Criptovalute, secondo il CEO di Kraken, Biden starebbe ammorbidendo la sua posizione verso le stesse
Joe Biden starebbe mutando il suo atteggiamento nei confronti delle criptovalute. Ad affermarlo è il CEO di Kraken, Dave Ripley, nel corso di una recente intervista. Le sue parole confermano l’impressione avanzata da alcuni osservatori, ma non sembrano in grado di incidere sugli orientamenti di una criptosfera che ha già mostrato con tutta evidenza a chi vadano le proprie preferenze nella sfida tra il presidente degli Stati Uniti e il suo sfidante repubblicano, Donald Trump. Una preferenza del resto evidenziata dalla donazione di un milione di dollari ciascuno alla campagna del secondo da parte dei gemelli Cameron e Tyler Winklevoss.
Criptovalute, l’atteggiamento di Joe Biden sta mutando
Secondo Ripley, l’amministrazione Biden ha iniziato a mostrare segnali di maggiore apertura nei confronti dell’innovazione finanziaria. Queste le parole da lui rilasciate, al proposito, durante una recente intervista: “Sembra che ci sia un cambiamento di tono da parte del governo. Siamo passati da una fase di forte incertezze e a volte di ostilità ad una in cui c’è un riconoscimento più ampio delle potenzialità delle criptovalute e della tecnologia blockchain.”
Si tratta in effetti di un cambiamento da considerare significativo per un settore il quale sta trovando non pochi ostacoli a livello normativo. Barriere viste con aperto fastidio, in quanto considerate un fattore in grado di impedire crescita e innovazione.
A sostegno di quanto affermato, Ripley ha aggiunto come l’amministrazione Biden stia considerando con maggiore attenzione le implicazioni economiche e tecnologiche degli asset digitali. Mentre sino a qualche settimana fa le stesse erano trattate alla stregua di una vera e propria minaccia all’ordine finanziario. E come tale trattate da un punto di vista meramente legislativo.
Criptovalute, i segnali del mutamento in atto
Tra i segnali in grado di sostanziare la nuova fase delle relazioni tra criptosfera e governo federale, occorre segnalare l’approvazione a larga maggioranza del “Financial Innovation and Technology Act of 2021”, indicato per comodità come FIT21. Il disegno di legge volto a creare un quadro normativo chiaro e favorevole per le criptovalute e altre tecnologie finanziarie emergenti è stato infatti approvato al Congresso da una maggioranza bipartisan.
Una maggioranza talmente ampia da spingere lo stesso Ripley a esprimere la sua sorpresa per il livello di supporto ricevuto dal disegno di legge: “Non ci aspettavamo che avesse così tanto successo. Questo mostra che c’è un riconoscimento crescente dell’importanza dell’innovazione finanziaria e del ruolo che le criptovalute possono giocare nel futuro dell’economia”.
A consentire un consenso generalizzato è stato in particolare il fatto che il FIT21 si proponga la massima protezione dei consumatori e della stabilità. Il tutto senza dover cedere in maniera significativa sul fronte dell’innovazione tecnologica su cui si fonda il settore blockchain.
Per Biden è troppo tardi?
L’atteggiamento più positivo dell’amministrazione Biden, dimostrato proprio dall’accoglienza riserva al FIT21, apre nuovi orizzonti per la criptosfera, negli Stati Uniti. Nuovi orizzonti i quali, però, potrebbero essere governati non più da Joe Biden.
Il suo parziale ravvedimento, che qualcuno ha collegato alla necessità di reperire finanziamenti tra le aziende blockchain, sembra in effetti arrivato fuori tempo massimo. Basta in effetti vedere la reazione, tra ironia e sarcasmo, di molti personaggi dell’innovazione finanziaria per capirlo.
Donald Trump, in questo caso, si è dimostrato infatti un vero e proprio animale politico. Tanto da mettere in disparte la vecchia avversione verso Bitcoin e Altcoin e proclamarsi apertamente come “il presidente delle criptovalute“. Aiutato in questo dalle mosse della SEC guidata da Gary Gensler, ormai da mesi all’assalto della diligenza crypto, a suon di avvisi Wells.
Una politica che ha spinto la controparte a farsi parte attiva nel processo elettorale, con la formazione di un super PAC (Political Action Committee), Fairshake, che sta letteralmente inondando di dollari le competizioni interne, sia tra i repubblicani che tra i democratici. Tanto da spingere Alexandria Ocasio Cortez ad affermare che in tal modo è evidentemente falsata la stessa democrazia USA.