Ha fatto della satira la sua arma, lo Street Artist, o meglio, lo Street Poet conosciuto sui social con il nome di OrlandO e che ha già fatto molto parlare di sé per le sue frecciatine a Salvini, Vannacci e allo street artist Jorit. La sua ultimissima opera, stavolta, ha preso di mira Papa Francesco e la sua affermazione scioccante: questa mattina, 21 giugno 2024, davanti la chiesa di San Nicola da Toletino a Venezia è comparsa la vignetta “Maria Vergine! Anche qui c’è troppa frociaggine“.

“Troppa frociaggine” a Venezia: OrlandO colpisce ancora e prende di mira Papa Francesco

Nessuna informazione sull’identità di OrlandO. Una figura ammantata di mistero, che con la sua vena satirica dice la propria sui temi più attuali e fa riflettere sulle ingiustizie dilaganti nel nostro Paese. Disegni stilizzati e accompagnati da poesie o frasi dirette e dure: questo il marchio di fabbrica dello Street Poet operante in Veneto.

La sua arte non lascia in pace nessuno: dall’intervento alla 60esima edizione della Biennale di Venezia, dove a fargli da soggetto è stato Matteo Salvini al Generale Vannacci, che ha ottenuto 500mila voti alle Europee 2024.

Nota anche la critica al collega artista Jorit, che di Putin aveva commentato: “È umano come tutti“, fino a questa mattina, 21 giugno 2024, con la sua ultimissima opera, affissa davanti la chiesa di San Nicola da Toletino, a Venezia.

La scioccante dichiarazione di Papa Francesco, nel corso di un incontro con i vescovi italiani svoltosi lo scorso 20 maggio 2024, continua a far parlare e non è passata inosservata al poeta veneto, che ha deciso di farne un’opera.

Chiesa, Stato e Omofobia

A un mese di distanza da quelle parole, pronunciate, forse, con troppa leggerezza dal Pontefice, OrlandO torna a ripescarle, cavalcando l’ondata di meme dilagata nel mese del Pride. In alto campeggia la scritta: “Maria Vergine! Anche qui c’è troppa frociaggine” scritta nero su bianco e accompagnata dai celeberrimi volti di Frida Kahlo, Freddie Mercury, Keith Haring e Virginia Woolf.

Il manifesto davanti alla chiesa dei Tolentini vuole solamente criticare il termine dispregiativo, come pura manifestazione di un sistema clericale troppo influente su uno Stato laico, o che dovrebbe essere tale. Come lo stesso artista ha confermato a VeneziaToday:

La scelta del complesso in questione è totalmente casuale. È una scelta simbolica in rappresentanza del sistema ecclesiastico in generale. L’iniziativa divertente pone l’attenzione su un argomento che in realtà di divertente non ha nulla. Il manifesto vuole essere una provocazione nei confronti della finta laicità del nostro Paese. Semmai servissero prove di ciò, la presenza del Papa all’ultimo G7 svoltosi in Italia dovrebbe bastare

Per l’artista è essenziale che in Italia si torni a parlare e si approfondisca di più il ruolo della Chiesa, considerando che l’Istituzione, spesso, opera secondo i propri principi, lontani da quelli costituzionali e anacronistici rispetto all’evolversi dei tempi:

In merito alle recenti affermazioni del papa sull’omosessualità, ad esempio, trovo assurdo che ci si focalizzi più sul termine utilizzato che sulla discriminazione attuata. In un periodo in cui si combatte per guadagnare sempre più diritti cercando di formare una società sempre più inclusiva e aperta, c’è la Chiesa con la sua enorme influenza che rema al contrario. In tutta onestà penso che non ci sia da stupirsi se stiamo avendo solo oggi in Italia una donna a capo del Governo per la prima volta… lo Sri Lanka ha raggiunto il risultato nel 1960