Privarsi delle giuste ore di riposo notturno può avere conseguenze negative significative sulla salute, sia fisica che mentale.

La mancanza di sonno è associata a una serie di problemi di salute, tra cui:

  • Riduzione delle funzioni cognitive e della memoria
  • Aumento del rischio di incidenti e infortuni
  • Depressione, ansia e disturbi dell’umore
  • Diminuzione del sistema immunitario
  • Aumento del rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari
  • Invecchiamento precoce

Andare a dormire tardi interrompe il naturale ritmo circadiano del corpo, che regola una serie di funzioni vitali, tra cui la produzione di ormoni, la temperatura corporea e il metabolismo. Questo squilibrio può causare una serie di effetti negativi a cascata, e può influenzare negativamente il benessere generale.

Se vai a dormire sempre a questa ora della notte, potresti avere dei problemi di salute. Scendiamo nei dettagli.

Perché è importante l’ora in cui decidi di andare a letto

In cronobiologia, si distinguono tra “gufi” e “allodole”. I “gufi” sono nottambuli che trovano difficile andare a letto presto e alzarsi presto la mattina. Le “allodole”, invece, sono persone mattiniere che preferiscono alzarsi presto ma si stancano prima la sera. Quale di questi cronotipi è più salutare?

Per rispondere a questa domanda, gli studiosi dell’Università di Stanford hanno analizzato i dati di 74.000 persone presenti nella Biobanca britannica. Di questi, 19.000 si consideravano mattinieri, quasi 7.000 erano nottambuli e il resto si collocava in una via di mezzo.

Analizzando il comportamento reale del sonno dei partecipanti (durata, regolarità e qualità del sonno), i ricercatori hanno poi valutato il loro stato di salute mentale utilizzando le cartelle cliniche. Ecco chi ha un rischio maggiore di sviluppare malattie.

I nottambuli rischiano maggiori problemi di salute

Questo studio ha messo in luce una nuova e inaspettata correlazione tra cronotipo e salute mentale. I risultati suggeriscono che i nottambuli, pur seguendo il loro ritmo naturale di sonno e veglia, potrebbero avere un rischio maggiore di sviluppare disturbi depressivi o ansiosi.

Contrariamente alle aspettative iniziali, che suggerivano l’importanza di allineare il proprio ritmo circadiano con i ritmi sociali, lo studio ha evidenziato un paradosso: i nottambuli che assumevano un ritmo di sonno tardo, coerente con la loro predisposizione naturale, presentavano una probabilità del 20-40% più alta di ricevere una diagnosi di disturbo mentale rispetto a quelli con un ritmo di sonno precoce o intermedio.

Tuttavia, l’analisi ha rivelato un fattore chiave che modula questo rischio: l’ora effettiva in cui ci si addormenta I nottambuli che, pur mantenendo un ritmo tardo, si addormentavano a orari più ragionevoli, mostravano un rischio di disturbi mentali significativamente inferiore rispetto a quelli che indugiavano fino a tarda notte.

Inoltre, lo studio ha confermato che le allodole mattiniere, coloro che si svegliano e si addormentano presto, tendono ad avere la migliore salute mentale tra i diversi cronotipi.

Questi risultati aprono nuove prospettive nella comprensione del rapporto tra cronobiologia e benessere psicologico. Sembra che, per i nottambuli, la qualità del sonno e la regolarità delle ore di riposo siano fattori determinanti per la salute mentale, anche se in contrasto con il loro ritmo circadiano naturale.

Non andare a dormire dopo l’una di notte

Secondo un recente studio, stare svegli fino a tarda notte potrebbe avere un impatto negativo sulla salute mentale. I ricercatori hanno identificato l’una di notte come il “punto di svolta notturno”, oltre il quale i rischi aumentano.

Lo studio suggerisce che le prime ore del mattino sono associate ad un aumento di comportamenti dannosi, tra cui:

  • Ideazione suicidaria
  • Comportamenti violenti
  • Abuso di alcol e droghe
  • Eccesso di cibo

Questi comportamenti potrebbero essere causati da un cambiamento nella chimica del cervello durante la notte, che porta a un aumento dell’impulsività e a una diminuzione del giudizio.

I ricercatori riconoscono che modificare radicalmente il proprio ritmo del sonno per i nottambuli possa essere difficile. Tuttavia, consigliano di cercare di anticipare un po’ l’orario di addormentarsi, anche se non di molto.

Inoltre, è importante evitare di assumere sostanze stimolanti nelle ore serali e di creare un ambiente favorevole al sonno, con luce soffusa e una temperatura fresca.

Ecco come dormire per vivere 5 anni in più

Uno studio condotto da scienziati statunitensi ha scoperto che un sonno di buona qualità può aumentare significativamente l’aspettativa di vita.

In particolare:

  • Chi ha un sonno eccellente (7-8 ore a notte, senza difficoltà ad addormentarsi o a rimanere svegli, senza sonniferi e svegliandosi riposato almeno 5 giorni a settimana) vive in media 4,7 anni in più per gli uomini e 2,4 anni in più per le donne.
  • Dormire bene riduce il rischio di morte per qualsiasi causa del 30%.
  • Il rischio di morte per malattie cardiovascolari diminuisce del 21%.
  • Il rischio di morte per cancro diminuisce del 40%.
  • Il rischio di morte per altre cause (come incidenti, infezioni o malattie neurodegenerative come la demenza e il Parkinson) diminuisce del 40%.

I benefici di un buon sonno sono maggiori per gli uomini che per le donne. Le ragioni di questa differenza non sono ancora chiare.

Lo studio sottolinea che non basta dormire a lungo, è importante anche la qualità del sonno.

Cosa puoi fare per migliorare la qualità del sonno?

  • Dormi 7-8 ore a notte.
  • Stabilisci un orario regolare per dormire e svegliarti, anche nei fine settimana.
  • Crea un ambiente rilassante per dormire.
  • Evita la caffeina e l’alcol prima di coricarti.
  • Fai regolarmente attività fisica, ma non troppo vicino all’ora di andare a dormire.
  • Rilassati prima di dormire con un bagno caldo, un libro o della musica rilassante.
  • Consulta un medico se hai difficoltà a dormire.

Dormire bene è fondamentale per la salute e il benessere. Seguendo questi consigli puoi migliorare la qualità del tuo sonno e vivere più a lungo.