Quando sembrava impossibile, quando l’Italia era quasi spacciata, quando mancavano ormai una manciata di secondi al fischio finale, Mattia Zaccagni ha indossato il suo mantello magico e con una gran botta di destro ha superato Livakovic, segnando il gol del pari. Una rete che è valsa la qualificazione agli ottavi di finale e che ha fatto impezzire di gioia un Paese intero. Per raccontarci l’evoluzione di Zaccagni, eroe nel match tra Italia e Croazia, mister Michele Serena, che lo ha allenato ai tempi del Venezia, quando aveva solo 19 anni e si approcciava alla sua prima esperienza tra i professionisti, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Zaccagni segna e l’Italia vola agli ottavi: Serena a Tag24

L’Italia non molla mai, neanche quando sembra a un passo dal precipizio. Stavolta a salvarla ci ha pensato Mattia Zaccagni. L’attaccante della Lazio, subentrato a Darmian all’81’, ha sfruttato l’ultima palla del match per trovare un pari che era ormai insperato. Un gol pesantissimo, grazie al quale gli Azzurri approdano agli ottavi di finale di Euro 2024. “E’ stata una gioia immensa. Sono passate tante immagini nella testa, un’emozione indescrivibile”, ha detto a fine gara. Ma il successo non arriva mai per caso, anzi, solitamente è frutto di grande lavoro e sacrificio. Mattia lo sa bene e ha costruito la sua carriera passo dopo passo, fino ad arrivare alla maglia azzurra. Un traguardo che sognava da sempre- Per raccontarci l’evoluzione di Zaccagni, eroe nel match tra Italia e Croazia, mister Serena, che lo ha allenato al Venezia, quando il calciatore aveva solo 19 anni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Il gol di Zaccagni salva l’Italia, che può continuare a giocarsi questi Europei. Mi racconta quali sono state le sue emozioni al gol del numero 20 degli Azzurri?

“Ho gioito un pò più del solito, per come è arrivato il gol e anche perchè Mattia è un pò anche una nostra creatura. Un prodotto del lavoro fatto con il venezia, dove ha mosso i suoi primi passi nel calcio professionistico. Credo che questo gol sia stato, un pò per tutti, una liberazione”.

Al Venezia si è potuto rapportare con il calcio dei grandi e da subito è diventato titolare. Lo ha notato immediatamente? Aveva capito che sarebbe potuto arrivare a questi livelli?

“Direi di sì. Lui giocava titolare, non in quanto giovane, ma per le capacità che aveva dimostrato e che erano superiore anche ai più esperti e a calciatori che avevano già giocato tra i professionisti. Aveva delle qualità visibili. Poi ha avuto un percorso di crescita costante, nel corso delle sue varie esperienze in giro. Penso che nella sua carriera sia stato fondamentale soprattutto un passaggio, ovvero quando lo hanno avvicinato di più alla porta, rispetto a quello che faceva all’inizio”.

Inizialmente non faceva l’esterno d’attacco?

“Noi giocavamo con il 4-3-1-2 e io lo facevo giocare mezzala. Poi è stato Juric ad avere questa intinuizione e lo ha avvicinato alla porta, cambiando un pò la sua carriera. Quella visione è stata determinante perchè più vicino alla porta lui può dare il meglio di sè”.

Quando è arrivato al Venezia aveva 19 anni. Che ragazzo era? Ce lo racconti?

“Era molto giovane, ma aveva già le idee chiare. Il ragazzo poi è sicuramente maturato, perchè sono passati tanti anni. Era però un calciatore serio e aveva già una certa cultura del lavoro. Non poteva essere del tutto piena, ma le lacune che aveva le ha colmate con il tempo e con le esperienze che ha fatto. Il suo percorso parla per lui, perchè è stato in grado di migliorarsi anni dopo anno. Evidentemente è bravo ad assorbire gli insegnamenti e le direttive che gli sono state dati dai vari allenatori che ha avuto nel corso degli anni. Lo seguo sempre con attenzione, come seguo tutti i ragazzi che ho avuto modo di allenare nel mio percorso”.

L’impiego con l’Italia di Spalletti

A un certo punto sembrava quasi in dubbio la sua convocazione. Pensi che da questo gol potrà essere utilizzato maggiormente?

“Da osservatore esterno spero che l’Italia possa tornare a giocare con i tre attaccanti davanti e se fosse così lui troverebbe sicuramente più spazio. Con i 5 visti ieri, soprattutto nel corso del primo tempo, mi sembra un squadra ibrida e gli schemi offensivi ne risentono. Mattia, insieme a Chiesa, ha la capacità di saltare l’uomo, sono entrambi bravi nell’uno contro uno e nel dribbling. Bisogna sfruttare di più queste situazioni perchè penso che ne gioverebbe tutta la squadra”.

Mettendo Zaccagni da una parte e Cgiesa dall’altra, sicuramente ne gioverebbe anche Scamacca…

“Non voglio sostituirmi al nostro Ct che è bravissimo e ho piena fiducia in lui. Ci penserà sicuramente lui. Il seconod tempo di ieriperò, con gli strappi prima di Chiesa e poi di Mattia, ci hanno fatto vedere che abbiamo della armi importanti da poter sfruttare a nostro favore”.

Il gol di ieri sera contro la Croazia, per come è arrivato, può essere d’aiuto anche dal punto di vista mentale e motivazionale?

“Speriamo di si, ma è anche vero che se non si migliora quel che h adetto Spalletti a fine gara, son dolori. Questa squadra può dare molto di più. Va bene l’entusiasmo, ma serve una svolta. Speriamo che questo gol dia convinzione nei propri mezzi. Mi metto anche nei panni della Croazia, che ha preso gol al 95′ contro l’Albania e al 98′ contro di noi. Non vorrei essere nei loro panni”.