Nei prossimi giorni, riprenderà in Parlamento il percorso per giungere all’approvazione della riforma della giustizia voluta dal ministro Carlo Nordio. Oggi, 23 giugno, il titolare del ministero di via Arenula ha concesso una intervista al Messaggero in cui si dice molto fiducioso del buon esito del suo lavoro, anche perché l’Unione Europea ha dato il via libera alla riforma dell’abuso d’ufficio. “Senza più questo reato – ha argomentato il rappresentante del Governo Meloni – l’economia e la giustizia italiana correranno più veloci”. Della stessa cosa sembra essere convinta Azione, il partito di Carlo Calenda che, sebbene dai banchi dell’opposizione, si è detta pronto a votare la riforma Nordio.
La riforma della giustizia del ministro Nordio al momento della verità
Anche se la riforma Nordio vede schierati contro buona parte dei pm, come quello di Napoli Nicola Gratteri, Nordio si è detto convinto che con cambiamenti come quello dell’abolizione del reato di abuso d’ufficio, il Paese cambierà in meglio:
“Sindaci e amministratori non saranno più paralizzati dalla paura della firma, la certezza del diritto sarà meglio assicurata e alcune migliaia di processi inutili, statisticamente già destinati all’assoluzione, saranno eliminati. Per questo, la giustizia penale, gli investimenti e l’economia correranno più veloci”
A chi gli ha chiesto se l’Italia avrà in ogni caso la capacità di combattere la corruzione, Nordio ha risposto così:
“Certo. Il nostro arsenale normativo contro la corruzione è il più fornito della Ue. Inizialmente, la Commissione aveva proposto una norma che rendesse obbligatorio questo reato, anche perché esso è disciplinato diversamente nei vari Stati. In Italia, lo era in modo assolutamente evanescente, senza i caratteri di tipicità e specificità di una corretta norma penale. Di conseguenza, avevamo ogni anno migliaia di indagini che si risolvevano nel nulla. Ebbene, ho spiegato questa situazione. E la presidenza del Consiglio Ue ha accolto la nostra proposta di rendere facoltativo e non più obbligatorio il mantenimento di questo reato. Il 14 giugno, tutti gli Stati membri hanno votato a favore della nostra proposta e la Commissione ci è venuta incontro”
Il sì di Azione alla riforma del centrodestra
L’impianto complessivo della riforma Nordio prevede anche la separazione delle carriere, il sorteggio al Csm, lo stop alla pubblicazione di intercettazioni di soggetti terzi, un uso più limitato dei trojan, l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione. Ce n’è abbastanza, quindi, per accendere gli animi in parlamento. Sta di fatto che Azione, il partito di Carlo Calenda, proprio oggi annuncia che la voterà anche se siede tra i banchi dell’opposizione:
“Abrogazione dell’abuso d’ufficio, interrogatorio prima della custodia cautelare, giudice collegiale per gli arresti, tutela dei terzi nelle intercettazioni, inappellabilità sentenze di assoluzione, sono punti che proponiamo da ben prima del ddl Nordio. Per questo lo voteremo”
ha fatto sapere Enrico Costa, il responsabile giustizia di Azione. Un buon viatico per Nordio per giungere al risultato finale, anche se il percorso per vedere tutta la sua riforma attuata, toccando anche norme costituzionali, è ancora lungo e ricco di insidie.