“Trovare il tipo giusto” per “tornare a vivere”. Davide ha 11 anni, vive a Viterbo e ha bisogno di un trapianto di cellule staminali emopoietiche, ossia di midollo osseo. Ma non è purtroppo l’unico.

Ogni anno, in Italia, sono circa 1800 le persone che si ammalano di patologie del sangue come leucemie, linfomi e mielomi e devono ricorrere al trapianto: 300 sono bambini. Per alcuni di loro, infatti, le terapie convenzionali non sortiscono l’effetto sperato. Ed è così che subentra la necessità di trovare un donatore compatibile.

La famiglia di Davide ha voluto lanciare un appello per trovare quel “match” che può offrirgli una nuova speranza. Un’occasione per sensibilizzare le persone sull’enorme importanza di donare il midollo osseo come Paola Massarelli, responsabile della sezione di Viterbo dell’Associazione Italiana Donatori di Midollo Osseo (ADMO), ha spiegato a TAG24.

C’è il 25% di probabilità di trovare un donatore compatibile in famiglia, tra fratelli e sorelle” spiega. “Tra non consanguinei la probabilità di essere compatibili con uno sconosciuto è di 1 su 100mila. Più persone sono iscritte alla Banca Dati dei Donatori di Midollo osseo Italiana, più aumentano le possibilità”.

Un donatore di midollo osseo per Davide: l’appello dell’ADMO di Viterbo. Paola Massarelli: “Donare non solo per lui, ma per chiunque necessiti di un trapianto”

La sorellina di Davide non è risultata compatibile per il trapianto. La speranza, ora, è che ‘quell’uno su 100mila’ possa arrivare grazie alle giornate organizzate per raccogliere adesioni alla tipizzazione.

Questo è infatti il procedimento necessario per entrare in un registro unico italiano, collegato ai registri di tutto il mondo, a cui i medici accedono per avviare la ricerca di un donatore.

La risposta dei cittadini non si è fatta attendere. Le prenotazioni per la prima giornata #Match4Davide, il 29 giugno 2024 presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale Belcolle di Viterbo, sono state chiuse in modo da gestire al meglio le numerose adesioni.

Altre due appuntamenti sono stati fissati per mercoledì 3 e lunedì 8 luglio.

“Con un prelievo di sangue o di saliva si entra in una grande banca dati, l’I.B.M.D.R con sede a Genova, che raccoglie le tipizzazioni dei volontari di midollo osseo. Quindi è probabile che, pur iscrivendosi per Davide, poi si possa donare per altre persone, anche in altri Paesi” spiega Paola Massarelli.

“Il donatore di midollo osseo è atipico: può anche capitare che, pur essendo nella banca dati, nessuno lo chiamerà mai. Proprio perché la compatibilità è rarissima”.

Non è necessario recarsi a Viterbo per la tipizzazione: basta rivolgersi alla sede ADMO della propria città.

“L’altro giorno una signora di un paesino vicino a Frosinone stava organizzando un pullman per Viterbo, perché pensava dovesse venire qui per la tipizzazione. Invece no, si può fare dappertutto: a Enna, a Torino, a Campobasso. I dati confluiscono nel registro e se dovesse verificarsi una compatibilità, per Davide o per qualcun altro, sarà il medico a contattare il donatore. Noi a quel punto usciamo di scena” evidenzia la responsabile dell’ADMO di Viterbo.

Come si diventa donatori di midollo osseo?

Per poter diventare donatori di midollo osseo è necessario avere tra i 18 e i 35 anni, pesare almeno 50 chili e godere di buona salute. Prima della tipizzazione, bisogna registrarsi sul sito www.donatoriadmo.org e scaricare la documentazione, da portare poi con sé. La donazione è libera, anonima e gratuita.

E chi invece supera i 35 anni? Può sempre donare il sangue. “Chi si ammala di patologie del sangue ha bisogno di molte trasfusioni per eseguire correttamente il trapianto: servono almeno 80 donatori” spiega Paola Massarelli. “Siamo tutti necessari: una squadra che lavora insieme”.

Per Davide, ma non solo. L’invito è quello di diventare donatori: perché tanti bambini, ma anche tanti adulti, attendono il proprio miracolo.