Amici e parenti piangono la scomparsa di Thomas Mohr, avvocato, imprenditore e scrittore di 58 anni nato ad Amburgo (Germania) a causa di un cancro incurabile. Nel 2018 divenne famoso per aver raggiunto il Vaticano a piedi partendo da Bolzano, insieme a due suoi amici e a tre lama.

In un suo libro aveva raccontato la sua esperienza, che gli aveva cambiato tante idee e concetti su come affrontare la malattia: “Il viaggio, l’avventura, gli amici, la natura, il silenzio… Il tutto contribuisce ad un pellegrinaggio che ti rende libero dentro”.

Chi è Thomas Mohr e la causa della morte dell’avvocato di Amburgo che da Bolzano arrivò a Roma a piedi

Un cancro ha strappato all’affetto e all’amore della sua famiglia e degli amici Thomas Mohr, un avvocato 58enne originario di Amburgo, spentosi oggi 21 giugno 2024. Nel 2015 le analisi alle quali si era sottoposto gli avevano mostrato l’avanzamento della malattia, che negli ultimi tempi era stata trattata con cure palliative.

Mohr, insieme a due suoi amici (Walter Mair e Tom Burger), era partito nel 2018 da Bolzano per raggiungere Papa Francesco a Roma, volendolo incontrare nell’Udienza Generale. La particolarità del viaggio riguarda non soltanto lo svolgimento, ma anche i compagni scelti: a piedi dalla città altoatesina fino alla capitale italiana, portando così tre lama (Shaqiri, Buffon e Tiento).

Ci sono voluti 50 giorni e quasi 1.100 km per raggiungere Roma e la fatica del viaggio è stata alla fine ripagata. Mohr in un suo libro, “A piedi a Roma con tre lama“, non soltanto ha ricordato la gioia di incontrare Papa Francesco, ma anche lo stupore e la simpatia di tutte le persone incontrare durante la lunga marcia:

A prescindere dall’incontro con Papa Francesco e il primo ministro Paolo Gentiloni, per me sono stati cruciali l’incontro e la conversazione con una clarissa nel monastero dei Francescani di La Verna. In una fase di crisi personale dovuta a problemi di salute, fase in cui mi trovavo io stesso dopo una diagnosi di cancro incurabile, ci si confronta con le domande veramente importanti della vita. Domande dalle quali tante volte nella quotidianità si tenta di evadere.

Il viaggio di Mohr a Roma e l’emozione di incontrare il Papa: “Sensazione indescrivibile”

L’impresa realizzata da Mohr insieme ai suoi amici non è da sottovalutare: al di là delle condizioni fisiche dell’epoca, l’avvocato tedesco ha sempre posto l’accento su quanto potesse arricchire interiormente un viaggio così lungo ma soprattutto in compagnia di animali esotici come i lama.

Mohr ha affrontato il lungo tragitto con lo stesso spirito di chi affronta il “Cammino di Santiago“, come un modo per conoscere sé stessi attraverso il contatto con la natura, gli animali e gli abitanti di diverse città e paesi. In diverse interviste il 58enne ha raccontato l’emozione di esser arrivato a Roma per ricevere il conforto ed il saluto da parte di Papa Francesco:

È una sensazione indescrivibile, con due amici e tre lama, dopo 50 giorni e 1.075 chilometri, eravamo un’affiatata comunione di pellegrini che era riuscita in tutti i modi, ad arrivare a Piazza San Pietro, ad aspettare in prima fila il Papa per l’Udienza Generale. Una personalità impressionante nella sua semplicità francescana e nella sua volontà di rinnovamento del Vangelo. Ha concluso il nostro incontro con una richiesta: “Pregate per me!”. Crediamo che volesse dirci: “Abbiate cura dei vostri simili, prendetevi cura gli uni degli altri!” Un’istanza che ha acquisito nuova attualità soprattutto in tempi di pandemia.

L’esperienza di Mohr può insegnare che le persone, dinanzi alla notizia di una grave malattia come il cancro, non perdono la propria umanità ma nemmeno la vedono come una sfida muscolare da affrontare ed eventualmente vincere. Le cure palliative degli ultimi tempi non ne avevano scalfito l’ottimismo, circondato dagli affetti dei propri cari e amici.

Di recente, le parole di Papa Francesco era stato preso in giro al Roma Pride2024, per le sue parole sulla troppa “frociaggine” in Vaticano.