Solana ormai da tempo gode di grande reputazione, all’interno della scena blockchain. Una reputazione che esce ulteriormente rafforzata da un rapporto di Pantera Capital, una società focalizzata su blockchain e cripto con oltre 4,7 miliardi di asset sotto gestione (AUM). Al suo interno, infatti, la sua catena viene indicata alla stregua di “Mac OS delle blockchain”, guadagnandosi questa impegnativa dichiarazione grazie ai grandi vantaggi garantiti dalla sua architettura e ad una adozione sempre crescente, che è diventata inarrestabile nel corso degli ultimi mesi.
Solana, il lusinghiero giudizio di Pantera Capital
Mac OS della blockchain: questo il lusinghiero giudizio degli analisti di Pantera Capital sulla blockchain ideata da Anatoly Yakovenko nel 2017. Un giudizio contenuto all’interno dell’ultima lettera sul settore pubblicata dalla società di investimenti focalizzata sull’innovazione finanziaria.
A motivare questo autorevole endorsement il fatto che la crescita di Solana rispetto a Ethereum ricorda da vicino il comportamento evidenziato dal mercato dei PC quando Apple è emersa con il suo stack integrato verticalmente, andando a sfidare la supremazia di Microsoft nel settore.
Inoltre, c’è un’altra analogia, a rinforzare tale similitudine, ovvero l’ottimizzazione di ciascuno degli elementi di Solana. Ogni passo è descritto con assoluta precisione all’interno della road map del suo team di sviluppo. Il tutto con un modus operandi che è molto simile a quello condotto da Apple con il suo stack software e hardware su Mac OS.
I vantaggi di Solana
Proprio l’approccio adottato da Solana si va a tramutare in una serie di evidenti vantaggi, sia per gli utenti che per gli sviluppatori. A partire da un’esperienza utente migliorata dal fatto di presentare soltanto una catena di primo livello, senza alcun bisogno di bridging. Cui vanno ad affiancarsi una architettura monolitica, in grado di velocizzare l’innovazione, e livelli molto elevati di sicurezza, resi possibili dalla presenza di un minor numero di punti di fallimento e dipendenze.
Una serie di caratteristiche le quali hanno reso possibile la costruzione di applicazioni le quali farebbero grande fatica ad essere distribuite ad esempio sulla Ethereum Virtual Machine. Tra di esse, gli analisti di Pantera Capital citano in particolare Drip, che va a sfruttare le commissioni basse e le tecniche di compressione dei token non fungibili (NFT) in modo da riuscire a consegnare opere d’arte senza alcun esborso a milioni di wallet.
Viene inoltre sottolineata la grande capacità di Solana di ospitare la distribuzione di contenuti, Depin (reti fisiche infrastrutturali decentralizzate) e CLOB (libri contabili degli ordini limite centrali). Una capacità favorita da transazioni a bassa latenza e da commissioni estremamente contenute.
Un’adozione sempre più profonda
La somma di tutti questi fattori, si è tradotta in un’adozione sempre più intensa della rete. Per capire il trend in atto, basterà ricordare che gli indirizzi unici sono passati dai 14mila dell’ottobre 2020 ai quasi 1,34 milioni attuali. Una tendenza alla crescita che unisce anche i volumi di scambi decentralizzati e la creazione di token.
Tanto da spingere il rapporto ad affermare la sua fiducia nella prosecuzione di tale crescita, con queste parole: “Mentre il suo ecosistema continua a evolversi e maturare, i vantaggi architetturali di Solana e la sua vibrante comunità puntano verso un futuro luminoso”.
Il rapporto di Pantera Capital suona come autorevole conferma sulla crescita di influenza di Solana. Resa possibile da alcuni fattori fondamentali in ambito blockchain, a partire dalla velocità transazionale. A questo proposito, occorre ricordare come secondo Mercado, SOL rappresenti la rete più veloce in assoluto.
In un recente studio, infatti, i suoi ricercatori hanno indicato in 95 milioni il numero di transazioni che Solana riesce ad eseguire nell’arco di 24 ore. Un dato tale da oscurare ampiamente non solo Ethereum, ma anche altre reti ambiziose come Sui e Binance Smart Chain.