“La politica oggi ha bisogno di più militanti e meno dirigenti. Di più persone che portino la croce, quando tutti vogliono cantare”.

E’ tutto qui – o quasi – il senso della debacle europea dei riformisti della lista Stati Uniti d’Europa e – più in generale – dell’ex Terzo Polo secondo l’ex Ministra delle Politiche Agricole del Governo Conte II, Teresa Bellanova, che oggi si definisce una ‘semplice militante’ in un’intervista in esclusiva a Tag24.it.

Un’assenza di militanza che ha impedito alla ‘voce riformista’ di radicarsi nel territorio e di far arrivare il suo messaggio alle persone. Un problema generalizzato che non riguarda solo i partiti dell’ex Terzo Polo Italia Viva e Azione – ma la politica nel suo complesso e che si riflette in maniera lampante in quel quasi 50% di astensionismo registrato nella tornata elettorale dell’8 e 9 giugno.

Una tornata elettorale che ha ‘punito’ – lasciando fuori dal Parlamento Europeo – i riformisti italiani di Matteo Renzi, Carlo Calenda e Emma Bonino. Una sconfitta figlia di un’incapacità comunicativa secondo Teresa Bellanova, ex Presidente di Italia Viva e una vita passata al fianco dei più umili, dei braccianti agricoli sfruttati nelle campagne del nostro paese, i lavoratori senza contratto e senza diritti, gli immigrati.

Teresa Bellanova: “Europee? Non immaginavo risultato così pesante. Insistere e rafforzare gli Stati Uniti d’Europa”

D: Si aspettava il risultato deludente ottenuto dal progetto Stati Uniti d’Europa alle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno?

R: Un risultato così pensante non lo immaginavo è stata una sconfitta davvero pesantissima, ma abbiamo il dovere di riflettere sulle nostre responsabilità. Io ho lavorato al progetto Stati Uniti d’Europa perché credevo e credo che bisogna mettere in campo un progetto che tenga dentro anche sensibilità diverse, ma non siamo stati capaci di farci capire e adesso bisogna riflettere su come rilanciare l’iniziativa e la proposta politica. E’ un peccato che in un momento così delicato per il futuro dell’Unione Europea, non siamo riusciti a portare in Europa quella voce riformista.

D: E’ da archiviare l’esperienza degli Stati Uniti d’Europa?

R: Io credo che bisognerebbe insistere e rafforzare, ovviamente se c’è l’interesse e la volontà politica da parte di tutti di portare avanti una scommessa che è una scommessa importante e impegnativa.

Bellanova: “Calenda ha fatto grave errore a rompere il Terzo Polo. Ha fatto prevalere beghe personali”

D: Cosa pensa delle scelte di Azione e di Carlo Calenda?

R: Non lo giudico io, lo giudicano gli italiani. Io personalmente penso che Carlo Calenda abbia fatto un grave errore a rompere il Terzo Polo e credo che abbia fatto un gravissimo errore nel far prevalere le beghe personali rispetto ad un progetto politico. Gli Stati Uniti d’Europa era un modo per far ripartire un’alleanza dei riformisti e si è voluto andare avanti in solitudine e il risultato è quello che ci hanno consegnato gli italiani.

“Crisi Italia Viva? Renzi è il leader di Italia Viva ma riflettere sulla qualità gruppo dirigente”

D: Matteo Renzi è sempre il leader di Italia Viva?

R: Matteo Renzi è il leader, ma Italia Viva ha bisogno di una riflessione attentissima su come deve portare avanti un progetto che credo debba partire dagli Stati Uniti d’Europa per allargarsi ulteriormente. Ha bisogno di riflettere su come insediarsi sul territorio e ha bisogno di riflettere sulla qualità del proprio gruppo dirigente.

Teresa Bellanova: “Bisogna cantare e portare la croce, ma ci sono quelli che pensano solo a cantare”

D: In una recente intervista lei ha dichiarato di essere una militante, prevede di cambiare ruolo nel prossimo futuro?

R: Penso che attualmente ci sono troppi dirigenti e pochi militanti, siccome penso che i militanti possono fare molto lavorando per ramificare nel territorio una forza politica, mi assegno questo compito, quello di militante. Se tanti dirigenti provassero a fare questo piuttosto che mettersi solo un’etichetta sul petto, aiuterebbero.

D: Anche a portare più persone alle urne?

R: Esattamente, perché quando si è una forza politica così piccola bisogna cantare e portare la croce e invece ci sono quelli che evidentemente pensano solo a cantare e questo non porta risultati.

L’esponente di Italia Viva: “Penso tutto il male possibile dell’Autonomia differenziata”

D: Ieri l’Autonomia Differenziata è diventata legge, cosa ne pensa?

R: Tutto il male possibile. Perché l’autonomia differenziata significa che chi ha continua a prendere e chi non ha continua a non prendere. Il Recovery fund aveva un obiettivo, quello di dare ai paesi gli strumenti per recuperare i divari. Con la legge che è stata approvata da questa maggioranza incentiviamo, invece, questi divari perché nord e sud hanno bisogno di interventi aggiuntivi, c’è bisogno di recuperare il divario. Nel Mezzogiorno solo una donna su tre lavora, ci vogliamo fare carico di questo. L’Italia riparte se riparte il Mezzogiorno.