Nuovi sviluppi sul processo per la morte di Michelle Causo, la 17enne brutalmente uccisa il 28 giugno 2023 a Roma, nel quartiere periferico di Primavalle. A compiere l’efferato delitto un coetaneo della ragazza, che dopo averla assassinata con un coltello, ha tentato di liberarsi del suo cadavere, gettandolo in strada, in un carrello per la spesa. La ragazza sarebbe stata trasportata per alcune centinaia di metri ed è stata ritrovata dalle autorità in via Stefano Borgia. Il movente che ha scatenato l’omicidio resta ancora un mistero. Le prime ricostruzioni facevano riferimento ad una lite finita male. I due ragazzi si conoscevano ma non erano intimi. Alla fine dell’udienza del 24 giugno 2024, il pm ha chiesto 20 anni per l’imputato.
Processo Michelle Causo, le amiche : “O. spia i nostri profili sui social”. Il pm chiede 20 anni | VIDEO
La sentenza del processo per la morte di Michelle Causo è stata fissata il prossimo 1 luglio 2024. Se non dovessero esserci repliche da parte della difesa, potrebbe essere anticipata ad oggi. I genitori e gli amici della 17enne assassinata nella periferia di Roma, a Primavalle, chiedono giustizia davanti nell’udienza del 24 giugno 2024. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna pari a 20 anni da scontare in carcere.
La sentenza è stata fissata per il prossimo 17 luglio 2024, ore 9.30. La difesa del ragazzo ha contestato la premeditazione dell’omicidio e chiesto l’assoluzione per vilipendio al cadavere. Il pm Anna Di Stasio ha confermato tutte le richieste accusatorie. Un altro appuntamento importante ci sarà il prossimo 26 giugno: dalle 17:30 si terrà un momento di ricordo per Michelle nel luogo in cui è stata ritrovata.
Tag24, grazie ai microfoni dell’inviato Thomas Cardinali, era davanti al Tribunale dei minori oggi, a raccogliere le parole dei genitori e degli amici di Michelle. I ragazzi non hanno dimenticato Michelle e la tragedia che ha spezzato per sempre la sua vita e vogliono ribadire la loro vicinanza e il loro sostegno ai genitori.
Una ragazza presente al presidio per Michelle davanti al tribunale ha detto:
“Siamo qui oggi per solidarietà alla famiglia di Michelle. Crediamo che il suo femminicidio non sia un caso isolato ma il frutto di anni di abbandono delle periferie e di una società sempre più fondata sulla violenza e la prevaricazione. Tutte le donne che cercano di denunciare le violenze subite alla fine vengono abbandonate dalle istituzioni. E’ importante portare avanti la lotta e mobilitarsi per tutte”.
I genitori di Michelle hanno denunciato il fatto che l’imputato avrebbe messo in atto delle minacce attraverso i social, servendosi di profili fake dal carcere dove è detenuto (svolgerebbe delle attività informatiche nell’ambito dei lavori all’interno del penitenziario, ndr.).
Processo Michelle Causo, i genitori: “Vogliamo una pena esemplare. Nostra figlia è morta senza ragione” | VIDEO
I genitori di Michelle davanti al Tribunale dei minori hanno rilasciato una dichiarazione ai giornalisti in cui esprimono il loro desiderio di avere giustizia. Per il femminicidio di Michelle serve “una pena esemplare”.
“Servono 25 o 26 anni. Il massimo della pena prevista, anche se nostra figlia non la rivedremo più”.
Così hanno detto Gianluca Causo e Daniela Bertoneri, i genitori della giovane 17enne uccisa a Primavalle.
Il padre di Michelle ribadisce che:
“Sarebbe una vergogna questa pena. Ci vorrebbe l’ergastolo”.
La mamma di Michelle non dorme da giorni e vorrebbe giustizia, confermando le parole del marito.
“Ci vorrebbe l’ergastolo sì, ma nulla cambia. Io purtroppo non rivedrò più mia figlia”.
E sul fatto che l’indagato abbia avuto accesso ai social, guardando i profili di alcune amiche di Michelle:
“E’ diventata una barzelletta questa storia. Il fatto che lui si riesca a collegare ai social è uno schiaffo morale alla nostra famiglia, a mia figlia. Lui non deve vivere, come tutti quelli che compiono questi omicidi. Mia figlia è morta per niente, per nessun motivo. Io mi auguro che oggi sia presente. Lui non regge lo sguardo, non sa nemmeno quello che ha fatto. Non gli importa nulla, vuole solo difendere se stesso. I discorsi stanno a zero. Spero che il giudice, da madre, da donna, faccia la scelta giusta e che la morte di mia figlia non sia vana, ma che possa salvare altre persone”.
Processo Michelle Causo, avv. Di Brigida: “Pm ha chiesto massimo della pena possibile” | VIDEO
L’avvocato della famiglia di Michelle, Claudia Di Brigida, a margine dell’udienza del 24 giugno al tribunale dei minori di Roma, ha spiegato a Tag24 le ragioni e i procedimenti dietro la richiesta del pubblico ministero, anticipando che nell’udienza del 17 luglio dovrebbe arrivare la sentenza definitiva.
