Tragedia alle porte di Milano, la bimba che era annegata nel parco acquatico di Inzago è morta. La vicenda è avvenuta lo scorso lunedì 17 giugno e le condizioni della piccola erano gravissime. L’11enne Fatou Sarr, non ce l’ha fatta e ora i suoi genitori chiedono maggiore chiarezza nella ricostruzione dei fatti.
Milano, morta la bimba annegata nel parco acquatico a Inzago
Giovedì 20 giugno 2024 è morta la bambina di 11 anni che era andata in gita con il Cre dell’oratorio al parco acquatico di Inzago, vicino Milano. La piccola Fatou non ce l’ha fatta. Dopo essere finita sul fondale della piscina lo scorso lunedì, era stata trasportata d’urgenza in ospedale, al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Morte cerebrale: non c’è stato più nulla da fare.
Secondo le ultime ricostruzioni della vicenda, la bambina sarebbe andata in arresto cardiocircolatorio. La Polizia di Inzago, dopo l’accaduto, ha iniziato subito ad ascoltare le testimonianze di chi era sul posto, tra gli animatori del Cre e gli altri presenti, per far luce sull’accaduto. L’ipotesi più probabile per le autorità è che i bambini stessero giocando in acqua, trattenendo il respiro in apnea, senza aspettare gli accompagnatori.
L’appello dei genitori: “Vogliamo riportare la nostra bimba in Senegal”
La famiglia della bimba morta dopo la gita al parco acquatico di Inzago (Milano) chiede verità sulla vicenda e lancia una raccolta fondi per riportare la piccolina in Senegal, la sua terra d’origine:
“Siamo profondamente addolorati e confusi dalla terribile situazione che stiamo vivendo, ribadiamo la richiesta di fornire qualsiasi informazione utile alle indagini, alle autorità competenti, ogni piccola informazione può aiutarci a far luce su questa vicenda. Vi ringraziamo ancora tutti per l’immensa vicinanza che ci state dando. Ringraziamo in particolare L’ospedale di Bergamo, la Procura della repubblica e gli organi inquirenti, per la tempestività con la quale hanno avviato le indagini finalizzate a ricostruire le responsabilità del tragico evento”.
Poi continuano:
“Siamo determinati, con il supporto dei nostri avvocati, ad ottenere giustizia per Fatou e ad evitare che simili tragedie possano, in futuro, colpire altre famiglie. La nostra volontà più grande in questo momento è riportare la piccola Fatou nella terra dove è nata, dove sarebbe tornata, come diceva sempre, finita l’università in Italia. Vogliamo esaudire quest’ultimo desiderio in modo che possa ricongiungersi a tutta la sua famiglia natia e alla terra che l’ha vista crescere. Per questo abbiamo iniziato una raccolta fondi per permettere ai genitori di riportarla in Senegal“.
A Milano in una piscina di recente 28 bambini hanno inalato alcuni vapori tossici. Sono stati necessari tre ricoveri in ospedale.