Il gatto è un animale enigmatico e affascinante che sa dimostrarsi anche molto affettuoso e tenero. Capita però che alcuni felini manifestino una diffidenza generalizzata, anche nei confronti dei propri umani di riferimento. Quando il micio più che timido, appare sempre spaventato, soffia quando si tenta un approccio e va a nascondersi ad ogni rumore sospetto, la convivenza si trasforma in un perenne nascondino. Cerchiamo dunque di comprendere quali sono le cause di questo comportamento ansioso e in che modo intervenire per ristabilire un clima sereno nel quale il micio possa sentirsi al sicuro.

Perché il mio gatto ha paura di tutto?

Quando il gatto manifesta un comportamento di questo tipo vuol dire che non si sente al sicuro. Le cause possono essere varie. In primo luogo, potrebbe aver avuto un’esperienza traumatica, sia quando non era stato ancora affidato alle vostre cure, sia una volta arrivato nel nuovo ambiente domestico.

La presenza di altri animali in casa, poi, potrebbe compromettere la sua stabilità, se l’indole del felino è più mite e arrendevole dei suoi coinquilini a quattro zampe o se è arrivato per ultimo in casa, trovando già un territorio occupato da altri, magari più sicuri o aggressivi.

Inoltre, poterebbe non avere lo stesso rapporto di fiducia con tutti i componenti della famiglia: se qualcuno, magari il piccolo di casa o di scarsa sensibilità, gli fa qualche dispetto, rendendogli la vita tra le pareti domestiche poco confortevole, allora avrà le sue buone ragioni per sentirsi sempre in ansia.

Anche cambiamenti importanti, come un trasloco, lavori di ristrutturazione o l’assenza di una persona di riferimento a lui particolarmente cara, sono ulteriori elementi che possono aver indotto una sensazione di scarsa sicurezza e quindi di paura generalizzata.

Come si comporta un gatto spaventato?

Un gatto spaventato manifesta la sua agitazione attraverso comportamenti facilmente riconoscibili: gli si drizza il pelo, inarca la schiena, le orecchie sono rivolte all’indietro, si alza sulle zampe posteriori, soffia e dà rapide zampate, resta accucciato mugolando, corre a nascondersi o resta rintanato per la maggior parte del tempo.

Inoltre, altri atteggiamenti sintomatici di un ansia generalizzata sono il non lasciarsi accarezzare, la mobilità continua tale che non riesce a restare sulle vostre ginocchia che per pochi istanti, e in generale reagisce in maniera stizzita e diffidente quando si tenta un approccio. In queste condizioni la possibilità di instaurare una relazione più profonda e affettuosa con il micio diventa quasi impossibile.

La convivenza con un micio impaurito si trasforma ben presto in un gioco poco gradito a guardie e ladri, dove il “latitante” uscirà allo scoperto solo all’ora dei pasti, che mangerà di tutta fretta prima di tornare a rintanarsi nel suo rifugio, al riparo da tutto e tutti.

Come comportarsi con un gatto fifone?

La prima cosa che dobbiamo fare quando il gatto si dimostra spaventato è evitare di prenderlo in braccio, almeno che non sia lui a cercare conforto: in una situazione di pericolo, questo gesto potrebbe essere frainteso come un atto di aggressione e il tentativo di consolarlo nell’immediato potrebbe costarci un bel graffio.

Se abbiamo compreso quale è stato il motivo della sua agitazione, arginiamo la fonte di stress, ad esempio chiudiamo altri animali in una stanza o allontaniamo eventuali estranei. Posizioniamoci quindi accanto al suo rifugio ma a debita distanza, rimanendo fermi e in silenzio per un po’, dopodiché iniziamo a parlargli dolcemente, facendogli capire che di noi ci si può fidare e non deve avere paura.

Dopo questi passaggi, se ancora il gatto non ha mostrato segni di distensione, proviamo a mettere nella ciotola il suo cibo preferito, possibilmente umido, in modo che sprigioni un odore per lui subito riconoscibile e invitante. Possiamo anche allontanarci dalla ciotola e lasciare che il gatto aspetti il suo tempo per uscire allo scoperto, facendo attenzione che non si ripresentino le condizioni che lo hanno spaventato.

Un altro modo per assicurare al gatto un ambiente nel quale si senta al sicuro, è posizionare tane e rifugi in alto, in modo che siano raggiungibili solo da lui, grazie alle sue innate doti atletiche, e dal quale possa osservare tutta la stanza dall’alto, vigilando sulla presenza o meno di eventuali pericoli.

Nella gestione di un gatto particolarmente timido o spaventato, è necessario chiedere la collaborazione di tutti i componenti la famiglia, a volta anche dei vicini, per ottenere buoni risultati. Qualora non si riuscisse a risalire alla causa del suo stato di ansia generalizzata, si può sempre chiedere l’aiuto di un esperto in comportamenti animali, che saprà adottare le strategie necessarie per il caso specifico.

Foto di Sofía Nuñez