Dodici ore di interrogatorio. Domande su domande degli inquirenti per capire cosa sia successo ai due coniugi anziani uccisi nella loro abitazione di via Fanella, ieri 24 giugno 2024, a Fano, in provincia di Pesaro e Urbino. Ha confessato il figlio 49enne della coppia, che ha dato l’allarme, davanti alla procuratrice Maria Letizia Fucci.

Anziani uccisi a Fano: il figlio ha confessato l’omicidio

Come scrive il Messaggero, gli agenti di polizia sono accorsi sul luogo della tragedia dopo l’allarme lanciato dal figlio della coppia, Luca Ricci, 49enne separato e con due figli di 17 e 15 anni. Secondo quanto ricostruito, l’uomo avrebbe scoperto i corpi martoriati dei genitori nella loro camera da letto, quando è passato dal loro appartamento.

Il 49enne, infatti, che abita al piano superiore, ha dichiarato di aver chiamato il 112 immediatamente al ritrovamento. Secondo la testimonianza fornita, la madre era riversa a terra, probabilmente, strangolata, mentre il padre aveva la testa fracassata da un’arma contundente.

Dopo quasi 16 ore di interrogatorio, alla fine, il 49enne è crollato davanti ai poliziotti e alla procuratrice Maria Letizia Fucci, confessando l’omicidio.

L’interrogatorio e i sospetti

Durante i primi rilievi in casa delle due vittime, i poliziotti hanno rinvenuto la probabile arma del delitto: un martello abbandonato nel pozzetto dell’abitazione. Trovati anche segni di lotta, presumibilmente del padre 75enne, Giuseppe Ricci, che ha cercato di difendersi dall’aggressione fino al suo ultimo respiro.

Nella prosecuzione delle indagini, tuttavia, qualcosa non ha convinto gli inquirenti. Così, gli agenti hanno portato il figlio in centrale per l’interrogatorio di rito. Qui, l’uomo ha ribadito la tua totale estraneità ai fatti, ma in seguito ha evidenziato delle lacune nel racconto, dichiarando di “non ricordare” diversi momenti del giorno precedente.

Questo ha insospettito i poliziotti, che hanno messo sotto torchio il 49enne. Inoltre, stando alle prove raccolte, gli inquirenti hanno scoperto che la casa dove risiedevano i due anziani è stata impegnata per ripagare i debiti contratti proprio dal figlio.

L’accusa

Le indagini hanno permesso di scoprire che Luca Ricci ha chiesto in prestito ai genitori la notevole cifra di 60mila euro per aprire un’attività in proprio, che, però, non ha mai visto la luce. A causa di ciò, gli inquirenti hanno ipotizzato che il 49enne non sarebbe stato in grado di restituire i soldi alla coppia e che questo possa aver creato una spaccatura nel rapporto con i genitori.

Per gli agenti è possibile che al culmine di una lite o in preda a uno scatto d’ira, l’uomo possa aver ucciso i coniugi. Su di lui, quindi, si stanno concentrando le indagini come presunto autore dell’omicidio. Bisognerà, comunque, attendere la perizia della scientifica sul martello sequestrato per capire se possa effettivamente essere l’arma del delitto.