Il profilo X di 50 Cent, nome d’arte di Curtis James Jackson III, sarebbe stato hackerato insieme al suo sito web per promuovere una meme coin e favorire un’operazione di pump and dump che ha fruttato circa 300 milioni di dollari.

Non è il primo episodio in tal senso, considerato come rug pull di questo genere abbiano già fruttato grandi quantitativi di denaro e truffato un gran numero di ingenui investitori. E sicuramente non sarà neanche l’ultimo, alla luce del grande appeal che le meme coin continuano ad esercitare nei confronti di molti trader al dettaglio.

50 Cent: cosa è accaduto

L’ennesima truffa crypto è stata condotta con il varo di una nuova meme coin, chiamata GUNIT. Una volta architettata e lanciata sulla blockchain di Solana, c’era soltanto bisogno di una potente leva per richiamare il massimo numero possibile di investitori interessati a fare soldi in poco tempo. Leva che è stata individuata nei profili social di 50 Cent, rapper il quale vanta un formidabile seguito di follower, a livello globale.

Basti pensare che sono ben 12,9 milioni gli appassionati che lo seguono su X, cui vanno aggiunti i 32,8 vantati su Instagram. Una base di manovra formidabile per chi ambisce a colpire in maniera fraudolenta, che è stata quindi utilizzata per attirare investitori con una serie di messaggi in cui si pubblicizzava il token lanciato su Solana tramite Pump.fun.

Se qualcuno ha provato a mettere in guarda da possibili truffe, in molti hanno però deciso di non seguire il consiglio. Hanno quindi puntato il proprio denaro su GUNIT, salvo assistere alla scomparsa della liquidità dopo che il suo prezzo si era impennato dell’8000% in quaranta minuti.

L’allarme di 50 Cent sulla meme coin GUNIT

Di fronte ad una situazione la quale stava montando di minuto in minuto, il rapper statunitense ha quindi deciso di passare alla controffensiva. Lo ha fatto il 21 giugno, pubblicando un post su Instagram, poiché quello su X era nel frattempo stato bloccato.

Nel suo messaggio 50 Cent ha messo i suoi 32,8 milioni di follower al corrente di quanto stava accadendo, affermando che il suo account X e il suo sito web erano stati hackerati. Confermando inoltre come una quantità significativa di fondi delle vittime era stata prosciugata da chi si muoveva dietro al progetto GUNIT.

Questo il tenore del suo messaggio: “Twitter ha lavorato rapidamente per bloccare il mio account. Chiunque sia stato ha guadagnato 300.000.000 di dollari in 30 minuti”. Per poi precisare di non avere alcun legame con la nuova criptovaluta.

Dopo questa rivelazione, il token ha iniziato a precipitare in maniera estremamente rapida, sino ad una capitalizzazione pari a 150mila dollari. Intanto, però, stando ai primi calcoli effettuati, il rug pull avrebbe permesso ai responsabili di collezionare 300 milioni di dollari.

In precedenza era toccato a Hulk Hogan

Come già ricordato in avvio, 50 Cent è solo l’ultimo volto celebre usato per questo genere di truffe, almeno per ora. Pochi giorni prima, infatti, anche il celebre wrestler Hulk Hogan era stato utilizzato allo scopo dai truffatori.

Il token HULK, a lui ispirato, ha infatti dato vita a scambi per 82 milioni di dollari, prima della denuncia del famoso lottatore statunitense. Si può comunque essere certi che i rug pull che prendono in prestito le celebrità continueranno ad infestare la scena crypto nel corso dei prossimi mesi. Confidando, del resto, sulla propensione di molti trader al dettaglio nei confronti delle meme coin.

Proprio l’atmosfera di grande euforia intorno a questi progetti di carattere ironico si sta rivelando una preziosa alleata per truffatori di ogni genere. I quali, del resto, confidano apertamente sull’ingenuità di molti investitori, a ragione.