L’Autonomia Differenziata si sta rivelando un problema per il centrodestra perché, se non divide il Paese come accusa il centrosinistra, sembra aver diviso l’elettorato. E la prova è arrivata ancora una volta dalle urne, per la seconda volta in meno di due settimane.

Come al primo turno, infatti, anche per i ballottaggi – svoltisi domenica 23 e lunedì 24 giugno – la maggioranza degli elettori delle regioni del Mezzogiorno hanno premiato il centrosinistra.

E’ indubbio che l’opposizione abbia fatto della lotta all’Autonomia differenziata una battaglia identitaria che ha consentito al Partito Democratico di essere il primo partito nella Circoscrizione Sud alle Elezioni Europee e il secondo partito in Italia. Al secondo turno, il centrosinistra ha prevalso nei comuni capoluogo, al nord come al sud, facendo suonare più di un campanello d’allarme nei partiti di maggioranza.

E anche se in maggioranza la tendenza è a non drammatizzare, gli esiti dei ballottaggi nei comuni interessati non sono passati inosservati. Il centrodestra teme di perdere il sud e allora oggi – 25 giugno 2024 – la Presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso di intervenire in prima persona per un personale j’accuse al centrosinistra sull’Autonomia differenziata e per “smontare diverse falsità”.

Autonomia, Meloni: “Approvata nel 2001 dalla sinistra. Non l’ha voluta la destra”

L’intento dichiarato della premier è di parlare agli elettori del sud che, domenica e lunedì scorsi, o non sono andati a votare, o hanno deciso di votare per il centrosinistra, per dimostrare loro che non è stato il centrodestra a volere l’Autonomia Differenziata, bensì il centrosinistra e che l’attuale Governo non ha fatto altro che portare avanti e normare una riforma voluta da altri.

“Non è un’invenzione del centrodestra, non è un’invenzione della sottoscritta. E’ un principio inserito nella Costituzione con la riforma del titolo V, varata nel 2001 e approvata sotto il Governo di Giuliano Amato, governo della sinistra. Cosa ha fatto l’attuale governo? Individuato una cornice di regole entro le quale sarà possibile dare attuazione all’autonomia differenziata.”

Ha poi citato le regioni di centrosinistra che, a guida Pd, hanno chiesto di attivare i protocolli per l’autonomia e tra questi ha citato l’Emilia Romagna del presidente Stefano Bonaccini, la Toscana, ma anche la Campania di Vincenzo De Luca che “adesso finge di non ricordare e si straccia le vesti”. Ha citato il senatore Pd, Francesco Boccia che la premier ha ricordato come sostenesse che l’Autonomia Differenziata andasse attuata perché inserita nella Costituzione.

Meloni: “Diamo priorità al Mezzogiorno. Noi patrioti, loro toni da guerra civile”

La premier, poi, è passata a rivendicare l’azione del Governo a favore del sud, prima di tutto spiegando personalmente come l’Autonomia Differenziata – approvata definitivamente dal Parlamento la scorsa settimana – non spaccherà il Paese ma al contrario aiuterà il sud, poiché grazie all’introduzione del principio dei Lep si garantirà “il superamento dei divari territoriali”.

“Questo è un enorme passo avanti. Non è vero che l’autonomia va contro una parte dell’Italia e creano differenze. Le differenze oggi ci sono e derivano dalla differenza tra regioni gestite meglio e gestite peggio”.

La premier ha poi rivendicato interventi a favore dello sviluppo del Mezzogiorno, come l’aumento della spesa infrastrutturale obbligatoria per le regioni del sud al 40%, i quasi tre miliardi destinati alle assunzioni a costo zero, o la riforma delle politiche di coesione attuata dal Ministro Raffaele Fitto.

“A conferma della priorità che diamo al Mezzogiorno.”

ha detto la premier che poi ha concluso con un ulteriore attacco alla sinistra:

“Questo siamo noi. Patrioti che vogliono che tutti i cittadini di questa nazione abbiano pari opportunità. Si sarebbe potuto fare anche prima e questo l’opposizione lo sa ed è per questo che sono così nervosi e usano irresponsabili toni da guerra civile.“

Boccia: “Comportamenti infantili. Hanno perso la partita e adesso si portano via il pallone”

Non si fa attendere la replica del Partito Democratico e del senatore citato dalla premier nel suo video, Francesco Boccia.

“Io capisco che oggi dopo l’esito elettorale di ieri la destra e Giorgia Meloni siano in difficoltà. La difficoltà però non può arrivare a fare assumere comportamenti infantili e pericolosi. La destra sembra oggi il bambino che ha perso la partita e si porta via il pallone”,

ha dichiarato Francesco Boccia e poi ha aggiunto:

“Ma soprattutto la difficoltà non può arrivare a far rasentare il ridicolo come oggi fa Giorgia Meloni che cita, in merito all’Autonomia, mie affermazioni parziali fatte ad un’assemblea Anci del 2019. Ricordo a Giorgia Meloni che la parola autonomia è scritta in Costituzione. Forse nessuno dei collaboratori della premier le ha fatto notare che i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza disciplinati dalla Costituzione all’articolo 118 sono traditi e completamente calpestati dalla riforma spacca Italia di Calderoli”.

Chissà cosa ne pensano il ministro Roberto Calderoli e la Lega del fatto che i veri padri dell’Autonomia Differenziata siano nel Pd e non nel Carroccio?