All’interno dei Musei Vaticani ci sono oltre 70.000 opere d’arte, collezionate dal papato nel corso della storia. Di tanto in tanto, sarebbe bene tornarci perché vengono si aggiungono dipinti e lavori nuovi. Le ultime 500 opere sono raccontate nelle 360 pagine di “Contemporanea 50”, si tratta di una raccolta durata 50 anni. Il libro è un’occasione di condivisione del recente passato tra la Chiesa e il mondo dell’arte: un rapporto mai cessato a partire dal 1964 in poi, e poi il contemporaneo è un tempo che ci somiglia, anche se è alle spalle.
Le opere visibili nei Musei Vaticani raccontate in “Contemporanea 50”
“Contemporanea 50” succede ad altri volumi, è parte di un percorso, riprende le fila di un discorso che vede protagonisti nomi dell’arte internazionale. “E’ la collezione con meno curatori nella storia, la più recente, quella che ha generato un percorso. Una collezione che si rinnova“, ha affermato l’archeologo Giandomenico Spinola, durante la presentazione avvenuta presso i Musei Vaticani lo scorso 20 giugno 2024.
Ecco cos’ha detto Elisabetta Cristallini durante la conferenza stampa di presentazione
“E’ la Francia il Paese che apre al dialogo in essere. L’arte contemporanea esprime valori spirituali e umani, ma è anche un modo per soddisfare il bisogno di bellezza del mondo, un modo per non cadere nella disperazione”, ha spiegato la professoressa Elisabetta Cristallini. E’ Mario Ferrazza a tenere le redini della collezione, dal 1974 in poi, ovvero raccogliere le opere che venivano regalate ai pontefici dagli artisti. La raccolta, ricchissima, contiene diverse presenze internazionali: “Non è seconda a nessuno”, ha detto il critico d’arte Giuseppe Appella. Nel 1980, invece, arriva la studiosa d’arte Micol Forti.
L’attenzione di Paolo VI al mondo dell’arte
Tra i papi che si sono succeduti una menzione speciale è necessaria: “Paolo VI riconosceva agli artisti, più di altri, la capacità di nutrire dubbi, li considerava poeti, profeti, capaci di vedere oltre. Il lavoro, celebrativo, apre ad infiniti percorsi di ricerca”, ha concluso la Forti. “Contemporanea 50” è un modo per non disperdere la conoscenza dell’arte, e custodire ricordi e rapporti che hanno segnato la storia della Chiesa attraverso i papi che si sono trovati a guidarla negli anni.