Guerra a Gaza, bombardamento sulla scuola a Gaza: dodici morti e 22 feriti, Onu: “Situazione Critica”
Notte di combattimenti nella Striscia, oggi, 25 giugno 2024, dopo che Israele ha intensificato gli attacchi su Rafah. Tuttavia, fonti israeliani hanno dichiarato di “essere vicini alla fine delle operazioni” nella città a sud di Gaza.
Giorno 263 della guerra a Gaza. C’è preoccupazione e la tensione è alta per la possibile escalation del conflitto in Libano, soprattutto dopo i recenti attacchi dei militanti di Hezbollah contro Israele.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha espresso la sua apprensione durante il colloquio con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant.
Bombardamento sulla scuola a Gaza: dodici morti e 22 feriti, Onu: “Situazione Critica”
Ieri notte, 24 giugno 2024, una scuola nel nord di Gaza è stata colpita da bombardamenti, causando dodici morti e ventidue feriti. Lo ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite durante un incontro con i media, riportando le informazioni fornite dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi. La situazione a Gaza rimane critica, con difficoltà nell’assistenza medica e nella fornitura di protesi per le vittime del conflitto, tra cui numerosi bambini e adolescenti.
Gli Houthi prendono di mira una nave nel Mar Arabico con un nuovo missile
Gli Houthi dello Yemen affermano di aver preso di mira la nave “Israeli MSC Sarah V” nel Mar Arabico con un nuovo missile balistico entrato in servizio.
Haniyeh: “Accordo senza cessate il fuoco non è valido”
Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha dichiarato che qualsiasi intesa che non garantisca un cessate il fuoco e la fine delle operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza “non è un accordo”. Haniyeh ha aggiunto che Israele è illuso se pensa che colpire la sua famiglia cambierà la posizione di Hamas. La dichiarazione segue la notizia della morte della sorella di Haniyeh, che aveva già perso tre figli e quattro nipoti in un raid israeliano ad aprile, come riportato dalla tv satellitare al-Arabiya.
Haniyeh: “Colpire i miei parenti non cambia la mia posizione”
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha commentato di suoi dieci parenti a Gaza, sorella compresa, da parte di Israle:
“Israele si illude se pensa che colpire i miei parenti possa cambiare la mia posizione”.
Medici Senza Frontiere condannano l’uccisione di un collega a Gaza City
Medici Senza Frontiere (MSF) ha condannato l’uccisione del collega Fadi al-Wadiya in un attacco avvenuto questa mattina a Gaza City.
“L’attacco ha ucciso Fadi, insieme ad altre 5 persone tra cui 3 bambini, mentre stava andando al lavoro in bicicletta, vicino alla clinica di MSF dove prestava assistenza”, ha detto MSF su X.
Al-Wadiya aveva 33 anni, ha aggiunto il gruppo, ed è il sesto dei suoi lavoratori ad essere ucciso a Gaza dal 7 ottobre, quando è iniziata la guerra a Gaza.
“Uccidere un operatore sanitario mentre si reca a fornire cure mediche vitali alle vittime ferite degli infiniti massacri in tutta Gaza è più che scioccante; è cinico e ripugnante”, ha affermato Caroline Seguin, responsabile delle operazioni di MSF per la Palestina.
Il Canada esorta i cittadini a lasciare il Libano
Il Canada ha ribadito l’appello ai suoi cittadini di lasciare il Libano finché possono, affermando che la situazione della sicurezza nel paese sta diventando sempre più instabile e imprevedibile a causa del conflitto tra Israele e Hezbollah.
“Il mio messaggio ai canadesi è stato chiaro fin dall’inizio della crisi in Medio Oriente: non è il momento di recarsi in Libano. E per i canadesi attualmente in Libano, è ora di partire, mentre i voli commerciali restano disponibili”, ha detto in una nota il ministro degli Esteri Melanie Joly.