“Per quanto si possa essere soddisfatti in una situazione del genere, le richieste riflettono la formulazione del capo d’imputazione e l’assoluta serietà con cui è stata gestita e portata a termine l’intera vicenda dal pm. La richiesta della difesa è di attenuare il quadro complessivo gravissimo emerso sia nell’imputazione che negli atti di indagine, nonché nel corso del processo. Ha chiesto che il reato fosse qualificato come ‘monoaggravato’ , cioè aggravato esclusivamente dalla minore età. Ha respinto la contestazione del nesso teleologico con la tentata rapina e ha contestato l’aggravante della premeditazione”.
La difesa dell’imputato poi avrebbe chiesto le attenuanti generiche, sulla base di “una rappresentazione molto edulcorata delle problematiche dell’imputato. Il tutto in chiave di difesa”.
Dal pm sono stati richiesti 30 anni, cioè “il massimo che si poteva pretendere” aggiunge l’avvocato che “con lo sconto del rito, tramite la decurtazione automatica di un terzo, diventano 20“.
Padre di Michelle dopo le richieste del Pm: “Era importante dimostrare la premeditazione” | VIDEO
Gianluca Causo, il padre di Michelle, dopo l’udienza del 24 giugno 2024, si mostra amareggiato dal fatto che l’accusato O. non sconterà l’ergastolo in carcere, ma solo 20 anni. Infine ringrazia la pm per il lavoro svolto, ricordando quanto sia stato fondamentale insistere sulla premeditazione dell’omicidio.
“Per lo snellimento dei processi e per i costi a lui (l’accusato, ndr) intanto hanno tolto dieci anni. Ditemi voi. Mi sembra ridicolo e mi pare poco come pena. Hanno cercato (gli avvocati delle difesa, ndr.) di contestare solo la premeditazione , perché ormai non sanno più a che cosa attaccarsi. La pm è una gradde donna, che ha confermato l’evidenza della premeditazione”.
La mamma di Michelle dopo l’udienza: “Mi aspettavo 30 anni ma con le leggi che abbiamo è solo un sogno”
Anche la mamma di Michelle Causo rilascia qualche parola dopo la fine dell’udienza. Davanti al tribunale dei minori si è rivolta ai giornalisti dicendo:
“Questa richiesta non ci soddisfa assolutamente. Speravo in 30 anni effettivi. Purtroppo con le leggi che abbiamo sono solo dei sogni questi. Tutto è stato spostato al 17 luglio. Sarà un altro mese di inferno, oltre a tutta la vita che ho davanti. Quest’attesa ti logora. Ci sono tutte le carte che parlano, le chat, un essere presuntuoso, arrogante, narcisista ed egoista, oltre che assassino. E’ un assassino. Michelle è morta per niente, l’ha ammazzata per niente. Michelle il 28 giugno avrebbe compiuto 18 anni, ma le è stato tolto tutto. Lui le ha tolto il sogno di diventare maggiorenne”.
In memoria di Michelle ci sarà una funzione religiosa, presenziata dal vescovo, il 28 giugno. Il 26 giugno invece, nel luogo in cui è stato ritrovato il cadavere di Michelle, sarà appeso un cartellone a lei dedicato, racconta la mamma. Una foto, una dedica per i 18 anni. “Volevamo ricordare il suo compleanno”, conclude la mamma, alzando le spalle rassegnata al suo dolore.
E sulle chat in cui il giovane avrebbe minacciato le amiche di Michelle, Daniela Bertoneri:
“E’ tutto nelle mani delle autorità, stanno facendo degli accertamenti. Ci saranno delle perquisizioni in carcere, anche se lì negano l’uso del telefonino. Noi però abbiamo le chat, io ho gli screenshot, dove c’è il suo profilo che parla. Più palese di questo penso non ci sia nient’altro. Gli amici di mia figlia sono qui, e dai loro volti si capisce che persone frequentava: tutti visi semplici, puliti. Questo era Michelle. Quello che non è lui“.
Chi era Michelle Causo?
Michelle era una ragazza di 17 anni che frequentava il liceo psicopedagogico Vittorio Gassman di Roma, una giovane “Intelligente, un po’ agitata, ma qui in questo quartiere difficile è facile”, come ha raccontato in passato un suo compagno di classe.
Sul coetaneo che l’avrebbe accoltellata, pende l’accusa di omicidio aggravato e premeditazione, occultamento e vilipendio di cadavere. I genitori della ragazza cercano giustizia e vogliono che il processo faccia luce sull’accaduto, rivelando tutte le ombre che ancora si celando dietro il femminicidio di Michelle. Sono assistiti dagli avvocati Antonio Nebuloso e Claudia Di Brigida.
Come si chiama il ragazzo che ha ucciso Michelle Causo?
Il ragazzo che ha ucciso Michelle Causo ha 17 anni. Suo padre è capoverdiano, sua madre cingalese. Lui è nato a Roma. Altri dettagli sull’identità di O. non sono stati resi noti dalle autorità della capitale. Il delitto che si è consumato nel quartiere romano di Primavalle, il 28 giugno 2023, avrebbe avuto luogo nella casa dove viveva il ragazzo, situata in via Dusmet.
Il ragazzo in precedenza era molto attivo sui social, un aspirante trapper, solito mostrarsi con il cappuccio nero, gioielli appariscenti e banconote sempre a portata di mano. Un profilo che contava quasi 13mila follower, dove, secondo quanto riferito da diversi utenti, non era mai stato mostrato alcun episodio di violenza.