Bracciante indiano morto, manifestazione a Latina oggi di Cgil e opposizioni | FOTO e VIDEO

Molti gli amici e i colleghi di Satnam Singh presenti alla manifestazione.

Uno di loro si ferma a parlare con i giornalisti dicendo che “non è giusto lavorare per 3 o 4 euro l’ora, come lavorava Satnam Singh“.

Sulla sua morte, dice chiaramente che “se il datore di lavoro lo avesse portato subito all’ospedale, oggi lui sarebbe ancora vivo“.

Infine, si dice contento dell’interessamento del governo italiano sulla vicenda ma, aggiunge, “sono ancora tantissimi i datori di lavoro che pagano molto poco e trattano così male i lavoratori“.

A margine della manifestazione, Hardeep Kaur, segretaria della Flai Cgil, ha parlato con i cronisti presenti.

A chi le chiedeva se credesse alle dichiarazioni della ministra del Lavoro Calderone, in merito alla lotta al caporalato, la segretaria ha risposto che “crederemo alle parole della ministra quando verranno convocati e ascoltati i sindacati, coloro che i lavoratori li rappresentano“.

Hardeep Kaur spiega che il sindacato sarà presente se si vorrà fare la lotta al caporalato e chiarisce che “abbiamo già le nostre proposte“ con in primo luogo la denuncia di “una normativa, la legge Bossi-Fini, che non funziona“.

A margine della manifestazione la sindaca di Latina Matilde Celentano ha parlato con i cronisti, promettendo che il consiglio comunale parteciperà ai tavoli istituzionali necessari per “combattere alla radice il fenomeno del caporalato“.

La Celentano ha spiegato, poi, che collaborerà con il governo centrale di Roma, in particolare con la ministra del Lavoro Calderone e con il ministro Lollobrigida, per affrontare la situazione.

Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, ha incontrato i cronisti a margine della manifestazione.

La segretaria Pd ha dichiarato che Satnam Singh “non è un caso isolato” ma è la vittima di “un sistema strutturale di sfruttamento e di caporalato che va combattuto“.

Chiede, inoltre, risorse per la legge 199 contro il caporalato sul tema della prevenzione e annuncia che, nei prossimi giorni, il Partito democratico presenterà la sua “proposta per abolire la Bossi-Fini“, ritenuta responsabile dell’irregolarità che produce “sfruttamento e ricattabilità sula pelle delle persone come Satnam Singh“.

Laura Boldrini, deputata del Partito democratico, commenta la piazza di Latina che “reclama e pretende lavoro sicuro, legale, dignitoso. E che dice basta alla disumanità“.

La parlamentare Pd chiede che venga applicata la legge 199 sul caporalato e che il governo si impegni su alcune misure di contrasto allo sfruttamento, come l’assunzione di “più ispettori del lavoro, come avevamo proposto con un emendamento, bocciato dalla maggioranza“.

Poi l’attacco all’esecutivo: “È ipocrita – dichiara la Boldrini – sbandierare le eccellenze della nostra agricoltura e fingere di non vedere quello che succede in tante aree del territorio. Ed è anche un’insulto a quelle aziende che rispettano la legge e che davvero rappresentano l’eccellenza“.

Presenta alla manifestazione anche la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David che sottolinea l’importanza di “tenere sotto controllo i decreti flussi“.

I lavoratori stranieri, spiega, “arrivano con nullaosta rilasciati da imprese fantasma che nessuno, poi, trasforma in contratti regolari“.

Questo comporta che i lavoratori “restano senza documenti e vengono sfruttati“.

Silvia Guaraldi, segretaria nazionale della Flai Cgil, si unisce al coro di chi chiede l’abolizione della legge Bossi-Fini, colpevole di tenere “in uno stato di ricattabilità le persone“.

In chiusura, Guaraldi dice di provare “vergogna” come cittadina italiana e conclude dicendo: “Scusateci, non siamo tutti come i suoi assassini“.

Secondo alcuni dati forniti durante la manifestazione, emerge che nella provincia di Latina, su 7mila imprese agricole totali, solo 173 risultano iscritte alla White List, l’elenco delle imprese di agricoltura di qualità.

La piazza, intanto, chiede l’abolizione della legge Bossi-Fini del 2002 che, secondo i manifestanti, produce solamente clandestinità.

Hardeep Kaur, segretaria della Flai Cgil di Frosinone e Latina che ha organizzato la manifestazione, denuncia che la morte di Satnam Singh è dovuta a “un sistema malato” e alla “legge Bossi-Fini che lega la vita a un pezzo di carta“.

In una piazza che chiede a gran voce l’abolizione della legge varata nel 2002, Kaur invoca “regolarizzazione per chi è in Italia e la presa in carico per chi denuncia lo sfruttamento“, aggiungendo che la tragica morte del bracciante indiano “ha dimostrato che si può concedere un permesso di soggiorno in due giorni“, riferendosi al provvedimento per sua moglie, arrivato dopo la morte dell’uomo.

Alla manifestazione è arrivata anche la sindaca Matilda Celentano che, nel suo discorso, ha esordito assumendosi anche lei la responsabilità di un fenomeno come quello del caporalato.

“Siamo tutti responsabili“, ha detto, precisando che “la patente di terra di caporali non ci appartiene. Questa è una terra di migranti, di gente che è venuta a cercare una condizione migliore“.

Infine, ha concluso definendo “una guerra di civiltà” la lotta contro il caporalato.

Elly Schlein è arrivata nella piazza di Latina dove si svolge la manifestazione.

La segretaria del Partito democratico guida una delegazione composta, tra gli altri, anche dalla deputata Lia Quartapelle e l’ex ministra Marianna Madia.

Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi e Sinistra, arrivando alla manifestazione indetta da Cgil e Flai Cgil, dichiara che quanto avvenuto al bracciante indiano Satnam Singh non è stato “un incidente” ma l’ennesimo “omicidio dello sfruttamento“.

Fratoianni chiede, poi, uno “scatto di dignità” delle istituzioni, che porti alla cancellazione della legge Bossi-Fini e “restituisca al lavoro la sua rispettabilità“.

L’area antistante la prefettura di Latina inizia a riempirsi.

Tanti i lavoratori sopraggiunti, molti di nazionalità straniera, e tante le bandiere della Cgil che sventolano in attesa dell’inizio della manifestazione.

Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, in vista della manifestazione di Latina, denuncia come Satnam Singh sia stato “lasciato davanti la sua casa, con il braccio tranciato dentro lo scatolone, come se fosse un sacco di rifiuti“.

“Questo è lo schiavismo in Italia“, accusa Bonelli, chiedendo l’introduzione di “una super-procura nazionale contro il caporalato e l’abolizione della legge Bossi Fini“.

Infine, un affondo contro il governo che “interviene tardivamente e con misure spot“.