Cos’è il wrapping? Si tratta di una tecnica messa a punto da una banda di ladri d’appartamento che negli ultimi tempi ha operato principalmente in Piemonte.
Il tutto consiste nel cambiare il colore dell’auto utilizzata prima di introdursi nelle abitazioni da derubare in modo da non farsi riconoscere una volta in fuga. Con questa tecnica, in poco tempo, la banda ha infatti incassato ben più di 200 mila euro.
Ad oggi però il Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo ha arrestato 7 persone per i 64 furti di cui sono incriminati tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo.
Ecco in cosa consiste la tecnica del wrapping e perché viene utilizzata dai ladri per fare perdere le loro tracce.
Cos’è il wrapping: come funziona
La tecnica utilizzata dai delinquenti si chiama “wrapping” e in inglese significa letteralmente “avvolgimento”.
Di fatto il tutto consiste nel cambiare il colore dell’auto, moto, camper, camion, barca o qualsiasi altro mezzo di trasporto utilizzando semplicemente una pellicola coprente.
La tecnica in questo modo non danneggia il colore originale, nel caso in cui si decida di rimuovere la pellicola e risulta però molto efficace e permette inoltre di proteggere e preservare dai graffi la verniciatura sottostante così da non poter essere riconosciuti a causa di uno di questi.
Molto probabilmente i ladri si servivano di qualcuno o erano loro stessi esperti nel rivestire velocemente le automobili avendone più cura possibile così da cambiare, ad ogni furto, il colore dell’auto sulla quale poi fuggivano.
Questa tecnica è poi molto economica poichè è di gran lunga inferiore al costo delle verniciatura tradizionale.
Una volta rimossa la pellicola, il veicolo torna ad essere come nuovo pronto per essere rivenduto, senza alcun sospetto riguardo i furti.
Perché cambiare colore delle auto
La decisione di cambiare colore delle auto utilizzate per mandare a segno i colpi è molto semplice, in questo modo le autorità non avrebbero potuto fare affidamento su un elemento importante come il colore della vettura per poterli rintracciare. La banda solitamente utilizzava tre modelli di automobili, due Audi, una S1 e una Q3.
Oltre al colore dei mezzi, i ladri cambiavano opportunamente anche le targhe, ovviamente clonate per provare a confondere sempre di più le acque e depistare gli agenti.
Proprio grazie a questa tecnica, la banda del Piemonte ha avuto vita facile per circa tre mesi anche se alla fine sono finiti tutti in manette.
Gli investigatori del Reparto Operativo e del Nucleo investigativo di Cuneo hanno infatti arrestato il capo dell’organizzazione, un 43enne che è stato condannato a otto anni e quattro mesi assieme al figlio di 23 anni che ha ricevuto una pena di sei anni e sei mesi.
Tra gli altri cinque arrestati, tutti di origine italiana, le condanne variano da sei anni e quattro mesi di reclusione a un anno e dieci mesi, come nel caso del prestanome a cui erano intestate le auto che poi cambiavano colore.
Il caso dell’Emilia Romagna
Quello avvenuto in Piemonte però non è il primo caso di wrapping. Un evento simile è accaduto anche in Emilia Romagna dove alcuni ladri, dopo essere stati scoperti si sono addirittura finti Carabinieri e sono fuggiti.
I Carabinieri del comando provinciale di Mantova e della compagnia di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza, per fortuna sono riusciti ad arrestare quattro di loro ritenuti responsabili di 36 tra furti e rapine in abitazioni, per un bottino totale di più 300 mila euro, messi a segno tra la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna.
I quattro, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, dovranno ora rispondere di associazione per delinquere, rapina, furti in abitazione e falso materiale.