Due anni dopo il trionfo del 2022, l’Italia di Julio Velasco vince la Nations League di volley. Le azzurre portano a casa la medaglia d’oro, battendo a Bangkok il Giappone per 3-1, nell’ultimo atto del torneo. L’asticella si alza, e adesso tutti guardano con fiducia alle prossime Olimpiadi, che si disputeranno a Parigi, dal prossimo 26 luglio. Per commentare la vittoria dell’Italia nella Volley Nations League, Rachele Sangiuliano, ex pallavolista e vincitrice dell’oro ai Mondiali del 2003, è intervenuta in esclusiva a Tag24.

Volley, l’Italia vince la Nations League, Sangiuliano a Tag24

Era stato chiamato per vincere e alla prima occasione possibile Julio Velasco ha portato a casa il trofeo. La sua Italia batte il Giappone 3-1 (25-17, 25-17, 21-25, 25-20) e conquista la seconda Nations League della sua storia, dopo quella del 2022. A entusiasmare non è solo la vittoria in sè e per sè, ma la prestazione delle azzurre che mettono in campo uno show di quasi assoluto dominio, davanti ai seimila spettatori di Bangkok. Si chiude così un percorso che ha visto le nostre ragazze in costante crescita, un gioco concreto e attento e soprattutto la capacità di saper reagire di fronte alle avversità. Questo è il biglietto da visita perfetto con cui presentarsi ai Giochi Olimpici di Parigi. Per commentare la vittoria dell’Italia nella Volley nations League, Rachele Sangiuliano, ex pallavolista e vincitrice dell’oro ai Mondiali del 2003, è intervenuta in esclusiva a Tag24.

L’Italia ha vinto la Nations League, ti domando innanzitutto se te lo aspettavi o se c’è qualcosa che ti ha sorpreso da parte della nostra nazionale.

“Diciamo che me lo aspettavo perché so che abbiamo un gruppo forte, ma poi vincere è sempre un’altra cosa perché l’ultima parola spetta al campo. Già nel 2022 avevamo dimostrato molto, con una squadra capace di trionfare per la prima volta in Nations League. La consapevolezza di avere una squadra di livello c’è sempre stata, ma la cosa che mi ha sorpreso di più e mi ha fatto piacere è stato il modo con cui la nostra nazionale ha giocato. L’atteggiamento è sempre stato positivo, con una grande attitudine alla difesa e con grande attaccamento. Ho visto ragazze felici di stare in campo, che hanno dispensato sorrisi, a dimostrazione del fatto che se la stavano godendo e questa è la cosa più bella”.

Velasco ha riportato armonia?

“Esattamente, e credo che l’armonia e soprattutto il fatto che le giocatrici si sentano bene, lo dimostra il loro rendimento. Quando riesci ad esprimere tutto il tuo potenziale, vuol dire che sei nell’ambiente giusto, che ti consente di farlo. Questo è fondamentale per poter raggiungere determinati obiettivi”.

Qualcuno ha definito la vittoria della Nations League un miracolo sportivo di Velasco, è troppo?

“Direi di sì, perché comunque l’Italia ha giocatrice molto forti che hanno già vinto tanto nel corso della loro carriera. La Nations League nel 2022, un argento e un bronzo europeo, un argento e un bronzo mondiale. Insomma, questo gruppo se ne è prese di soddisfazioni! La capacità che ha avuto Velasco, ed è anche il motivo per cui a mio avviso è stato chiamato, è quella di mettere ordine e di essere una guida, oltre che tecnica, anche psicologica e motivazionale. Alla fine dell’Europeo dell’anno scorso mi sembrava che il gruppo non fosse più così forte e consapevole delle proprie potenzialità”.

Ora lo è?

“La cura Velasco ha dato i suoi frutti e instaurato tanta fiducia che serve sempre per vincere. Si vede anche dai suoi time out e dalla tranquillità con la quale parla alle sue giocatrici. È chiaro nelle indicazioni che da e nel modo che ha di comunicare, anche con i giornalisti. Mi è piaciuto molto quando, alla fine della vittoria, ha sottolineato quanto sia stato importante sì il lavoro di squadra, ma anche e soprattutto le individualità”

A proposito di individualità, tanti nomi già affermati, ma anche volti nuovi. Ci sono giovani che importanti anche per il futuro?

“Abbiamo un reparto di centrali che ci invidiano in tutto il mondo. Sono molto felice per il ritorno di Sara Fahr, dopo mille infortuni che l’hanno obbligata a saltare tanti appuntamenti. Mi fa molto piacere sottolineare il percorso che ha fatto la Degradi, che è entrata in punta dei piedi, lo scorso anno, si è ritagliato al suo spazio e adesso si sta conquistando sempre di più la fiducia da parte di tutti. E poi non posso non sottolineare la disponibilità che ha dimostrato Antropova, nel mettersi completamente al servizio della squadra. Parliamo di una giocatrice giovanissima che lo scorso anno è stata al centro di troppe pressioni. Le ha affrontate nel modo migliore, così come tutta la stagione”. 

Verso le Olimpiadi di Parigi

Velasco è stato chiamato proprio per vincere. Questo ci proietta già con fiducia alle Olimpiadi di Parigi?

“Certo, e a questo punto nessuno può nascondere che ci siano delle aspettative davvero elevate. Ne ha parlato addirittura il nostro Ct, che è sempre molto schietto e non usa mezzi termini. Anche lui ha grande ambizione e sa di poter contare su questo gruppo di ragazze. Tutti ci auguriamo di poter superare almeno lo scoglio dei quarti di finale, che sarebbe qualcosa di meraviglioso. Arrivare in semifinale vorrebbe dire tanto, e poi lì te la giochi per la medaglia”.

Chi dovrà temere di più l’Italia?

“Questa è davvero una bella domanda, perché le squadre forti sono tante. La Nations League ha dato anche uno spaccato di quelle che sono le nazionali che stanno lavorando per le Olimpiadi. I Giochi però sono sempre a parte, perché c’è una magia particolare e degli incroci strani. Lì magari sbagli una partita e cambia tutto. Quel che deve fare l’Italia, a mio avviso, è pensare semplicemente a se stessa senza guardare agli altri. Deve esprimere tutto il suo potenziale con lucidità e sicurezza, e sono convinta che così potrebbe arrivare lontano”.