la sua salute. È stato in condizioni terribili per cinque anni e ora vuole tornare in contatto con la natura

ha detto sua moglie Stella.

Il ritorno in Australia e l’incontro con la moglie Stella

L’aereo diretto verso il suo Paese d’origine, l’Australia, è decollato dopo neanche due ore dal suo ritorno in libertà. Assange è poi atterrato a Canberra in serata (tarda mattinata in Italia).

Ha bisogno di tempo, ha bisogno di riprendersi, e questo è un processo. Vi chiedo per favore di darci spazio, di darci privacy, di trovare il nostro posto, di lasciare che la nostra famiglia sia una famiglia prima che possa parlare di nuovo in un momento di sua scelta

ha detto ai giornalisti, quasi in lacrime, la moglie Stella.

Assange non potrà ritornare negli Stati Uniti senza autorizzazione, come dichiarato dal Dipartimento di giustizia Usa in una nota.