Continua l’ottimo momento di Bybit. Stando ad un recente rapporto elaborato dagli analisti di Kaiko, l’exchange è salito al secondo posto della classifica degli scambi di criptovaluta a livello globale. Per conquistare il secondo gradino del podio ha dovuto superare Coinbase, mentre resta al momento inattaccabile la posizione di Binance.
Per riuscire null’impresa, Bybit ha fatto leva su un significativo aumento nella quota di mercato il quale ha fatto seguito al lancio di Exchange Traded Funds (ETF) spot di Bitcoin, all’interno del territorio statunitense.
Da ottobre la quota di mercato di Bybit è praticamente raddoppiata
Dal rapporto di Kaiko si evidenzia la grande crescita della quota di mercato detenuta da Bybit a partire dal mese di ottobre. Se all’epoca il dato si attestava all’8%, ora è infatti praticamente raddoppiato, al 16%. Un dato che può essere considerato la diretta conseguenza dell’aumento nel volumi di trading resi possibili dall’introduzione degli ETF spot dedicati a Bitcoin, negli Stati Uniti.
Una nuova fonte di ricavi che, però, non sembra aver agito allo stesso modo sulla quota di mercato di Coinbase, la quale è cresciuta appena dell’1%, nello stesso arco temporale. Per quanto riguarda Binance, se resta praticamente inattaccabile la sua posizione, la quota di mercato è però calata, passando dal 60 al 54%. Un dato il quale, comunque, pone lo scambio fondato da Changpeng Zhang in una posizione di assoluta forza, rispetto alla concorrenza.
I motivi del successo, spiegati dall’exchange
È stato lo stesso Bybit, in un messaggio inviato a Bitcoin.com News, a spiegare quelli che sarebbero i motivi alla base della sua crescita di influenza. A partire da una strategia imperniata sulla grande competitività delle commissioni di trading, definite da Bybit le più basse del settore.
Una strategia che è stata resa ancora più performante dall’introduzione di commissioni zero per il trading di USDC a partire dal febbraio 2023. L’exchange, inoltre ha conseguito anche un significativo aumento sia nel volume di scambi di Bitcoin, che in quello di Ethereum. Aumenti i quali hanno innalzato la sua quota di mercato nel trading spot dal 17% al 53% dall’anno scorso.
Altro punto di forza di Bybit si è poi rivelato il mercato dei derivati. Un settore in cui l’exchange guidato da Ben Zhou si è affermato come la realtà più solida alle spalle di Binance. Una crescita riconducibile anche alle sfide normative cui si sono trovati di fronte i concorrenti.
Le voci di fallimento di Bybit erano completamente infondate
A commentare la crescita in questione, è stato lo stesso CEO e cofondatore di Bybit, con queste parole: “Siamo entusiasti di vedere la continua crescita e riconoscimento di Bybit nell’industria”. Una crescita che suona anche come diretta risposta alle voci di un possibile fallimento circolate alla fine di maggio.
Indiscrezioni che hanno iniziato a circolare su X, interpretando un grafico di Arkham Intelligence, costringendo infine l’exchange a pubblicare la sua Proof-of-Reserve, per convincere l’opinione pubblica della loro infondatezza.
Proprio dal grafico in questione, peraltro, è possibile appurare come a novembre del 2022 le riserve di Bybit fossero a quota 1,8 miliardi di dollari. Da quel momento hanno iniziato a crescere in maniera impetuosa, tanto da spingere a pensare che proprio l’azienda sia stata tra i principali beneficiari del clamoroso crollo di FTX.
Il rapporto di Kaiko, va peraltro ad inserirsi in un momento abbastanza particolare per Bybit. Lo scambio, infatti, si trova a dover convivere con l’inclusione del suo nome nella lista nera compilata dall’Autorité des Marchés Financiers (AMF). Inclusione che è datata ormai 2022 e che gli impedisce in pratica di poter offrire i propri servizi all’interno dei confini transalpini. Un dato di fatto il quale, comunque, non ha impedito ad un gran numero di trader di dargli fiducia.