Israele osserva l’uso dello Starlink di Musk in caso di guerra con Hezbollah
Israele sta cercando di utilizzare Starlink di Elon Musk per mantenere la connettività Internet nel caso in cui dovesse scoppiare una potenziale guerra totale con Hezbollah libanese al confine settentrionale che causerebbe interruzioni di corrente in Israele, riporta il quotidiano finanziario Calcalist.
Il quotidiano afferma che i ministeri delle Finanze e delle Comunicazioni stanno cercando di utilizzare i 5.000 satelliti a bassa orbita di Starlink per garantire un flusso stabile di dati e informazioni per le autorità statali durante le emergenze.
Entrambi i ministeri non hanno rilasciato dichiarazioni immediate alla Reuters.
A febbraio, il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi ha dato il permesso a Starlink, l’unità satellitare di SpaceX, di operare in Israele e nella Striscia di Gaza.
La Germania si aspetta che Israele rilasci le tasse dovute all’Autorità Palestinese
Il Ministro degli Esteri Annalena Baerbock ha affermato: “Senza risorse, un nuovo inizio per l’Autorità Palestinese sarà impossibile. Ecco perché ci aspettiamo che il governo israeliano allenti le tasse e i dazi dovuti all’Autorità Palestinesi . E alle banche israeliane deve essere consentito di elaborare nuovamente i pagamenti con le banche palestinesi”.
In un incontro con il suo omologo palestinese Mohammad Mustafa a Ramallah, Baerbock ha affermato che l’Autorità Palestinese ha bisogno di strutture solide e vitali sulle cui fondamenta si possa costruire uno Stato palestinese.
“La sicurezza sostenibile in Medio Oriente richiede un partner forte e affidabile da parte palestinese. Con le riforme necessarie l’Autorità Palestinese può assumere questo ruolo importante”, ha affermato Baerbock secondo il Ministero degli Esteri tedesco.
“Ecco perché oggi a Ramallah ho assicurato al Primo Ministro Mustafa il sostegno della Germania alle sue riforme politiche ed economiche”.
Sustainable security in the #MiddleEast requires a strong & reliable partner on the Palestinian side. With the necessary reforms, the Palestinian Authority (PA) can grow into this important role. –@ABaerbock w/ Prime Minister Mustafa in Ramallah 1/3 pic.twitter.com/t5xdTAG6GA
— GermanForeignOffice (@GermanyDiplo) June 25, 2024
Più del 20% delle persone a Gaza restano senza mangiare per giorni: UNRWA
Oltre il 20% della popolazione di Gaza resta senza mangiare per giorni interi, ha affermato l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA), avvertendo che il rischio di carestia rimane elevato.
Su X si legge che più della metà della popolazione di Gaza non ha scorte di cibo.
More than half of the population of #Gaza doesn’t have any food stored, with over 20% of people going entire days without eating, according to @theIPCinfo.
— UNRWA (@UNRWA) June 25, 2024
The risk of famine remains at least as high as at any time during the past few months of war.https://t.co/VDhsKepLiv https://t.co/ZRG5uK2hBh pic.twitter.com/PWwnaf1fDW
Hamas conferma la morte della sorella del suo leader Haniyen
Il bollettino di Hamas: “A Gaza uccisi 37.658 persone”
L’esercito israeliano ha colpito l’Università di Gaza City
Hanegbi, consigliere sicurezza Israele: “Il dopo Hamas inizierà al Nord di Gaza”
Germania, aumentano i casi di antisemitismo
Aumentano gli episodi di antisemitismo in Germania. Nel 2023 infatti i casi sono stati 4782, un numero superiore dell’83% rispetto a quello dell’anno precedente. Soprattutto dopo l’inizio della guerra a Gaza, i fenomeni di violenza e le minacce sono molti di più.
Israele, pronto il piano per il giorno dopo Hamas
Israele comincerà ad attuare il piano “il giorno dopo” Hamas nella zona nord di Gaza già nei prossimi giorni. A riferirlo è Tzachi Hanegbi, consigliere per la sicurezza nazionale. Israele è convinto di non potersi sbarazzare di Hamas, per questo propone un’alternativa. L’idea è quella di creare un governo locale disposto a sostenere Israele.
