Il cantautore Nico Arezzo è in finale a Musicultura 2024 come uno degli otto vincitori che saliranno sul palco dello Sferisterio di Macerata il 21 e 22 giugno per l’atto finale del Festival. La manifestazione, riconosciuta come una dei principali trampolini di lancio per gli artisti della canzone d’autore in Italia, ha visto la partecipazione di ben 1187 talentuosi aspiranti. Nico Arezzo si è distinto con la canzone “Nicareddu”, aggiudicandosi l’accesso alla finale.

Questo prestigioso riconoscimento si unisce ai numerosi successi dell’artista, che in passato ha catturato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori con le sue partecipazioni a format di successo come X Factor e Sanremo Giovani.

Nico Arezzo in finale a Musicultura 2024: l’intervista di Tag24

Ecco l’intervista esclusiva di Tag24 a Nico Arezzo a poche ore dalla finale di Musicultura 2024.

Come nasce il brano Nicareddu?

Nicareddu è nato quasi per caso, durante una serata a casa di Edo, il mio tastierista. La sera seguente avevamo un concerto, ma eravamo tutt’altro che pronti e avremmo dovuto concentrarci solo sulla preparazione del live. Invece, abbiamo fatto tutt’altro, e a posteriori credo che questa nostra leggerezza sia stata una fortuna. Nicareddu rappresenta la distanza e la continua ricerca di un luogo in cui sentirsi a casa, solo per scoprire che quel luogo è proprio quello da cui siamo partiti. Il concerto del giorno dopo è stato un successo.

C’è qualcuno degli altri finalisti di Musicultura che ti piace particolarmente?

Sono quattro giorni che viviamo insieme, stiamo bene, siamo affiatati. C’è qualcosa in ogni brano che ritorna durante la giornata e ti tartassa. Il livello quest’anno è molto alto, non ho una preferenza netta ma i brani di Anna Castiglia e di Destradis sono più vicini al mio mondo artistico.

Qual è il filo conduttore di Non c’è mare?

Credo siano le storie che vengono raccontate e il modo di vedere le cose che succedono. Mi diverte sperimentare e questo può mischiare generi musicali all’interno dell’album ma il modo di vedere le cose è sicuramente uno: fermare e fissare dei dettagli, magari piccoli, per capire che mondo hanno dentro.

Da Sanremo Giovani a X Factor fino ai progetti futuri

In passato sei stato tra i finalisti di Sanremo Giovani: ti piacerebbe riprovare e proporti con un nuovo brano? 

Mai dire mai. Sicuramente con una consapevolezza completamente diversa.

Hai provato anche X Factor: cosa consigli a chi sta facendo i provini in queste settimane?

Non ci giro attorno, ti faccio una lista di consigli: parla con tutti, potresti avere di fianco discografici, organizzatori di eventi, manager, o semplicemente artisti che vogliono vivere di musica e lo scambio tra artisti e la cosa più importante in assoluto. Io l’ho fatto per gioco ed una volta fuori non avevo niente da proporre al mega pubblico, quindi preparati per il dopo. Dovesse andare bene devi assolutamente sfruttare la visibilità ottenuta per incanalarla in ciò che è il tuo progetto. Cerca di trovare una tua firma artistica, cerca di trovare il tuo posto nell’ambito musicale ma che sia un posto non “occupabile” da altri. Questo vale anche fuori X Factor ma credo sia importante sottolinearlo perché, dovesse andare bene, dovessi non avere una tua firma, è chiaro che ti cucirebbero inevitabilmente un vestito addosso per renderti unico e se sul momento può sembrarti perfetto sono cose che non possono e non devono scegliere altre persone.

Dopo Musicultura dove ti vedremo?

Mi trovate in giro per l’Italia in furgoncino con la mia band. Portiamo a spasso l’album e non c’è cosa più gratificante. Le prossime sono Modena, Verona, Maranello, Catanzaro e speriamo tante altre ancora, ma soprattutto una data a casa, a Ragusa ad agosto.