Monolocali, bilocali e appartamenti sono entrati di diritto nell’elenco delle specie in via d’estinzione a Roma. Orde di disperati conduttori, infatti, sono in lotta per gli sparuti metri quadri ancora liberi sul mercato immobiliare. Ma cosa ha reso così difficile la ricerca di una casa in affitto nella Capitale? Fra Giubileo e pandemia, chi deve trasferirsi per lavoro o studio, o, semplicemente, vuole cambiare casa non ha vita facile, ne spiega i motivi a TAG24 il titolare di ConsiliaRE, Pierluigi Castiglione.
Perché è così difficile trovare casa in affitto a Roma?
In un mondo di palazzi e quartieri centrali, la scelta della propria casa non è affatto banale, soprattutto per quanti si trasferisconio per lavoro o studio o, magari, per quelle giovani coppie pronte per la convivenza.
Certamente, i casi e i motivi per decidere di affittare un appartamento sono molteplici, tuttavia, chiunque si appresti al grande passo deve scendere a patti con l’idea che dovrà passare innumerevoli ore a girovagare per siti di annunci e spulciare le proprietà disponibili. I giornalisti di TAG24 hanno, perciò, chiesto al professionista agente immobiliare Pierluigi Castiglione di dipingere una panoramica della crisi degli immobili a Roma.
D: Come mai risulta così difficile trovare casa in affitto a Roma?
R: Le motivazioni sono molteplici. Innanzitutto, bisogna fare un’importante differenza tra le varie zone di Roma. Veniamo fuori da due anni dove i mutui hanno avuto un sensibile incremento dei tassi e solo da poco vediamo finalmente una sensibile discesa dei tassi. Questo ha tagliato fuori dal mercato della compravendita molte famiglie, tutte quelle persone che prima riuscivano a prendere una cifra importante per l’acquisto, per esempio 200mila euro ed avere una rata abbastanza accessibile sotto i mille euro. Tutto questo sino ad oggi non è stato più possibile. L’aumento dei tassi influisce in maniera sensibile sulla rata, per cui molti hanno dovuto abbandonare il loro progetto di acquisto e hanno virato verso una locazione, andando ad aumentare quella che è la domanda di locazione, con sensibile incremento dei prezzi. Anche la domanda da parte di studenti ha subito incrementi dei prezzi.
L’incremento dei costi di gestione delle strutture ricettive, dopo il Covid, ha generato un incremento dei prezzi ed i costi per gli alloggi in hotel sono incrementati sensibilmente. Negli anni precedenti al Covid, i costi per alloggi in albergo erano più bassi per la concorrenza anche dei bed&breakfast, che si era sviluppata nel centro di Roma. Nel periodo successivo, invece, tutto ciò è cambiato, perché molte strutture ricettive sono state costrette a chiudere, l’offerta ricettiva è diminuita e la domanda saliva bruscamente per la sete di viaggi e vacanze post-pandemia… da qui il sensibile aumento dei prezzi.
I prezzi di un hotel nel centro di Roma oggi e prima del Covid sono probabilmente triplicati. Questo ha riportato molte persone ad investire sempre più in strutture per dedicarle al bed&breakfast, casa vacanza etc.. Infine, è intervenuto addirittura il Giubileo.
L’avvento delle piattaforme per gli affitti brevi
Il proclama di Papa Francesco, infatti, del Giubileo 2025 ha acuito ancora di più la crisi di offerta di immobili disponibili all’affitto. Sul punto, Castiglione spiega:
Le persone sono intenzionate ad investire in tal senso (nella trasformazione degli appartamenti in B&B o Case Vacanza ndr.). Stante la tipologia giuridica di tutela del conduttore rispetto al proprietario, in caso di inadempimento, molte persone preferiscono tenere il proprio appartamento sfitto, piuttosto che darlo in locazione di longo periodo ovvero, riconvertirlo in B&B. Questo genera la carenza di offerta di immobili in affitto. Molto spesso, quando le persone ci chiedono un immobile in locazione, suggeriamo di rivolgersi ai social, nei gruppi di quartiere, perché è possibile trovare delle persone che, detengono immobili sfitti e sono disposte a darlo in locazione solamente se hanno dall’altra parte un buon inquilino che riesca a garantire il canone nel tempo e soprattutto conoscerlo anche direttamente escludendo intermediari di assalto.
La eccessiva tutela giuridica Vs il conduttore è un altro elemento che lascia molte case inutilizzate nel Comune di Roma e non solo. Sarebbe necessario modificare l’assetto giuridico; i tempi per rientrare in possesso di un immobile in seguito ad una inadempienza sono molto incerti, anni.
Un ulteriore aspetto importante è l’influenza delle piattaforme tecnologiche. Parlo delle applicazioni, la nuova tecnologia come ad esempio Airbnb, accessibili sui nostri cellulari, delle offerte di locazione, per affitti brevi.”
I danni all’economia: lo spopolamento del centro città
Il panorama sin qui tratteggiato non è particolarmente roseo. Anzi, mostra quanto sia complesso destreggiarsi fra gli elementi che hanno portato alla progressiva diminuzione degli immobili da affittare nella Capitale. Non solo, la questione ha effetti devastanti anche sull’economia cittadina e nazionale, come aggiunge il titolare di ConsiliaRE:
“Questo sta generando una situazione abbastanza incresciosa non solo a Roma ma in molte città. Ovvero, il fatto che il centro delle città si sta spopolando per dare spazio alla domanda di B&B. È un problema per tutta la filiera commerciale. Le piccole botteghe, delle piccole attività commerciali di prossimità che non hanno più la disponibilità di quelle persone che prima abitavano e vivevano il centro. Basti pensare anche agli uffici che via via sono diminuiti in centro (grazie anche allo smart-working). Rispetto a prima del Covid, è proprio cambiata la morfologia dell’utilizzo degli immobili, nel centro ed in gran parte della città eterna. Rispetto a prima del Covid, è proprio cambiata la morfologia dell’utilizzo delle case.
Il Giubileo, sicuramente, ha un’ulteriore influenza importante su questa tipologia di effetto. Sono previsti 30/335 milioni di turisti e l’offerta dei posti letto è insufficiente. Il numero dei bed&breakfast dal 2019 è passato da circa 18mila attività extralberghiere a 23mila nel 2023. Quindi, un incremento del 25%“.