Appello della Russia ad Hamas: “Liberate gli ostaggi”
La Russia ha chiesto ad Hamas il rilascio degli ostaggi, tra cui figurano ancora due cittadini russi. Mosca, in un summit avvenuto ieri insieme a Moussa Abu-Marzouk, vicepresidente dell’ufficio politico di Hamas, ha avuto modo di esporsi sulla situazione in corso a Gaza. La crisi umanitaria, per la Russia, è ormai catastrofica.
Gaza, emergenza per la carenza di acqua pulita
Nella striscia di Gaza la carenza d’acqua sta avendo un impatto critico sulla salute delle persone. ActionAid, in una nota ufficiale, ha dichiarato come negli ultimi nove mesi circa il 67% delle strutture idriche e igienico-sanitarie di Gaza sono state distrutti o danneggiati. I civili dunque sono costretti a fare affidamento su fonti contaminante e infestate da insetti.
Turchia: “Cipro utilizzato come centro operativo per operazioni a Gaza”
Hakan FIdan, ministro degli esteri turco, ha rilasciato un’intervista all’emittente turca HaberTurk soffermandosi anche su Cipro: “Cipro viene utilizzata come base da parte di certi paesi che conducono operazioni contro Gaza. L’isola è diventata un centro operativo e tutto questo non darà benefici alla parte greca. Gli attori regionali devono seguire questa situazione”.
Genova, manifestanti pro Palestina bloccano due varchi del porto
Alcuni manifestanti pro Palestina hanno bloccato due barchi del porto di Genova. Nello specifico, i dimostranti hanno sbarrato l’accesso ai varchi San Benigno ed Etiopia ma la situazione è costantemente monitorata dalle forze dell’ordine, che stanno tenendo sotto controllo la situazione.
Hamas: “Rilasceremo due cittadini russo-israeliani”
Hamas ha fatto sapere che libererà due ostaggi con doppia cittadinanza israeliana e russa se verrà accettata la proposta per il cessate il fuoco a Gaza.
Lo riferisce il vice capo di Hamas, Musa Abu Marzouk, all’agenzia russa Ria Novosti:
Stiamo aspettando che Israele accetti un cessate il fuoco e non appena ci sarà una decisione in merito, i due russi saranno i primi ad essere rilasciati. Aspettiamo che i combattimenti si calmino e ci sarà l’opportunità di prendere queste persone e rilasciarle
Gli ostaggi sarebbero il 32enne Alexander Lobanov, rapito al festival musicale durante l’attacco da Hamas del 7 ottobre, e Alexander Trupanov, 28 anni.
Non abbiamo in ostaggio persone con la sola cittadinanza russa, ma solo cittadini israeliani. La maggior parte ha la doppia cittadinanza, messicana, americana, ucraina e altre
Queste le parole di Abu Marzouk, durante la sua visita a Mosca:
In precedenza, quando c’è stato uno scambio, abbiamo liberato un cittadino russo fuori dall’accordo come ringraziamento al presidente Vladimir Putin per la sua posizione sulla Palestina
L’Egitto rifiuta di far evacuare i malati palestinesi da Gaza
Secondo i media locali, pare che l’Egitto abbia rifiutato di far evacuare i palestinesi malati attraverso il valico di Rafah.
La negazione arriva poiché il Cairo non vuole diventare complice di Israele, dal momento che lo Stato Ebraico controlla il valico dallo scorso 7 maggio. Il libanese Al-Akhbar ha riportato che l’Egitto chiede che il controllo del valico di frontiera sia rimesso nelle mani dei palestinesi e che fino ad allora rifiuterà tutte le richieste.
Tuttavia, il Paese si è offerto di inviare cure mediche e medicine per aiutare gli abitanti feriti, coordinandosi con gli Enti e le Organizzazioni internazionali.
