In quali casi scatta il blocco rimborsi 730? A fornire una valida risposta e utili chiarimenti in merito al blocco dei rimborsi risultati dal 730 è la stessa Agenzia delle Entrate.

Il rinvio dell’accredito è di circa un semestre. Il Fisco ha sottolineato che il blocco dei rimborsi scatta in presenza di elementi di incoerenza e di scostamento tra i dati in possesso dell’amministrazione tributaria e quanto dichiarato dal contribuente. Il blocco dei rimborsi 730 scatta in presenza di irregolarità delle annualità precedenti. I controlli vengono espletati sia nel caso in cui il 730 sia presentato tramite intermediario abilitato sia direttamente dal contribuente.

Blocco rimborsi 730: in quali casi scatta?

Come avvenuto per le annualità precedenti, il Fisco ha individuato quali possono essere gli elementi di non coerenza. Ci sono delle casistiche in cui il Fisco deve controllare l’effettiva spettanza dei rimborsi 730. Il provvedimento emanato dal Fisco sui controlli preventivi individua quali sono gli elementi di incoerenza e di scostamento per gli importi rilevanti dei dati che risultano dalle certificazioni uniche, dai modelli di versamento e dalle dichiarazioni dell’anno precedente. Nel caso in cui al Fisco dovesse risultare una spesa di ristrutturazione per un importo di valore inferiore rispetto a quello indicato dal contribuente, possono scattare controlli di natura preventiva. Le verifiche scattano anche nel caso in cui il reddito riportato nella Certificazione Unica non corrisponda a quello inserito nella dichiarazione dal contribuente. Nel caso in cui i rimborsi 730 siano bloccati, il contribuente deve essere informato con adeguata tempestività.

La Circolare n. 4 dell’anno 2018 chiarisce che per le dichiarazioni 730 in cui Inps è il sostituto di imposta il contribuente viene avvisato mediante un messaggio di posta elettronica. nel caso in cui il 730 sia inviato tramite il datore di lavoro, il quale funge da sostituto di imposta, il Fisco informa l’intermediario (Caf o Commercialista) che ha provveduto ad inviare la dichiarazione dei redditi. Sarà l’intermediario a comunicare al contribuente l’attivazione dei controlli preventivi. Gli intermediari abilitati non devono comunicare al sostituto di imposta il risultato contabile di un 730 oggetto di controllo preventivo.

Blocco rimborsi 730: i controlli preventivi

Il Fisco italiano espleta determinati controlli, tra cui quelli preventivi. I controlli preventivi sono quelle eseguiti prima che i rimborsi siano erogati al contribuente, il quale ha presentato il modello 730. I controlli preventivi vengono espletati dall’Agenzia delle Entrate nel caso di rettifiche al 730 precompilato che vanno ad incidere sull’imposta da versare e sul reddito dichiarato. Tali controlli possono essere svolti dall’Agenzia delle Entrate in via automatizzata o mediante la verifica delle spese detraibili e alla documentazione reddituale. Tale tipologia di controlli preventivi concerne il periodo temporale successivo alla presentazione del modello 730.

I controlli preventivi possono essere espletati entro 4 mensilità dalla scadenza prevista per trasmettere la dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate attivi i controlli, il rimborso spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo viene accreditato dall’amministrazione fiscale non oltre il sesto mese successivo alla scadenza prevista per trasmettere la dichiarazione. Sul dichiarativo il Fisco italiano espleta altri controlli.

Controlli fiscali sulla dichiarazione dei redditi

I controlli espletati dall’Agenzia delle Entrate mutano a seconda delle modalità di presentazione della dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui il contribuente presenti la dichiarazione dei redditi direttamente o tramite intermediario abilitato, l’Agenzia delle Entrate esegue il controllo sulle spese rettificate rispetto alla precompilata. Non è espletato alcun tipo di controllo sui dati nel caso in cui non risultino rettificati.

Nel caso in cui la presentazione avvenga tramite Commercialista o Caf, i controlli documentali vengono espletati anche sulle spese deducibili e detraibili non rettificate. Il Fisco espleta controlli sulle Certificazioni Uniche (CU) presentate dai sostituti di imposta e sul possesso dei requisiti necessari per presentare le detrazioni fiscali.