Il gatto può essere soggetto a una infestazione da zecche, come accade per il cane. I felini che sono soliti razzolare all’aperto sono più esposti al rischio di visite indesiderate di questi odiosi parassiti, che possono colpire anche l’uomo. Se l’animale è sprovvisto di un trattamento antiparassitario o questo è risultato poco efficace, il nostro micio avrà bisogno di un intervento tempestivo per eliminare la zecca, la cui presenza può essere causa di conseguenze anche molto pericolose.
Come togliere una zecca dal gatto
Quando rileviamo la presenza di una zecca sul corpo del gatto, si deve subito ricorrere alle cure di un veterinario per eliminare il parassita. Se l’intervento di uno specialista non è possibile nel breve periodo, allora sarà necessario asportare l’intruso con delle manovre specifiche.
Prima di togliere la zecca, bisogna munirsi di guanti, uncino levazecche o pinzetta e disinfettante. Mai operare a mani nude. Pinzetta o uncino devono essere messi quanto più vicini alla cute e la zecca va estratta tirando e ruotando contemporaneamente, per non lasciare parte del corpo della zecca conficcata nell’epidermide.
Sarebbe opportuno svolgere questa operazione in due, in modo che una persona si occupi dell’estrazione della zecca mentre l’assistente tiene fermo il gatto per evitare che scappi all’improvviso, rassicurandolo.
Una volta asportata la zecca, la cute va disinfettata. La zecca deve essere chiusa in un contenitore ermetico prima di essere buttata. Gli ambienti dove il gatto ha soggiornato devono essere opportunamente sanificati.
Nel caso siano rimaste uova o larve sul manto del felino, è necessario effettuare un trattamento antiparassitario e rivolgersi poi al veterinario per stabilire l’opportunità di una profilassi specifica, in quanto potrebbe essere avvenuta una trasmissione di agenti patogeni.
Cosa sono le zecche e come attaccano il gatto
Le zecche sono parassiti ematofogi, ovvero si nutrono del sangue dell’animale su cui si insediano. Le zone del corpo dove solitamente si annidano sono quelle dove i peli sono più radi o con uno spessore di epidermide minore, in modo da poter svolgere con più facilità le loro attività di suzione ematica.
Le parti più colpite sono il muso, le ascelle, le orecchie, l’addome, la cute che riveste gli spazi tra le dite delle zampe, chiamati interdigitali, e la zona del perineo.
Le zecche hanno dei picchi stagionali di attività, caratteristici delle diverse aree geografiche. In Italia, i periodi più pericolosi sono quelli di marzo/giungo e agosto/novembre. Poiché l’infestazione può avvenire anche tramite la presenza di uova e larve, e quindi non solo ad opera del parassita adulto, sarebbe opportuno assicurare al gatto una copertura antiparassitaria costante.
Conseguenze della presenza di una zecca sulla salute del gatto
Quando una zecca si insedia sul corpo di un gatto, i primi disturbi che l’animale può avvertire sono arrossamento e prurito. Se la zecca si è staccata dalla sua sede, il punto di contatto potrebbe essere visibile una piccola emorragia.
Le conseguenze sulla salute del gatto possono essere varie, a partire da uno stato di anemia, soprattutto negli animali giovani o debilitati. Altri sintomi possono essere sonnolenza, inappetenza o febbre.
I sintomi di queste malattie si possono manifestare sia quando la zecca è ancora sul corpo del gatto oppure a distanza di tempo, quando è più difficile risalire alla causa. Il loro passaggio può anche essere evidenziato da lesioni sul corpo dell’animale.
Le zecche possono provocare anche la trasmissione di agenti patogeni molto pericolosi, causa di malattie quali la Rickettsiosi, la Borreliosi di Lyme e la Babesiosi. Il gatto resta infetto a seguito del passaggio dei fluidi salivali del parassita durante l’approvvigionamento di sangue, ma la trasmissione può anche avvenire a seguito dell’ingestione accidentale della zecca da parte del felino durante la pulizia quotidiana del pelo.