La società madre cinese di TikTok, ByteDance, ha chiesto giovedì 20 giugno di bloccare la legge che comporterà il divieto della piattaforma. La norma in questione è stata adottata lo scorso 24 aprile e concede a ByteDance fino al 19 gennaio 2025 per cedere le attività statunitensi di TikTok.

TikTok esorta il tribunale Usa di annullare la legge che porterà al divieto dell’app

TikTok e la sua società madre cinese, ByteDance, hanno chiesto alla Corte d’Appello degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia di annullare la legge che porterà al divieto dell’app nel paese. La società sostiene che il governo americano ha evitato di partecipare a negoziati per trovare una soluzione fin dal 2022.

La Corte d’Appello ascolterà le argomentazioni di TikTok, ByteDance e degli utenti di TikTok il 16 settembre. Il futuro della piattaforma negli Stati Uniti potrebbe dipendere dall’esito di questo procedimento legale.

Cosa prevede la legge

Il Senato ha approvato la legge lo scorso 24 aprile, e il presidente Biden l’ha firmata successivamente, come promesso. La legislazione è stata promossa per motivi di sicurezza nazionale. La legge vieterebbe l’utilizzo della piattaforma, usata da 170 milioni di americani, se non verrà venduta entro il 19 gennaio del prossimo anno, rischiando così un divieto negli app store statunitensi.

Secondo quanto riportato da Reuters, la società cinese ha redatto una bozza di accordo sulla sicurezza nazionale. Tutto ciò finalizzato alla protezione dei dati degli utenti statunitensi. Ha anche affermato di aver investito oltre 2 miliardi di dollari in questo sforzo. L’accordo proposto include la possibilità per il governo statunitense di sospendere TikTok a sua discrezione nel caso in cui rilevasse violazioni delle clausole. Gli Usa avevano richiesto che il codice sorgente di TikTok fosse trasferito fuori dalla Cina.

ByteDance afferma che una cessione è tecnicamente possibile ma richiederebbe anni. Chiede quindi l’annullamento della legge e ribadisce che la legge è in conflitto con la libertà di parola dei cittadini americani:

Questa legge rappresenta un allontanamento radicale dalla tradizione di questo Paese di sostenere un’Internet aperto e crea un pericoloso precedente che consente ai rami politici di prendere di mira una piattaforma vocale sfavorevole e costringerla a vendere o a essere chiusa.