Il mining di Bitcoin sta riscaldando un’intera cittadina in Finlandia, grazie ad un nuovo progetto ideato dalla più grande società del settore, a livello mondiale, Marathon Digital Holdings. L’azienda mineraria ha infatti dato vita a un progetto pilota che è in grado di utilizzare il calore recuperato dal processo di estrazione dei nuovi token al fine di riscaldare le case di oltre 11mila residenti.
A dare rilevanza al progetto è anche il fatto che sia stato ideato in un’area del continente che non si dimostra benevolo verso questo genere di attività. Il Nord Europa, con la Svezia in testa, ha infatti chiesto il bando al mining Proof-of-Work in sede di discussione del Markets in Crypto Assets (MiCA). Non lo ha ottenuto, ma potrebbe presto tornare all’assalto di un’attività considerata ostile all’ambiente.
Mining di Bitcoin: il progetto di Marathon potrebbe segnare una svolta
Il progetto pilota ideato da Marathon è stato avviato nella regione di Satakunte e prevede una potenza pari a 2 megawatt. L’annuncio del suo lancio è avvenuto su X, il passato 20 giugno, con queste parole: “In Finlandia abbiamo lanciato un progetto pilota da 2 megawatt per riscaldare una comunità di 11.000 residenti mediante il calore ricavato dal digital asset computing.”
Si tratta di una vera e propria novità, almeno a livello europeo, ove l’impianto finlandese rappresenta il primo progetto pilota basato sul riscaldamento urbano. Alla base del nuovo impianto c’è un sistema denominato “district heating”. Grazie ad esso è possibile riscaldare a monte l’acqua, la quale sarà poi distribuita alle abitazioni mediante una rete sotterranea di tubature per il riscaldamento.
Considerato il gran quantitativo di calore in eccesso collegato al mining di Bitcoin, il progetto potrebbe rivelarsi una vera e propria svolta per il futuro, nel riscaldamento delle case. Proprio per questo è comprensibile l’enfasi posta da Marathon nel suo annuncio su X. Soprattutto alla luce delle grandi polemiche che continuano a riversarsi sull’attività mineraria, in varie parti del globo.
Non solo Marathon
Marathon è la più grande azienda di mining di Bitcoin a livello globale. A renderla tale un valore di oltre 5,84 miliardi di dollari, il 33% in più rispetto al maggiore concorrente, CleanSpark, che vanta una capitalizzazione di mercato di 4,36 miliardi di dollari. I dati in questione sono desunti da CompaniesMarketCap.
Il suo progetto si va a inserire in una situazione che è già in movimento. Su scala più piccola, infatti, alcune società di mining hanno già avviato la realizzazione di unità di riscaldamento domestico. Un ambito in cui spicca Heatbit, commercializzata come apparecchio “plug-and-play” per il riscaldamento e la purificazione dell’aria, in grado di condurre il mining di Bitcoin a 10 TH/s.
Tentativi che sono tesi a dimostrare che questo genere di attività può dare vantaggi di non poco conto, senza danneggiare l’ambiente. Soprattutto quando viene condotta tramite impiego di fonti di energia rinnovabile.
Sotto questo particolare aspetto, occorre sottolineare come proprio di recente sia stato pubblicato un grafico il quale dimostra come la sostenibilità del mining di Bitcoin sia ai massimi storici. A pubblicarlo sono stati Daniel Batten e Willy Woo, dimostrando come il dato si sia attestato al 55%. Più della metà dell’energia utilizzata, quindi, proviene da fonti rinnovabili.
Mining di Bitcoin, la necessità di cercare nuove strade
Il progetto messo in campo da Marathon è molto importante non solo in ottica ambientale, ma anche per le stesse aziende che fanno mining. Molte di esse, infatti, devono convivere con la nuova situazione creata dal dimezzamento delle ricompense conseguente al quarto halving di Bitcoin.
La stessa Marathon ha spiegato in un filmato accluso al suo post su X come stia vagliando altre soluzioni tese a fornire nuove entrate. Monetizzare il calore generato dalle sue strutture di mining di Bitcoin e dai suoi data center sarebbe un passo fondamentale, in tal senso. Queste le dichiarazioni dell’azienda, al proposito: “Questo progetto pilota rappresenta un test innovativo nel percorso di Marathon verso lo sviluppo di nuovi flussi di entrate e approcci strategici volti a raggiungere un’alimentazione a costo zero per il digital asset computing, offrendo al contempo nuove soluzioni per la transizione energetica mondiale.”
Per capire l’importanza del progetto, basterà ricordare come Marathon gestisca già altri undici siti minerari in ogni parte del globo. Grazie ai quali è in grado di controllare il 4,8% dell’hashrate di BTC, stando ai dati che sono riportati sul suo sito istituzionale.