Biden: “Non potremo fermare Israele se ci sarà l’escalation”
Amos Hochstein, inviato del presidente americano Biden per il Medio Oriente, ha lanciato un avvertimento ai funzionari libanesi, sostenendo che la Casa Bianca non potrà fermare Israele in caso di escalation del conflitto.
L’inviato ha ribadito che, se Hezbollah continuerà i suoi attacchi, allora lo Stato Ebraico invaderà il Libano.
La scorsa settimana, Hochstein ha visitato il Libano e Israele, dove ha incontrato il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i leader dell’opposizione.
Fonti di Hamas: “Nessun progresso nei negoziati”
Alcune fonti appartenenti all’ala di Hamas hanno dichiarato che non ci sono progressi nei negoziati con Israele.
A riferirlo l’agenzia russa Ria Novosti il vice capo del Politburo di Hamas, Musa Abu-Marzouk, che ha affermato di non aver neppure ricevuto risposta sugli emendamenti al testo della proposta inviata a Israele:
Gli sforzi dei nostri amici in Qatar continuano, stanno cercando di rompere lo stallo del processo, ma non ci sono progressi. Abbiamo apportato diverse modifiche che Israele non ha accettato. Ecco perché sono rimaste senza risposta
Il vice capo, in visita a Mosca, ha riferito che Hamas ha approvato la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla Striscia di Gaza e quella del presidente americano Biden:
Pertanto, il problema è la loro posizione, non la nostra. Non abbiamo condizioni, ma abbiamo richieste giuste: un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe dalla Striscia di Gaza, lo scambio di ostaggi e prigionieri, la revoca del blocco. Pensiamo che tutto questo è possibile, se Israele rinuncia al desiderio di continuare la guerra nella Striscia di Gaza
Re giordano Abdullah II e Macron: “Priorità alla protezione dei civili”
Il re giordano Abdullah II e il presidente francese Emmanuel Macron concordano sul fatto che la priorità debba stare nella salvaguardia e protezione dei civili a Gaza.
Ribadiscono, però, la necessità di liberare gli ostaggi israeliani, in cambio dell’eliminazione delle “restrizioni” imposte da Israele sulla fornitura degli aiuti umanitari.
Macron e re Abdullah II hanno espresso congiuntamente:
La profonda preoccupazione per la situazione in Cisgiordania e condanniamo fermamente le violenze commesse dai coloni israeliani. In merito all’intensificarsi delle tensioni al confine tra Libano e Israele, mettiamo in guardia contro una conflagrazione che sarebbe catastrofica per la regione. Ribadiamo l’appello a tutte le parti a responsabilità e moderazione.
Famiglie israeliane denunciano l’Unrwa
I familiari degli israeliani uccisi da Hamas lo scorso 7 ottobre 2023 hanno denunciato l’agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, per aver “contribuito al massacro“.
L’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi è finita al centro di discussioni e polemiche dopo l’ultima inchiesta per il presunto coinvolgimento di alcuni dipendenti proprio nell’attacco.
L’indagine si è conclusa in aprile, però, con il rapporto di esperti, coordinato dall’ex-ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, nel quale si stabiliva che, sebbene ci fosse un problema di “neutralità” all’interno dell’Unrwa, tuttavia, Israele non era riuscito a portare prove a sostegno dell’accusa.
Colloquio fra Blinken e Gallant: “Evitare l’escalation”
Il Segretario di stato americano, Antony Blinken, ha intrattenuto dei colloqui con il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, per discutere del futuro della Striscia di Gaza.
Blinken ha esternato la sua preoccupazione e quella della Casa Bianca sul possibile ampliamento del conflitto in Libano e ha chiesto al ministro israeliano di impegnarsi per evitare l’ulteriore escalation e “raggiungere una soluzione diplomatica che permetta sia alle famiglie israeliane che a quelle libanesi di tornare alle loro case“.
A riferire quanto detto nei colloqui, il portavoce del Dipartimento di stato Matthew Miller.