Sono gli allergeni dell’anno, ma che danni fanno i solfiti e dove si trovano? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere.
Come e che danni fanno i solfiti?
I solfiti sono una classe di composti chimici derivati dall’acido solforoso, utilizzati principalmente come conservanti in vari alimenti e bevande per prevenire la crescita di batteri e funghi, e per mantenere il colore e la freschezza dei prodotti. Tra i più comuni troviamo il diossido di zolfo (SO₂) e i sali di solfito come il metabisolfito di sodio e il metabisolfito di potassio. Sebbene svolgano un ruolo cruciale nella conservazione degli alimenti, i solfiti sono stati recentemente eletti “allergeni dell’anno” a causa dei potenziali effetti negativi sulla salute di alcune persone.
L’American Contact Dermatitis Society (ACDS) ha recentemente designato i solfiti come “Allergeni dell’anno” per il 2024. Questo annuncio è stato fatto durante il congresso annuale dell’ACDS a San Diego, dove esperti del settore, tra cui il Dr. Donald V. Belsito, hanno sottolineato l’importanza di riconoscere i solfiti come allergeni da contatto rilevanti. E che danni fanno i solfiti?
Gli effetti dei solfiti sulla salute variano notevolmente da persona a persona. Per la maggior parte della popolazione, i solfiti non rappresentano un rischio significativo. In individui sensibili o allergici, l’esposizione ai solfiti può provocare una serie di reazioni avverse, che vanno da lievi a gravi.
Reazioni allergiche
Le persone allergiche ai solfiti possono sperimentare sintomi come orticaria, prurito, gonfiore, difficoltà respiratorie e, nei casi più gravi, anafilassi, una reazione allergica potenzialmente letale che richiede immediata assistenza medica. Anche se le allergie ai solfiti sono relativamente rare, la loro gravità richiede attenzione e consapevolezza.
Problemi respiratori
I solfiti possono anche scatenare crisi asmatiche in persone affette da asma, con sintomi che includono tosse, respiro sibilante e oppressione toracica. Si stima che circa il 5-10% degli asmatici possa essere sensibile ai solfiti, il che rende essenziale per questi individui evitare cibi e bevande contenenti questi composti.
Effetti gastrointestinali
Alcune persone possono sperimentare sintomi gastrointestinali come dolore addominale, diarrea e nausea dopo aver consumato queste sostanze. Questi sintomi sono spesso associati a un’intolleranza piuttosto che a una vera e propria allergia, ma possono comunque influenzare negativamente la qualità della vita.
Dove si trovano i solfiti?
I solfiti sono presenti in una vasta gamma di alimenti e bevande, spesso in quantità variabili. È importante conoscere i prodotti che possono contenerli per evitare possibili reazioni avverse.
Vino e bevande alcoliche
Il vino è forse l’esempio più noto di bevanda contenente solfiti. Questi composti sono aggiunti durante la produzione per prevenire l’ossidazione e la fermentazione indesiderata. Anche altre bevande alcoliche come la birra e i sidri possono contenere solfiti, sebbene in concentrazioni generalmente inferiori rispetto al vino.
Frutta secca
La frutta secca come albicocche, uva passa e fichi è spesso trattata con solfiti per mantenerne il colore brillante e prevenire la deteriorazione. Anche i frutti secchi come i datteri e le prugne possono contenere solfiti.
Alimenti confezionati e trasformati
Molti alimenti confezionati e trasformati contengono questi conservanti. Tra questi troviamo zuppe in scatola, salse, condimenti, prodotti da forno e snack vari. Anche alcuni tipi di carne lavorata, come le salsicce e i salumi, possono contenere solfiti.
Prodotti ittici e crostacei
Sono utilizzati anche per prevenire l’annerimento di gamberi e altri crostacei durante il trasporto e la conservazione. È comune trovarli nei gamberetti surgelati e nei prodotti ittici lavorati.
Farmaci e cosmetici
Oltre agli alimenti possono essere presenti in alcuni farmaci e prodotti cosmetici, dove sono utilizzati come conservanti e stabilizzanti.
Conseguenze dell’esposizione ai solfiti
Le conseguenze dell’esposizione ai solfiti possono variare in base alla sensibilità individuale e alla quantità ingerita. In persone non sensibili, l’ingestione di solfiti presenti negli alimenti e nelle bevande di solito non causa problemi. Come anticipato, in individui sensibili o allergici, anche piccole quantità possono provocare reazioni avverse significative.
Monitoraggio e regolamentazione
A livello globale, l’uso dei solfiti negli alimenti è regolamentato per garantire che le quantità presenti siano sicure per il consumo umano. In Europa, ad esempio, i solfiti sono classificati come additivi alimentari con codici E220-E228 e la loro presenza deve essere indicata in etichetta quando superano i 10 mg/kg o 10 mg/l.
Etichettatura e consapevolezza
L’etichettatura chiara e accurata è cruciale per consentire ai consumatori sensibili di evitarli. Leggere attentamente le etichette degli alimenti e delle bevande è una pratica essenziale per chi soffre di allergie o intolleranze.
Se si sospetta un’allergia o un’intolleranza ai solfiti, è consigliabile consultare un allergologo. Un professionista sanitario può eseguire test diagnostici e fornire consigli su come gestire l’allergia e evitare i solfiti.