Fondi pensione: crescono gli iscritti ed i rendimenti. L’anno 2023 ha registrato il successo delle pensioni integrative dopo un anno 2022 piuttosto incerto.

Alla Camera è stata presentata la relazione annuale della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, la quale ha messo in evidenza che il numero di iscritti ed i rendimenti dei fondi pensione sono cresciuti nel corso dell’ultimo anno. Ciò conferma l’importanza degli strumenti di previdenza complementare. Le risorse destinate ad alimentare i fondi pensione sono salite di oltre il 9 percento, raggiungendo gli oltre 220 miliardi di euro.

Fondi pensione: crescono gli iscritti ed i rendimenti

L’anno 2023 si conferma essere un anno di successo per i fondi pensioni e ciò dimostra i risultati positivi di questi strumenti di previdenza complementare. Le risorse hanno raggiunto i 224 miliardi di euro con un incremento percentuale di oltre 9 punti. Se si includono le Casse di Previdenza obbligatoria, le risorse hanno sfiorato i 340 miliardi di euro. Il numero di iscritti ai Fondi pensione ha raggiunto i 9,5 milioni di lavoratori e non, in crescita di quasi 4 punti percentuali. In media i rendimenti sui comparti azionari sono pari a oltre 10 punti percentuali, ad oltre 11 punti per i fondi aperti e per i Piani individuali pensionistici (Pip).

Lavoratori del Meridione italiano, under 35 e donne sono ancora poco presenti, ma è cresciuta la propensione dei nuclei familiari ad iscrivere i figli a carico fiscale. Il report pubblicato dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione ha messo in evidenza che il trend nel comparto della previdenza complementare è piuttosto positivo ed in crescita. Le risorse raccolte sono in aumento, i rendimenti sono ottimi e il numero di iscritti è cresciuto e crescerà sempre di più. Dopo un 2023 negativo, l’anno 2024 segna una ripartenza degli strumenti pensionistici integrativi. Il comparto dei fondi pensionistici ha registrato una dinamica positiva, che ha avuto un impatto determinante sui rendimenti dei fondi. La performance dei comparti azionari è stata piuttosto positiva.

Fondi pensione: i rendimenti sono cresciuti

Nel 2023 i rendimenti dei fondi pensione sono stati positivi nei comparti obbligazionari e bilanciati. Gli obbligazionari misti hanno ottenuti interessanti e crescenti performance nei fondi aperti e negoziali. Performance meno brillanti si sono registrate nei comparti garantiti e in quelli obbligazionari. In un decennio la Covip ha evidenziato che i rendimenti medi annui costituiti prevalentemente dal contenuto azionario si collocano nella forbice tra il 4,2 ed il 4,5 percento superiori al rendimento medio dei comparti obbligazionari.

Le risorse raccolte dalle forme pensionistiche integrative sono pari a quasi 11 punti percentuali del Pil ed al quattro percento delle attività finanziarie dei nuclei familiari risparmiatori. I contributi incassati nel corso dell’anno sono pari ad oltre 19 miliardi di euro (con una percentuale in aumento pari a 5 rispetto a due anni fa).

Fondi pensione battono il tasso di rivalutazione del Tfr

Nel corso degli ultimi dieci anni la relazione Covip mette in evidenza che i rendimenti medi delle linee a contenuto azionario si collocano tra il 4,2 ed il 4,5 percento superiori al tasso di rivalutazione del Tfr pari a 2,4 punti percentuali. Alla fine del 2023 le attività detenute dalle casse di previdenza ammontavano a oltre 144 miliardi di euro contro i quasi 104 miliardi di euro del precedente anno. A determinare il cambiamento ha contribuito il trend positivo dei mercati finanziari, riacquistando le perdite registrate due anni fa.

Alla fine dello scorso anno, il totale degli iscritti alla previdenza integrativa è quasi a 10 milioni di euro, in crescita di quasi 4 punti percentuali rispetto all’anno precedente. I fondi pensione italiani sono oltre 300: 40 fondi aperti, 33 fondi negoziali, 161 fondi pensione preesistenti e 68 Pip. I fondi negoziali contano quasi 4 milioni di iscritti (oltre 5 punti percentuali rispetto a due anni fa).