Contro la piaga dei suicidi nelle carceri italiane, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha fornito quella che, a suo dire, potrebbe essere una possibile soluzione: il trasferimento dei detenuti stranieri nelle prigioni dei loro Paesi di origine.
Il Guardasigilli, intervenuto al festival ‘Taobuk’ in corso a Taromina, ritiene che questo ridurrebbe notevolmente il problema del sovraffollamento.
Suicidi nelle carceri, Nordio dice no all’indulto: “È una resa dello Stato”
Si aspettava da tempo un intervento diretto del ministro sulla drammatica situazione delle prigioni italiane. I sindacati di polizia penitenziaria chiedono al governo di provare a gettare le basi per una possibile soluzione, che pesa sui detenuti ma anche sul personale di sorveglianza.
Durante un collegamento video con il festival ‘Taobuk’ a Taromina, Nordio chiarisce, anzitutto, la sua contrarietà alla misura dell’indulto per svuotare le prigioni sovraffollate. Un intervento simile, per il Guardasigilli, corrisponderebbe a una “resa dello Stato“ e non intende, perciò, prenderlo in considerazione. Una posizione, quella di Nordio, condivisa anche dal segretario generale del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Donato Capece.
Più opportuno pensare, invece, a pene alternative oppure a un intervento diverso sul fronte del sovraffollamento, provocato, ricorda Nordio, prevalentemente dai detenuti stranieri, quasi la metà di quelli totali.
“Se riuscissimo a far scontare loro la pena nei Paesi d’origine, avremmo risolto il problema”.
In questo senso, il ministro della Giustizia ha sottolineato che da tempo il governo è al lavoro per sottoscrivere accordi con questi Paesi in modo da procedere al trasferimento.
I numeri del Garante: già 44 suicidi nel 2024
Non bastasse la cronaca che, ormai, riporta di casi di suicidio in carcere con una cadenza quasi quotidiana, a certificare la tragica condizioni degli istituti di pena del nostro Paese arriva lo studio effettuato dal Garante Nazionale dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale.
Anche nella freddezza dei numeri, appare evidente quanto la situazione sia drammatica, con un aumento considerevole dei suicidi nei primi 6 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono, infatti, 44 i detenuti morti suicidi, dieci in più rispetto al 2023.
La nazionalità vede 24 vittime italiane e 20 straniere, con un’età media di circa 40 anni.