Oggi, sabato 22 giugno 2024, si festeggia la Giornata Mondiale della Foresta Pluviale. L’iniziativa mira a sensibilizzare l’intera popolazione sui rischi corsi da questo ecosistema e di conseguenza sull’esigenza di dover mettere in atto contromisure immediate per la sua tutela.
La minaccia subita dalle Foreste Pluviali si ripercuote non solo sulla flora ma anche sui tanti esemplari della fauna di questo ambiente.
Il cambiamento climatico e l’attività intensiva dell’uomo stanno infatti limitando le aree di foresta pluviale e quindi creano sempre più problemi per la salvaguardia di tutte le specie che le abitano.
Giornata Mondiale della Foresta Pluviale 2024: l’importanza di questo ecosistema
Le foreste pluviali sorgono principalmente alle latitudini tropicali e rivestono un’importanza fondamentale per l’equilibrio dell’intero pianeta. Proprio per questo motivo la celebrazione della ricorrenza non è esclusiva delle regioni in cui troviamo le foreste pluviali.
In questo ambiente vive circa il 50% delle creature del mondo animale e vegetale di tutto il mondo.
Le foreste pluviali hanno un ruolo determinante per la regolazione del clima terrestre e, pertanto, sono indispensabili per la salute del nostro Pianeta. Tali ambienti riescono infatti ad assorbire notevoli quantità di anidride carbonica e, contemporaneamente, reimmettere il 20% dell’ossigeno totale dell’atmosfera.
In pratica questo ecosistema ripulisce l’ambiente e mitiga l’effetto dei cambiamenti climatici. Ma gli effetti positivi delle foreste pluviali non finiscono qui. Sono infatti un’enorme fonte di cibo e di risorse idriche oltre a proteggere il terreno dalla sua erosione.
Perché celebrare una Giornata Mondiale
La sopravvivenza delle foreste pluviali è fortemente minacciata dall’attività dell’uomo, come ad esempio la deforestazione per la produzione agricola intensiva oppure lo sfruttamento incondizionato del sottosuolo e dall’estrazione mineraria oppure ancora l’impatto sulla natura dovuto allo sviluppo infrastrutturale.
Tutte queste operazioni umane riducono di circa 30 ettari ogni minuto questo ecosistema e provocano il 15% delle emissioni globali di anidride carbonica, con un impatto sul clima superiore all’inquinamento immesso complessivamente da tutti i veicoli a motore termico in Cina e Stati Uniti.
Con queste premesse il 22 giugno 2017 Rainforest Partnership, organizzazione ambientalista con sede nel Texas, ha lanciato l’iniziativa di una ricorrenza annuale dedicata alla salvaguardia della Foresta Pluviale. Come data dei festeggiamenti venne semplicemente scelta il giorno della proposta.
Rainforest Partnership è una organizzazione senza scopo di lucro nata nel 2007 per tutelare e sostenere questo tipo di ambiente tropicale. Tra i progetti sostenuti dall’ente troviamo anche il sostegno alle comunità amazzonica in Ecuador e Perù in modo che possano diventare economicamente autosufficienti ma anche una costante campagna di informazione sul territorio statunitense circa l’importanza delle foreste pluviali nell’equilibrio climatico globale.
Quali sono le iniziative
La Giornata Mondiale della Foresta Pluviale diventa così un’opportunità per invertire immediatamente la rotta. Tutte le iniziative messe in campo in questa giornata mirano infatti a smuovere azioni concrete per la tutela ambientale. Un intervento tempestivo a protezione delle foreste pluviali potrebbe diminuire del 33% le emissioni mondiali in pochi anni.
Ognuno di noi può fare la propria parte con piccole e semplici azioni. In primo luogo è doveroso essere consapevoli dei benefici apportati su scala mondiale dalle foreste pluviali e perché le attività dell’uomo le stanno mettendo in serio pericolo.
Una volta approfondite queste informazioni, sarebbe ottimale diffonderle ad amici, conoscenti e parenti in modo da aumentare maggiormente la consapevolezza collettiva.
Un’azione ancor più diretta è, per quanto possibile, donare una piccola somma a favore di associazioni impegnate quotidianamente nella salvaguardia delle foreste pluviali.
Infine, il consiglio diretto da parte degli ambientalisti è quello di seguire un’alimentazione sostenibile, limitando il consumo di carne bovina.
Proprio l’intensiva attività di allevamento bovino sarebbe al primo posto nelle cause di deforestazione a queste latitudini.