Cosa sono le mosche assassine? In Costa Rica una ragazza di 19 anni ha perso la vita a causa di questo insetto. Si tratta del primo caso di decesso umano legato alla mosca assassina, un esemplare particolarmente pericoloso per l’inoculazione di larve parassite.
La notizia è stata ufficializzata da María Luisa Ortiz, direttore generale del Dipartimento della Sanità del Costa Rica, e successivamente confermata anche dall’Ambasciata statunitense in questa nazione.
Si sono registrati anche altri 6 casi, fortunatamente guariti senza complicazioni. Per la giovane 19enne, che soffriva anche di una forma di disabilità non meglio precisata, non c’è stata alcuna possibilità di salvezza.
Ma perché la mosca assassina sarebbe così pericolosa e in quali territori è diffusa?
Cosa sono le mosche assassine: perché si chiama così?
Scientificamente il suo nome è ochliomyia hominivorax, ma è molto più conosciuta come mosca assassina o mosca carnivora. Una terminologia che non lascia dunque molta ambiguità su come questo insetto sia particolarmente pericoloso.
La sua prima descrizione risale al 1858 per opera dell’entomologo francese Charles Coquerel, che classificò questo animale come rosicchiatore vorace di tessuto umano.
E infatti la particolarità di questo tipo di mosca è la sua capacità di attaccare la preda infettandola con parassiti. Questa tecnica, chiamata miasi, non si limita ad attaccare vecchie ferite, carcasse di animali già morti o tessuti in putrefazione come accade per altre specie di mosca, bensì infesta tessuti totalmente sani.
Come avviene l’infezione con le mosche assassine
L’infezione è portata dall’esemplare femmina della mosca assassina. Ognuno di questi animali è in grado di deporre dalle 250 alle 500 uova sotto la cute di un animale a sangue caldo, umani compresi.
La mosca si serve spesso di ferite già aperte come tagli alla pelle ma anche ad esempio la zona dell’ombelico in fase di rimarginazione appena dopo il parto. Sono pertanto molto a rischio gli animali selvatici appena nati. Come già anticipato la particolarità di questo animale risiede nel fatto che il meccanismo di deposizione delle uova avviene in esseri viventi e in tessuti completamente sani.
Quando le uova si schiudono, le larve iniziano a muoversi all’interno dei tessuti e se ne nutrono. Se avvertono una minaccia per la loro incolumità o se la ferita viene chiusa o disinfettata, queste larve possono scavare il tessuto più in profondità.
Non è raro che in questi casi, l’azione infestante dei parassiti arrivi ad attaccare organi interni causando gravi problemi del soggetto ospitante.
In natura le mosche assassine riescono a portare alla morte piccoli animali infetti. Sebbene siano abbastanza frequenti in alcune zone del mondo episodi di infezione su esseri umani, la notizia della morte della giovane ragazza costaricana getta maggiore preoccupazione circa l’azione di questi insetti.
Dove è diffusa
Questo tipo di mosca è endemico dell’America Centrale ed è diffuso soprattutto in Messico. Negli Stati Uniti questa specie è stata invece sradicata già dal 1982 attraverso la tecnica dell’insetto sterile, sebbene in Florida nel periodo a cavallo dal 2016 al 2017 si sia verificato un focolaio prontamente neutralizzato.
Guatemala e Belize hanno debellato la mosca assassina nel 1994, seguite da El Salvador nel 1995 e in Honduras nel 1996.
Messico, Nicaragua, Panama, Giamaica e Costa Rica invece sono ancora alle prese con l’attività di disinfestazione, anche grazie al sostegno economico del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti.
Prevenzione
Il primo passo per la prevenzione è l’attenzione e la disinfestazione di ferite cutanee. Sono infatti queste le zone in cui le mosche possono deporre le uova indisturbate. Gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione nel ricoprire eventuali lesioni all’epidermide, anche se di piccola dimensione.
È poi necessario limitare la proliferazione delle larve mediante la rimozione di carcasse di animali o con trattamenti specifici per gli animali da allevamento al pascolo.
Se invece ormai il soggetto è stato infettato occorre rimuovere al più presto le larve prima che esse inizino a lesionare i tessuti.
Sebbene nei Paesi del Centro America siano in commercio strumenti per l’estrazione fai da te come siringhe o siano consigliati metodi quali l’applicazione di paraffina sulla ferita per soffocare la larva, è sempre meglio rivolgersi a professionisti del settore medico.